Clandestini a Barletta, un ‘mercato’ di uomini senza speranza
Fermati cinque profughi provenienti dalla Turchia. Fra loro un 15enne affetto da talassemia
martedì 1 marzo 2011
E' un vero è proprio 'mercato di uomini' quello che continua a solcare le nostre terre, come sogno di speranza o tragitto di passaggio per raggiungere luoghi migliori. E Barletta era solo una tappa del viaggio che cinque clandestini iracheni di etnia curda, provenienti dalla Turchia, stavano compiendo verso la Germania, per raggiungere alcuni parenti.
I cinque immigrati, fra cui un ragazzino di 15 anni affetto da talassemia, sono stati fermati dai Carabinieri di Barletta in via Canosa, mentre si spostavano a piedi lungo l'asse viario, forse appena scesi da un camion. Tutti privi di documento di identità e di permesso di soggiorno, i profughi sono stati prima trasportati negli uffici dei Carabinieri dove gli agenti hanno ascoltato il loro racconto grazie alla mediazione di un interprete, poi sono stati presi in custodia da volontari della Croce Rossa e della Caritas che hanno fornito loro assistenza e vestiti caldi. Subito dopo sono stati trasferiti al Cie di Bari (Centro di Identificazione ed Espulsione) in attesa di essere rimpatriati.
Per giungere qui in Italia, i cinque clandestini avevano pagato un 'biglietto di viaggio' ad altissimi prezzi da esponenti di organizzazioni clandestine, che promuovono questo 'mercato' di uomini e ragazzi in un'area grigia di totale illegalità.
I cinque immigrati, fra cui un ragazzino di 15 anni affetto da talassemia, sono stati fermati dai Carabinieri di Barletta in via Canosa, mentre si spostavano a piedi lungo l'asse viario, forse appena scesi da un camion. Tutti privi di documento di identità e di permesso di soggiorno, i profughi sono stati prima trasportati negli uffici dei Carabinieri dove gli agenti hanno ascoltato il loro racconto grazie alla mediazione di un interprete, poi sono stati presi in custodia da volontari della Croce Rossa e della Caritas che hanno fornito loro assistenza e vestiti caldi. Subito dopo sono stati trasferiti al Cie di Bari (Centro di Identificazione ed Espulsione) in attesa di essere rimpatriati.
Per giungere qui in Italia, i cinque clandestini avevano pagato un 'biglietto di viaggio' ad altissimi prezzi da esponenti di organizzazioni clandestine, che promuovono questo 'mercato' di uomini e ragazzi in un'area grigia di totale illegalità.