"Colazione in giardino" vola a Washington, Italia Nostra non ci sta
Polemiche sulla mostra in programma da novembre negli States
sabato 3 settembre 2022
12.30
Una opportunità di visibilità per i capolavori del più famoso artista barlettano, ma anche un depauperamento per il percorso espositivo della Pinacoteca di Barletta. Non è stata accolta con massimo entusiasmo la decisione deliberata dalla giunta comunale lo scorso 27 luglio di concedere un cospicuo prestito delle opere di Giuseppe De Nittis per una mostra dal titolo "De Nittis, Manet, Degas, Caillebotte: un'amicizia tra artisti, presso The Phillips Collection in Washington", calendarizzata a partire dal 15 novembre 2022 al 29 gennaio 2023.
Ben 32 quadri, tra cui la celebre "Colazione in giardino" ma anche altre opere fortemente identitarie dell'artista come "Alle corse di Auteuil - Sulla seggiola", "Il salotto della Principessa Matilde", "Passa il treno", voleranno dunque presumibilmente dal prossimo ottobre in direzione USA, lasciando indubbiamente un vistoso vuoto nelle sale di Palazzo di Marra.
Contraria è la posizione della sezione di "Italia Nostra" di Barletta, che auspicava invece un prestito ridotto per stimolare magari i turisti d'oltreoceano a recarsi in visita a Barletta per ammirare il resto della collezione.
«Siamo consapevoli che il prestito di opere d'arte contribuisce alla conoscenza e valorizzazione del patrimonio artistico e che la cooperazione fra Enti nazionali e internazionali è preziosa - si legge nella nota - Ci chiediamo, però, a fronte dell'elevato numero di opere in prestito, fra l'altro fra le più rappresentative di tutta la nostra collezione, se sono stati considerati, da un lato, i rischi connessi ad un prestito oltreoceano e dall'altro l'assetto della nostra Pinacoteca nel periodo in cui le opere non saranno disponibili, presumibilmente dalla metà di ottobre 2022 alla fine di febbraio 2023.
Infatti un prestito di opere così consistente è destinato a impoverire per un lungo periodo la Pinacoteca De Nittis, che perderà ogni motivo di interesse per i visitatori. E' un criterio generale della gestione dei musei considerare attentamente gli effetti dell'assenza temporanea delle opere sugli equilibri del museo stesso. Generalmente i musei non prestano le opere strettamente identitarie, mentre nel nostro caso le opere più importanti saranno tutte prestate con l'eccezione dell'Autoritratto e di Giornata d'Inverno. Se l'intento dell'Amministrazione è quello di far conoscere la nostra Collezione al pubblico americano, bastava concedere un numero limitato di opere per stimolare la curiosità e indurre il pubblico a recarsi a Barletta per ammirare tutto il resto: così, invece, l'avranno abbondantemente soddisfatta.
Ci piacerebbe conoscere l'entità dei prestiti degli altri Musei che parteciperanno a questa mostra. L'unica nota positiva è che rispetto alle precedenti esperienze di prestito questa volta i pastelli sono stati risparmiati. Ci chiediamo, inoltre, se la Soprintendenza e la Direzione Generale dei Musei abbiano valutato adeguatamente le implicazioni di questa operazione» concludono i referenti.
Ben 32 quadri, tra cui la celebre "Colazione in giardino" ma anche altre opere fortemente identitarie dell'artista come "Alle corse di Auteuil - Sulla seggiola", "Il salotto della Principessa Matilde", "Passa il treno", voleranno dunque presumibilmente dal prossimo ottobre in direzione USA, lasciando indubbiamente un vistoso vuoto nelle sale di Palazzo di Marra.
Contraria è la posizione della sezione di "Italia Nostra" di Barletta, che auspicava invece un prestito ridotto per stimolare magari i turisti d'oltreoceano a recarsi in visita a Barletta per ammirare il resto della collezione.
«Siamo consapevoli che il prestito di opere d'arte contribuisce alla conoscenza e valorizzazione del patrimonio artistico e che la cooperazione fra Enti nazionali e internazionali è preziosa - si legge nella nota - Ci chiediamo, però, a fronte dell'elevato numero di opere in prestito, fra l'altro fra le più rappresentative di tutta la nostra collezione, se sono stati considerati, da un lato, i rischi connessi ad un prestito oltreoceano e dall'altro l'assetto della nostra Pinacoteca nel periodo in cui le opere non saranno disponibili, presumibilmente dalla metà di ottobre 2022 alla fine di febbraio 2023.
Infatti un prestito di opere così consistente è destinato a impoverire per un lungo periodo la Pinacoteca De Nittis, che perderà ogni motivo di interesse per i visitatori. E' un criterio generale della gestione dei musei considerare attentamente gli effetti dell'assenza temporanea delle opere sugli equilibri del museo stesso. Generalmente i musei non prestano le opere strettamente identitarie, mentre nel nostro caso le opere più importanti saranno tutte prestate con l'eccezione dell'Autoritratto e di Giornata d'Inverno. Se l'intento dell'Amministrazione è quello di far conoscere la nostra Collezione al pubblico americano, bastava concedere un numero limitato di opere per stimolare la curiosità e indurre il pubblico a recarsi a Barletta per ammirare tutto il resto: così, invece, l'avranno abbondantemente soddisfatta.
Ci piacerebbe conoscere l'entità dei prestiti degli altri Musei che parteciperanno a questa mostra. L'unica nota positiva è che rispetto alle precedenti esperienze di prestito questa volta i pastelli sono stati risparmiati. Ci chiediamo, inoltre, se la Soprintendenza e la Direzione Generale dei Musei abbiano valutato adeguatamente le implicazioni di questa operazione» concludono i referenti.