Ciappetta-Camaggio: fronte comune tra Andria, Barletta, e Bat
Almeno 100 milioni di euro per deviare il canale fuori da Andria. La richiesta, a regione e governo, di fondi per interventi strutturali
martedì 23 luglio 2013
14.15
Emergenza Ciappetta-Camaggio ancora in primo piano. Questa mattina, ad Andria, in via Murge, in prossimità dello sbocco all'aperto del canale, si è svolta una conferenza stampa, alla presenza del presidente della provincia, Francesco Ventola, e dei sindaci di Andria, Nicola Giorgino, e Barletta, Pasquale Cascella. «Qualche giorno fa - ha detto Ventola - d'intesa con i due sindaci, abbiamo chiesto formalmente un incontro con il presidente della regione Vendola. Speriamo che nel breve si possa avere questo incontro. Per due ragioni: per poter affrontare in maniera rapida un intervento di manutenzione straordinaria, prima che arrivi la stagione invernale, e si corri il rischio di inondazioni, come già accaduto; per poter verificare se, nell'ambito delle risorse ancora disponibili della vecchia programmazione 2006-2013, ma ancor di più nella nuova programmazione 2014-2020, ci sia la volontà politica di sostenere con una misura ad hoc, nell'ambito del nuovo PPA regionale, che intervenga per sistemare definitivamente il canale Ciappetta-Camaggio».
Le risorse - «Dalle nostre stime - ha aggiunto il presidente della Bat - recuperando idee progettuali poste in essere dal consorzio Terre d'Apulia qualche anno fa, l'idea è quella di poter aggirare completamente la città di Andria, per la messa in sicurezza, e affinché a valle tutto il percorso venga ridefinito. Servirebbero non meno di 100 milioni di euro. Ma è una priorità esclusiva di questa provincia. Nei prossimi mesi lavoreremo proprio per questo con la regione. Non mendicare risorse finanziarie per tanti piccoli progetti, ma con interventi sostanziali, che possano di qui ad n anni far stare tranquille le nostre comunità. Abbiamo recuperato un finanziamento giacente, da dieci anni, a rischio di de finanziamento, di circa 750mila euro, ma sarà un piccolissimo intervento, come anche il consorzio Terre d'Apulia è stato beneficiario di un finanziamento di quasi un milione e mezzo di euro. E' importante l'incontro politico, per definire chi fa cosa, e quante risorse ci mettiamo».
I sindaci - «Noi esercitiamo un controllo sulla qualità di quello che entra e sul deflusso - ha affermato Giorgino - Il depuratore di Andria deve essere messo a norma. C'è un progetto di AQP, per circa 20 milioni di euro, di sistemazione, nella nuova programmazione del piano d'ambito, dei depuratori di Andria, Barletta, Trani, Bisceglie. Con un intervento strutturato della regione, che è proprietaria del canale Ciappetta-Camaggio, andremmo a risolvere sia il problema di assetto idro-geologico, sia il problema di eventuale inquinamento. C'è da verificare tutti gli allacci abusivi che sono stati fatti. Attraverso una deviazione del percorso credo che possiamo raggiungere entrambi i risultati. Le amministrazioni di Andria e Barletta provvedono alla pulizia, ma essendo luoghi aperti, è difficile esercitare un controllo a pieno, vista l'estensione del canale». «Con questa iniziativa - ha detto Cascella - si mette in campo una consapevolezza e si raccoglie una preoccupazione emersa nelle nostre comunità. La consapevolezza di un intervento più complessivo, in cui ciascuno di noi deve fare la nostra parte: la regione, i sindaci, la provincia, le autorità preposte alla sorveglianza. Siamo tutti in qualche modo corresponsabili di questa situazione. Dobbiamo puntare ad una soluzione strutturale, che da anni avrebbe dovuto esserci e non c'è stata. Questa iniziativa vuole mettere insieme le esigenze, le volontà, e le disponibilità, per mettere insieme prevenzione, repressione ed interventi strutturali, perché è una condizione che indigna per primi noi».
I controlli - «Diventa difficile cogliere sul fatto chi sversa - ha detto Ventola - perché spesso avviene in orari in cui è difficile presidiare il territorio. Se fosse un'unica zona basterebbe monitorarla, ma qui abbiamo un intero percorso. Proprio qui ad Andria ci sono stati casi di persone fermate, perché stavano sversando carcasse di animali. Sono state multate, e c'è un procedimento in corso. E' chiaro che non è mai abbastanza, se pensassimo di risolvere il problema solo con la repressione, ci prenderemmo in giro. Quando si sarà in grado di intervenire strutturalmente, dovrà partire parallelamente un'intensa attività di formazione, informazione e sensibilizzazione dei cittadini, per renderli consapevoli che ogni euro che viene speso, nulla serve se dal giorno dopo ognuno pensa di comportarsi alla stessa maniera.
