Claudio e la sua passione per lo sport: «Ragazzo bravo e molto intelligente»
Il ricordo del maestro Francesco Curci, suo allenatore alla Pro Kombat di Barletta
martedì 2 novembre 2021
20.09
Il suo desiderio era di lavorare per la sicurezza e la protezione degli altri, entrare nelle forze dell'ordine, e quel sogno era a un passo, ma la vita di Claudio Lasala è stata brutalmente interrotta da un fendente che è bastato per strappargli la vita. Nei ricordi degli amici e dei parenti abbiamo sentito pensieri bellissimi: il profilo di un bravo ragazzo, che di certo non meritava una fine così.
Era anche uno sportivo: faceva kick boxing e per tre anni si è allentato alla Pro Kombat di Barletta sotto la guida del maestro Francesco Curci, che esprime profondo dolore e tristezza per la scomparsa di Claudio.
«Sono davvero triste per Claudio, ma soprattutto arrabbiato con certi personaggi della città» scrive sui social il maestro Curci, che solo oggi ad alcuni giorni di distanza dal delitto è riuscito a trovare le parole per esprimere i suoi sentimenti dopo la morte del giovane.
«Ci hanno etichettato come una città violenta, io rispondo sì è vero, ma non è diversa da altre città d'Italia, la verità è che abbiamo una generazione di ragazzi educati male, a cominciare dalla famiglia che dovrebbe dare le prime basi, per poi finire alla nostra comunità che dovrebbe richiamare all'ordine chi si comporta male, e non voltando le spalle disinteressandosi di quanto accade sotto i nostri occhi. Quello che è successo a Claudio si poteva evitare se qualche "adulto" fosse intervenuto bloccando i ragazzi, riportandoli alla ragione, così si sarebbe evitata la tragedia. Non si riesce più a far capire ai ragazzi cosa è giusto e cosa è sbagliato» scrive il maestro.
«Claudio non meritava questo, lo ricordo come un bravissimo ragazzo, e non lo dico perché in questi casi è ciò che si dovrebbe dire, ma lui era davvero un bravo ragazzo, a tratti anche timido, in quella timidezza nascondeva tutta la sua intelligenza. Rispettava gli altri e soprattutto le regole, in questo video si nota anche quanto fosse corretto, lo portai a gareggiare e questa è la sua primissima gara dopo pochi mesi di palestra».
«Un ragazzo bravo e molto intelligente» ci ribadisce il maestro, con una passione per lo sport che sicuramente lo avrebbe aiutato anche nel corso per la Guardia di Finanza a cui stava partecipando. «Ogni volta che ne parlo ho i brividi» conclude Curci.
Era anche uno sportivo: faceva kick boxing e per tre anni si è allentato alla Pro Kombat di Barletta sotto la guida del maestro Francesco Curci, che esprime profondo dolore e tristezza per la scomparsa di Claudio.
«Sono davvero triste per Claudio, ma soprattutto arrabbiato con certi personaggi della città» scrive sui social il maestro Curci, che solo oggi ad alcuni giorni di distanza dal delitto è riuscito a trovare le parole per esprimere i suoi sentimenti dopo la morte del giovane.
«Ci hanno etichettato come una città violenta, io rispondo sì è vero, ma non è diversa da altre città d'Italia, la verità è che abbiamo una generazione di ragazzi educati male, a cominciare dalla famiglia che dovrebbe dare le prime basi, per poi finire alla nostra comunità che dovrebbe richiamare all'ordine chi si comporta male, e non voltando le spalle disinteressandosi di quanto accade sotto i nostri occhi. Quello che è successo a Claudio si poteva evitare se qualche "adulto" fosse intervenuto bloccando i ragazzi, riportandoli alla ragione, così si sarebbe evitata la tragedia. Non si riesce più a far capire ai ragazzi cosa è giusto e cosa è sbagliato» scrive il maestro.
«Claudio non meritava questo, lo ricordo come un bravissimo ragazzo, e non lo dico perché in questi casi è ciò che si dovrebbe dire, ma lui era davvero un bravo ragazzo, a tratti anche timido, in quella timidezza nascondeva tutta la sua intelligenza. Rispettava gli altri e soprattutto le regole, in questo video si nota anche quanto fosse corretto, lo portai a gareggiare e questa è la sua primissima gara dopo pochi mesi di palestra».
«Un ragazzo bravo e molto intelligente» ci ribadisce il maestro, con una passione per lo sport che sicuramente lo avrebbe aiutato anche nel corso per la Guardia di Finanza a cui stava partecipando. «Ogni volta che ne parlo ho i brividi» conclude Curci.