Comitato di lotta Barletta provincia, "tentato furto" della Prefettura
Ritenuto illegittimo il voto del consiglio provinciale
martedì 11 maggio 2010
Riceviamo una nota dell'avvocato Nicola Di Modugno, presidente del Comitato di lotta Barletta provincia, in merito all'attribuzione della sede legale e del trasferimento della Prefettura da Barletta ad Andria.
«Il voto del Consiglio Provinciale, del 6 maggio 2010, prevedendo il trasferimento della Prefettura - UTG da Barletta ad Andria si pone in irriducibile contrasto con i sacrosanti diritti di Barletta, capoluogo-capofila della Provincia BT, e ne offende la "vocazione territoriale" ad essa solennemente riconosciuta dal Governo Nazionale alla conclusione di un'istruttoria procedimentale condotta dall'allora Commissario Governativo con la contestuale soddisfazione delle "vocazioni territoriali" delle altre due città capoluogo alle quali furono assegnati altri Uffici Periferici dello Stato, non meno essenziali della Prefettura, quali la Questura, assegnata ad Andria, e il Comando Provinciale dell'Arma dei Carabinieri, assegnata a Trani.
Chissà perché, nella valutazione del Consiglio Provinciale, tali Uffici non contano. Conta solo la Prefettura che vorrebbero illegittimamente "scippare" alla Città di Barletta.
Sul piano procedurale, poi, la votazione consiliare del 6 maggio 2010 è illegittima, in quanto assunta con la partecipazione del Presidente del Consiglio Provinciale il quale, secondo le ultrasecolari consuetudini parlamentari avrebbe dovuto senz'altro astenersi e che, invece, partecipando alla votazione, ha abbandonato la sua posizione istituzionale che gli impone l'imparzialità come dovere assoluto ed inderogabile.
Conclusivamente, il Comitato di Lotta "Barletta Provincia" invita tutti i Barlettani e i cittadini della Valle dell'Ofanto alla mobilitazione per impedire che tale "misfatto" venga portato alle sue estreme conseguenze».
«Il voto del Consiglio Provinciale, del 6 maggio 2010, prevedendo il trasferimento della Prefettura - UTG da Barletta ad Andria si pone in irriducibile contrasto con i sacrosanti diritti di Barletta, capoluogo-capofila della Provincia BT, e ne offende la "vocazione territoriale" ad essa solennemente riconosciuta dal Governo Nazionale alla conclusione di un'istruttoria procedimentale condotta dall'allora Commissario Governativo con la contestuale soddisfazione delle "vocazioni territoriali" delle altre due città capoluogo alle quali furono assegnati altri Uffici Periferici dello Stato, non meno essenziali della Prefettura, quali la Questura, assegnata ad Andria, e il Comando Provinciale dell'Arma dei Carabinieri, assegnata a Trani.
Chissà perché, nella valutazione del Consiglio Provinciale, tali Uffici non contano. Conta solo la Prefettura che vorrebbero illegittimamente "scippare" alla Città di Barletta.
Sul piano procedurale, poi, la votazione consiliare del 6 maggio 2010 è illegittima, in quanto assunta con la partecipazione del Presidente del Consiglio Provinciale il quale, secondo le ultrasecolari consuetudini parlamentari avrebbe dovuto senz'altro astenersi e che, invece, partecipando alla votazione, ha abbandonato la sua posizione istituzionale che gli impone l'imparzialità come dovere assoluto ed inderogabile.
Conclusivamente, il Comitato di Lotta "Barletta Provincia" invita tutti i Barlettani e i cittadini della Valle dell'Ofanto alla mobilitazione per impedire che tale "misfatto" venga portato alle sue estreme conseguenze».