Coalizione Civica: “Barletta libera solo dalla democrazia”
Il gruppo consigliare: ”Accettate le nostre proposte ma rifiutate molte. Perché non se ne è discusso?”
mercoledì 22 febbraio 2023
15.45
"Coalizione Civica informa la città che alcune nostre osservazioni presentate via pec all'attenzione del Sindaco oggi sono parte integrante delle linee programmatiche di mandato 2022-2027. Sono proposte riguardanti il verde, la salute, i lavori pubblici, la cultura, il turismo, l'istruzione, il commercio e l'urbanistica.
Questo ci consentirà di monitorare con ancor maggiore efficacia l'operato dell'amministrazione comunale, a dimostrazione del fatto che la nostra opposizione è sempre attenta, scrupolosa e propositiva, dando ascolto e voce a migliaia di concittadini."
È quanto si apprende dal comunicato diramato dal gruppo consigliare di Coalizione Civica per la Città Futura rappresentato dal consigliere Carmine Doronzo e dalla consigliera Michela Diviccaro.
"Ciononostante, lunedì scorso, durante l'ultimo consiglio comunale, avremmo aggiunto numerose altre considerazioni a interi pezzi di linee programmatiche che invece non sono state accolte né tanto meno discusse nonostante le nostre proposte puntuali.
Avremmo voluto dire tanto ma non è stato possibile.
Abbiamo invece assistito all'ennesimo tentativo di affossare il dibattito democratico.
La maggioranza di Cannito sostenuta dalla destra e dalle liste civiche rinnovate solo nei nomi- e contenenti sempre la solita fuffa- informata dall'ufficio di presidenza dell'assemblea pubblica presso la Parrocchia del Cuore Immacolato alle ore 20, stabiliva d'accordo con le opposizioni, che i lavori del consiglio comunale sarebbero stati sospesi per un'ora per consentire ai consiglieri comunali la partecipazione.
Tutti favorevoli alla sospensione annunciata a inizio lavori dal Presidente del Consiglio, fino a quando il consigliere di fratelli d'Italia Riccardo Memeo, in barba al patto precedentemente sancito, alle ore 19.40 chiede la prosecuzione dei lavori consiliari, esattamente venti minuti prima che sindaco e assessori preposti lasciassero l'aula per il suddetto incontro.
La maggioranza, compatta per affossare il dibattito democratico ed impedire che le opposizioni continuassero a intervenire, risulta favorevole e, per forza di cose, il consiglio comunale termina, a discussione appena iniziata, proprio alle ore 20.
Emblematico anche il cambio di casacca del consigliere Maffione che, passato dalla lista Scommegna a quella di Forza Italia, vota a favore della prosecuzione "farsa" dei lavori consiliari.
Siamo stanchi di questi giochi politici mentre in città accadono cose gravissime, continuamente ignorate o sottaciute.
Ci sono tante questioni aperte e temi importanti a cui nessuno pensa.
Qualche giorno fa, all'albo pretorio è apparso un avviso di subentro da parte della Buzzi Unicem per occupazione ed uso dell'aria demaniale marittima con lo scopo di creare un impianto silos di cemento, facendo il paio con la richiesta di trasformazionr della banchina in area di stoccaggio di materiali plastici.
Nella scorsa consiliatura siamo stati scettici verso la demolizione dei vecchi silos che, un tempo, contenevano grano, poiché eravamo convinti (e lo siamo tutt'ora) che sarebbero potuti diventare un ottimo elemento di archeologia industriale, come fatto in altri porti di Italia e del mondo, un forte attrattore turistico e sociale.
La maggioranza e il suo sindaco cosa ne pensano?
E cosa pensano dei luoghi della cultura vuoti, privi di associazioni che possano occuparli? Ciò che sta accadendo per l'ex chiesa della Sacra Famiglia è uno scandalo.
Cosa pensano della sicurezza stradale con le tantissime proteste degli automobilisti e pedoni per la condizione pessima dell'asfalto? Cosa pensano degli anziani che vivono senza spazi e senza servizi pubblici? Basti pensare a quelli che sono soliti riunirsi in villa Bonelli, i quali non hanno un luogo al chiuso e riparato dove poter svolgere le loro attività ricreative in inverno, non hanno panchine all'ombra d'estate, e non possono beneficiare di una buona illuminazione serale.
Cosa pensano dei giovani che hanno una sola biblioteca pubblica e nessuno spazio di aggregazione? Cosa pensano del lavoro dopo la rimozione del reddito di cittadinanza a livello nazionale e senza un Comune che si impegni a creare per loro delle vere opportunità? Cosa pensano dei bambini che crescono in una città grigia, con giostrine divelte, senza spazi e momenti per svagarsi? Si pensi, per fare solo un esempio, all'incuria del "verde" in via Tató tanto sbandierato in campagna elettorale ma oggi abbandonato a se stesso.
Avremmo ancora altro da dire, lo avremmo fatto nella massima assise cittadina, dai banchi dell'opposizione, perché se l'amministrazione non ascolta i cittadini, noi lo facciamo quotidianamente.
Non bastano i soliti "comizietti" alla Cannito per ripulirsi la coscienza. Non basta un assessore all'urbanistica che, senza contraddittorio, inveisce e afferma che "si è stati 30 anni così, bastano altri sei mesi ed è tutto risolto". Non bastano queste promesse da marinaio.
C'è bisogno di un piano urbanistico generale, c'è bisogno di concretezza, c'è bisogno di democrazia, c'è bisogno di partecipazione dall'inizio alla fine dei lavori pubblici.
