Comitato aria pulita Bat, Cianci: «Lavori edili Buzzi violano la legge, finalmente Barletta si sveglia»
La nota dell'associazione ambientalista
sabato 15 giugno 2024
10.49
«Esprimiamo soddisfazione per l'attività di accertamento svolta dal Sindaco Mino Cannito e per suo tramite dalla Polizia Municipale conclusasi con la relazione a firma dell'Ing. Francesco Lomoro, in relazione alla violazione edilizia all'interno dello stabilimento BUZZI Unicem di Barletta». Così il presidente del comitato operazione aria pulita Bat, Michele Cianci.
«Finalmente Barletta comincia a svegliarsi! La segnalazione del Comitato Aria Pulita circa le opere eseguite dalla azienda insalubre ha avuto l'esito annunciato dai cittadini segnalatori ovvero che le stesse sono state effettuate senza il necessario titolo edilizio, in assenza della SCIA (segnalazione certificata di Inizio attività). La cosa che lascia ancora più perplessi è che dalla lunga relazione a firma dell'Ing. Lomoro e dell'Ing. Pietanza si evince chiaramente che i lavori abusivi effettuati dalla BUZZI Unicem sono stati praticati circa due anni dopo del Rapporto di Ispezione Ambientale effettuato dall'ARPA Puglia, in data 22.08.2022 ovvero dopo la segnalazione del Comitato OAP in relazione alla fuoriuscita e la dispersione nell'aria che respiriamo di materiale tossico candidamente definito dall'azienda "farina", avvenuto nel mese di luglio 2022. Detti lavori abusivi, quindi, sono stati effettuati poco prima della richiesta di rinnovo AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) per altri dodici anni, il massimo temporale previsto dalla normativa.
Nell'ispezione del 2022, l'ARPA evidenziava che "la ripetitività di tali incidenti potrebbe essere ricollegata a problematiche manutentive o di vetustà dell'impianto..." e dalla relazione odierna si evince che non solo l'impianto risultava vetusto ma anche la struttura utilizzata come deposito delle materie prime (ex Turi) "versava in un cattivo stato di manutenzione anche dovuto alla vetustà delle strutture". Tutt'altro che l'azienda BUZZI UNICEM di Casale Monferrato.
Con l'intervento odierno di Palazzo di Città, la BUZZI UNICEM deve capire due cose: la prima che i cittadini non sono più assopiti e passivi su quanto sta accadendo attorno a loro e che l'Amministrazione comunale tutta, maggioranza ed opposizione, interagisce in favore del benessere cittadino. Quell'azienda insalubre ovvero quell'inceneritore di rifiuti o termovalorizzatore come dir si voglia, non è territorio di uno Stato a parte bensì è territorio cittadino di proprietà della BUZZI Unicem e come tale deve sottostare alle leggi della città che la ospita. Laddove venga rilasciata dalla Provincia l'AIA per altri dodici anni, saremo costretti ad avere l'inceneritore di rifiuti confinante con abitazioni civili e nessuno potrà escludere che altri incidenti dove respireremo "farina" potranno verificarsi. Chiediamo a viva voce la delocalizzazione della struttura, la verifica di chi possa essere l'artefice dell'abbondanza di cromo esavalente, altamente cancerogeno, nelle falde sottostanti la zona. Per quest'ultima circostanza vi è un esposto presso la Procura della Repubblica di Trani. Pretendiamo una vita a dimensione "umana" a tutela dei nostri figli e dei nostri nipoti. Noi, da parte nostra, saremo sempre attenti a quanto si verifica e pronti a denunciare qualsivoglia abuso o difformità dalle leggi che possa recare pregiudizio alla salute dei cittadini barlettani e di tutta la BAT».
«Finalmente Barletta comincia a svegliarsi! La segnalazione del Comitato Aria Pulita circa le opere eseguite dalla azienda insalubre ha avuto l'esito annunciato dai cittadini segnalatori ovvero che le stesse sono state effettuate senza il necessario titolo edilizio, in assenza della SCIA (segnalazione certificata di Inizio attività). La cosa che lascia ancora più perplessi è che dalla lunga relazione a firma dell'Ing. Lomoro e dell'Ing. Pietanza si evince chiaramente che i lavori abusivi effettuati dalla BUZZI Unicem sono stati praticati circa due anni dopo del Rapporto di Ispezione Ambientale effettuato dall'ARPA Puglia, in data 22.08.2022 ovvero dopo la segnalazione del Comitato OAP in relazione alla fuoriuscita e la dispersione nell'aria che respiriamo di materiale tossico candidamente definito dall'azienda "farina", avvenuto nel mese di luglio 2022. Detti lavori abusivi, quindi, sono stati effettuati poco prima della richiesta di rinnovo AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) per altri dodici anni, il massimo temporale previsto dalla normativa.
Nell'ispezione del 2022, l'ARPA evidenziava che "la ripetitività di tali incidenti potrebbe essere ricollegata a problematiche manutentive o di vetustà dell'impianto..." e dalla relazione odierna si evince che non solo l'impianto risultava vetusto ma anche la struttura utilizzata come deposito delle materie prime (ex Turi) "versava in un cattivo stato di manutenzione anche dovuto alla vetustà delle strutture". Tutt'altro che l'azienda BUZZI UNICEM di Casale Monferrato.
Con l'intervento odierno di Palazzo di Città, la BUZZI UNICEM deve capire due cose: la prima che i cittadini non sono più assopiti e passivi su quanto sta accadendo attorno a loro e che l'Amministrazione comunale tutta, maggioranza ed opposizione, interagisce in favore del benessere cittadino. Quell'azienda insalubre ovvero quell'inceneritore di rifiuti o termovalorizzatore come dir si voglia, non è territorio di uno Stato a parte bensì è territorio cittadino di proprietà della BUZZI Unicem e come tale deve sottostare alle leggi della città che la ospita. Laddove venga rilasciata dalla Provincia l'AIA per altri dodici anni, saremo costretti ad avere l'inceneritore di rifiuti confinante con abitazioni civili e nessuno potrà escludere che altri incidenti dove respireremo "farina" potranno verificarsi. Chiediamo a viva voce la delocalizzazione della struttura, la verifica di chi possa essere l'artefice dell'abbondanza di cromo esavalente, altamente cancerogeno, nelle falde sottostanti la zona. Per quest'ultima circostanza vi è un esposto presso la Procura della Repubblica di Trani. Pretendiamo una vita a dimensione "umana" a tutela dei nostri figli e dei nostri nipoti. Noi, da parte nostra, saremo sempre attenti a quanto si verifica e pronti a denunciare qualsivoglia abuso o difformità dalle leggi che possa recare pregiudizio alla salute dei cittadini barlettani e di tutta la BAT».