Cinque stelle illuminano il lavoro nero a Barletta
Le "Donne" del crollo ispirano Comune, Regione e terzisti. La collaborazione tra le Istituzioni è un passo importante anche per un salto culturale
lunedì 20 febbraio 2012
17.49
La tragedia del 3 ottobre, il crollo del palazzo in via Roma, ha gettato un'ombra sinistra sul settore del tessile a Barletta. Da troppo tempo il mondo delle istituzioni tollerava una situazione di degrado, di mancanza delle elementari norme di sicurezza sul lavoro, accettava come dato di natura il lavoro nero, il lavoro sommerso. Soprattutto del lavoro nero femminile. Ex malo bonum? Stamattina ha visto la luce il consorzio dei terzisti, l'anello più debole del sistema d'impresa di questo settore. Presidente del Consorzio Raffaele Di Palma, che ha presentato l'iniziativa con una conferenza stampa nella Sala Giunta di Palazzo di città, accompagnato da una nutrita pattuglia di amministratori. Il consorzio "Cinque stelle" (cinque come le vittime del crollo, ma cinque stella anche come garanzia di eccellenza e qualità) raccoglie 37 operatori del settore che chiedono all'amministrazione comunale e alla Regione un sostegno per l'emersione dal sommerso, ma anche per la valorizzazione di un settore da tempo in crisi strutturale.
L'amministrazione comunale era rappresentata stamane dal Sindaco Nicola Maffei, dall'assessore alle attività produttive Michele Maffione, dal presidente della Commissione consiliare attività produttive Michele Dibenedetto, e dalla dirigente al settore Santa Scommegna. Per la Regione Puglia erano invece presenti l'assessora al Lavoro Elena Gentile e il consigliere regionale Filippo Caracciolo a cui è stato riconosciuto il ruolo di trait d'union tra impresa, Comune e Regione in questa importante iniziativa. Un elemento di estremo interesse, sottolineato sia dal Sindaco Maffei che dal presidente del consorzio, è il valore simbolico di uscita dall'egoismo diffidente, tipico di una certa imprenditoria locale, in favore di un nuovo modo, cooperativo e solidale, di fare impresa. Una "prima pietra", come l'ha definita il consigliere Caracciolo, per Barletta e per uno dei suoi simboli in termini di tessuto industriale. Per la Regione Puglia si tratta invece solo di una ennesima conferma di sensibilità nei confronti del tema del sommerso. Dalla legge regionale 28 del 2006 in poi, la Puglia si è dimostrata all'avanguardia nel contrasto alle forme di lavoro irregolare. L'assessora Gentile ha tratteggiato l'operato della Regione tra definizione degli indici di congruità, interventi in settori strategici (agricoltura, turismo, assistenza alle persone), liste di prenotazione per il collocamento e premialità per le imprese virtuose.
Finalmente Barletta sembra aver abbandonato un atteggiamento connivente e rassegnato nei confronti del lavoro nero. La collaborazione tra le Istituzioni è un passo importante anche per un salto culturale. Occorre smettere di considerare normale scaricare le difficoltà della concorrenza sui lavoratori. E legare la possibilità di accedere a progetti e incentivi (dagli sgravi fiscali e contributivi all'accesso a gare e fondi) al rispetto assoluto della normativa del lavoro, dalla sicurezza ai contratti.
L'amministrazione comunale era rappresentata stamane dal Sindaco Nicola Maffei, dall'assessore alle attività produttive Michele Maffione, dal presidente della Commissione consiliare attività produttive Michele Dibenedetto, e dalla dirigente al settore Santa Scommegna. Per la Regione Puglia erano invece presenti l'assessora al Lavoro Elena Gentile e il consigliere regionale Filippo Caracciolo a cui è stato riconosciuto il ruolo di trait d'union tra impresa, Comune e Regione in questa importante iniziativa. Un elemento di estremo interesse, sottolineato sia dal Sindaco Maffei che dal presidente del consorzio, è il valore simbolico di uscita dall'egoismo diffidente, tipico di una certa imprenditoria locale, in favore di un nuovo modo, cooperativo e solidale, di fare impresa. Una "prima pietra", come l'ha definita il consigliere Caracciolo, per Barletta e per uno dei suoi simboli in termini di tessuto industriale. Per la Regione Puglia si tratta invece solo di una ennesima conferma di sensibilità nei confronti del tema del sommerso. Dalla legge regionale 28 del 2006 in poi, la Puglia si è dimostrata all'avanguardia nel contrasto alle forme di lavoro irregolare. L'assessora Gentile ha tratteggiato l'operato della Regione tra definizione degli indici di congruità, interventi in settori strategici (agricoltura, turismo, assistenza alle persone), liste di prenotazione per il collocamento e premialità per le imprese virtuose.
Finalmente Barletta sembra aver abbandonato un atteggiamento connivente e rassegnato nei confronti del lavoro nero. La collaborazione tra le Istituzioni è un passo importante anche per un salto culturale. Occorre smettere di considerare normale scaricare le difficoltà della concorrenza sui lavoratori. E legare la possibilità di accedere a progetti e incentivi (dagli sgravi fiscali e contributivi all'accesso a gare e fondi) al rispetto assoluto della normativa del lavoro, dalla sicurezza ai contratti.