Coalizione Civica: «Regolamento di polizia locale atto dovuto, ma il taser è arma di tortura»
La nota di Carmine Doronzo e Michela Diviccaro
giovedì 7 novembre 2024
14.29
«Il nuovo regolamento per la polizia locale è senza dubbio un adeguamento a norme di rango superiore». Così i consiglieri comunali di Coalizione Civica, Carmine Doronzo e Michela Diviccaro.
«Registriamo, però, una volontà di eccedere rispetto a ciò che è attualmente normato, inserendo una preoccupante novità che non tutela nè gli agenti nè i cittadini: l'introduzione del taser, la cosiddetta "pistola a scariche elettriche". Esprimiamo grande dissenso per l'emendamento proposto dalla Consigliera Mele di fratelli d'Italia, e poi firmato da tutti i componenti della destra finalmente riappacificata solo in nome di questo assurdo provvedimento, che introduce ed autorizza l'uso del taser nella nostra città. A nulla sono valse le nostre dichiarazioni che, citando i rapporti di Amnesty International, dell'ONU, della conferenza di Ginevra, di Antigone Onlus, sottolineavano che è annoverato, scientificamente, tra gli strumenti di tortura, quale "arma di tortura", appunto. Evidentemente, questo, è un atto di inciviltà; lo ereditiamo infatti, come arma, dagli stabilimenti di macellazione animale, e discende direttamente da una politica nazionale che non risparmia nessun territorio, tantomeno il nostro».
«Registriamo, però, una volontà di eccedere rispetto a ciò che è attualmente normato, inserendo una preoccupante novità che non tutela nè gli agenti nè i cittadini: l'introduzione del taser, la cosiddetta "pistola a scariche elettriche". Esprimiamo grande dissenso per l'emendamento proposto dalla Consigliera Mele di fratelli d'Italia, e poi firmato da tutti i componenti della destra finalmente riappacificata solo in nome di questo assurdo provvedimento, che introduce ed autorizza l'uso del taser nella nostra città. A nulla sono valse le nostre dichiarazioni che, citando i rapporti di Amnesty International, dell'ONU, della conferenza di Ginevra, di Antigone Onlus, sottolineavano che è annoverato, scientificamente, tra gli strumenti di tortura, quale "arma di tortura", appunto. Evidentemente, questo, è un atto di inciviltà; lo ereditiamo infatti, come arma, dagli stabilimenti di macellazione animale, e discende direttamente da una politica nazionale che non risparmia nessun territorio, tantomeno il nostro».