Altrimenti dicano la verità sulle loro vere intenzioni, quelle di consegnare alle future generazioni una Barletta che torni a chiudersi nelle segrete stanze libera sì, ma soltanto dal controllo dei cittadini, dalla trasparenza e dalla democrazia."
Questo ci consentirà di monitorare con ancor maggiore efficacia l'operato dell'amministrazione comunale, a dimostrazione del fatto che la nostra opposizione è sempre attenta, scrupolosa e propositiva, dando ascolto e voce a migliaia di concittadini."
È quanto si apprende dal comunicato diramato dal gruppo consigliare di Coalizione Civica per la Città Futura rappresentato dal consigliere Carmine Doronzo e dalla consigliera Michela Diviccaro.
"Ciononostante, lunedì scorso, durante l'ultimo consiglio comunale, avremmo aggiunto numerose altre considerazioni a interi pezzi di linee programmatiche che invece non sono state accolte né tanto meno discusse nonostante le nostre proposte puntuali.
Avremmo voluto dire tanto ma non è stato possibile.
Abbiamo invece assistito all'ennesimo tentativo di affossare il dibattito democratico.
La maggioranza di Cannito sostenuta dalla destra e dalle liste civiche rinnovate solo nei nomi- e contenenti sempre la solita fuffa- informata dall'ufficio di presidenza dell'assemblea pubblica presso la Parrocchia del Cuore Immacolato alle ore 20, stabiliva d'accordo con le opposizioni, che i lavori del consiglio comunale sarebbero stati sospesi per un'ora per consentire ai consiglieri comunali la partecipazione.
Tutti favorevoli alla sospensione annunciata a inizio lavori dal Presidente del Consiglio, fino a quando il consigliere di fratelli d'Italia Riccardo Memeo, in barba al patto precedentemente sancito, alle ore 19.40 chiede la prosecuzione dei lavori consiliari, esattamente venti minuti prima che sindaco e assessori preposti lasciassero l'aula per il suddetto incontro.
La maggioranza, compatta per affossare il dibattito democratico ed impedire che le opposizioni continuassero a intervenire, risulta favorevole e, per forza di cose, il consiglio comunale termina, a discussione appena iniziata, proprio alle ore 20.
Emblematico anche il cambio di casacca del consigliere Maffione che, passato dalla lista Scommegna a quella di Forza Italia, vota a favore della prosecuzione "farsa" dei lavori consiliari.
Siamo stanchi di questi giochi politici mentre in città accadono cose gravissime, continuamente ignorate o sottaciute.
Ci sono tante questioni aperte e temi importanti a cui nessuno pensa.
Qualche giorno fa, all'albo pretorio è apparso un avviso di subentro da parte della Buzzi Unicem per occupazione ed uso dell'aria demaniale marittima con lo scopo di creare un impianto silos di cemento, facendo il paio con la richiesta di trasformazionr della banchina in area di stoccaggio di materiali plastici.
Nella scorsa consiliatura siamo stati scettici verso la demolizione dei vecchi silos che, un tempo, contenevano grano, poiché eravamo convinti (e lo siamo tutt'ora) che sarebbero potuti diventare un ottimo elemento di archeologia industriale, come fatto in altri porti di Italia e del mondo, un forte attrattore turistico e sociale.
La maggioranza e il suo sindaco cosa ne pensano?
E cosa pensano dei luoghi della cultura vuoti, privi di associazioni che possano occuparli? Ciò che sta accadendo per l'ex chiesa della Sacra Famiglia è uno scandalo.
Cosa pensano della sicurezza stradale con le tantissime proteste degli automobilisti e pedoni per la condizione pessima dell'asfalto? Cosa pensano degli anziani che vivono senza spazi e senza servizi pubblici? Basti pensare a quelli che sono soliti riunirsi in villa Bonelli, i quali non hanno un luogo al chiuso e riparato dove poter svolgere le loro attività ricreative in inverno, non hanno panchine all'ombra d'estate, e non possono beneficiare di una buona illuminazione serale.
Cosa pensano dei giovani che hanno una sola biblioteca pubblica e nessuno spazio di aggregazione? Cosa pensano del lavoro dopo la rimozione del reddito di cittadinanza a livello nazionale e senza un Comune che si impegni a creare per loro delle vere opportunità? Cosa pensano dei bambini che crescono in una città grigia, con giostrine divelte, senza spazi e momenti per svagarsi? Si pensi, per fare solo un esempio, all'incuria del "verde" in via Tató tanto sbandierato in campagna elettorale ma oggi abbandonato a se stesso.
Avremmo ancora altro da dire, lo avremmo fatto nella massima assise cittadina, dai banchi dell'opposizione, perché se l'amministrazione non ascolta i cittadini, noi lo facciamo quotidianamente.
Non bastano i soliti "comizietti" alla Cannito per ripulirsi la coscienza. Non basta un assessore all'urbanistica che, senza contraddittorio, inveisce e afferma che "si è stati 30 anni così, bastano altri sei mesi ed è tutto risolto". Non bastano queste promesse da marinaio.
C'è bisogno di un piano urbanistico generale, c'è bisogno di concretezza, c'è bisogno di democrazia, c'è bisogno di partecipazione dall'inizio alla fine dei lavori pubblici.
Altrimenti dicano la verità sulle loro vere intenzioni, quelle di consegnare alle future generazioni una Barletta che torni a chiudersi nelle segrete stanze libera sì, ma soltanto dal controllo dei cittadini, dalla trasparenza e dalla democrazia."