I tempi - «Se dovessimo riuscire ad ottenere dalla regione e, per il tramite della regione, dal governo centrale, le risorse necessarie - ha concluso Ventola - credo che nel giro di un paio d'anni si sarà nelle condizioni di intervenire strutturalmente, con espletamento di gare ed altro. L'esecuzione dei lavori dipenderà poi dal livello progettuale che sarà posto a base di gara. Adesso non siamo in grado di dirlo. Però non a caso rappresenta una priorità. Se questo territorio si stringerà nel chiedere alla regione, come prioritari dal punto di vista ambientale, il risanamento del Ciappetta-Camaggio e l'intervento sul fiume Ofanto, sfido chiunque, dalla regione al governo, a non voler sostenere esigenze reali».
Le risorse - «Dalle nostre stime - ha aggiunto il presidente della Bat - recuperando idee progettuali poste in essere dal consorzio Terre d'Apulia qualche anno fa, l'idea è quella di poter aggirare completamente la città di Andria, per la messa in sicurezza, e affinché a valle tutto il percorso venga ridefinito. Servirebbero non meno di 100 milioni di euro. Ma è una priorità esclusiva di questa provincia. Nei prossimi mesi lavoreremo proprio per questo con la regione. Non mendicare risorse finanziarie per tanti piccoli progetti, ma con interventi sostanziali, che possano di qui ad n anni far stare tranquille le nostre comunità. Abbiamo recuperato un finanziamento giacente, da dieci anni, a rischio di de finanziamento, di circa 750mila euro, ma sarà un piccolissimo intervento, come anche il consorzio Terre d'Apulia è stato beneficiario di un finanziamento di quasi un milione e mezzo di euro. E' importante l'incontro politico, per definire chi fa cosa, e quante risorse ci mettiamo».
I sindaci - «Noi esercitiamo un controllo sulla qualità di quello che entra e sul deflusso - ha affermato Giorgino - Il depuratore di Andria deve essere messo a norma. C'è un progetto di AQP, per circa 20 milioni di euro, di sistemazione, nella nuova programmazione del piano d'ambito, dei depuratori di Andria, Barletta, Trani, Bisceglie. Con un intervento strutturato della regione, che è proprietaria del canale Ciappetta-Camaggio, andremmo a risolvere sia il problema di assetto idro-geologico, sia il problema di eventuale inquinamento. C'è da verificare tutti gli allacci abusivi che sono stati fatti. Attraverso una deviazione del percorso credo che possiamo raggiungere entrambi i risultati. Le amministrazioni di Andria e Barletta provvedono alla pulizia, ma essendo luoghi aperti, è difficile esercitare un controllo a pieno, vista l'estensione del canale». «Con questa iniziativa - ha detto Cascella - si mette in campo una consapevolezza e si raccoglie una preoccupazione emersa nelle nostre comunità. La consapevolezza di un intervento più complessivo, in cui ciascuno di noi deve fare la nostra parte: la regione, i sindaci, la provincia, le autorità preposte alla sorveglianza. Siamo tutti in qualche modo corresponsabili di questa situazione. Dobbiamo puntare ad una soluzione strutturale, che da anni avrebbe dovuto esserci e non c'è stata. Questa iniziativa vuole mettere insieme le esigenze, le volontà, e le disponibilità, per mettere insieme prevenzione, repressione ed interventi strutturali, perché è una condizione che indigna per primi noi».
I controlli - «Diventa difficile cogliere sul fatto chi sversa - ha detto Ventola - perché spesso avviene in orari in cui è difficile presidiare il territorio. Se fosse un'unica zona basterebbe monitorarla, ma qui abbiamo un intero percorso. Proprio qui ad Andria ci sono stati casi di persone fermate, perché stavano sversando carcasse di animali. Sono state multate, e c'è un procedimento in corso. E' chiaro che non è mai abbastanza, se pensassimo di risolvere il problema solo con la repressione, ci prenderemmo in giro. Quando si sarà in grado di intervenire strutturalmente, dovrà partire parallelamente un'intensa attività di formazione, informazione e sensibilizzazione dei cittadini, per renderli consapevoli che ogni euro che viene speso, nulla serve se dal giorno dopo ognuno pensa di comportarsi alla stessa maniera.
I tempi - «Se dovessimo riuscire ad ottenere dalla regione e, per il tramite della regione, dal governo centrale, le risorse necessarie - ha concluso Ventola - credo che nel giro di un paio d'anni si sarà nelle condizioni di intervenire strutturalmente, con espletamento di gare ed altro. L'esecuzione dei lavori dipenderà poi dal livello progettuale che sarà posto a base di gara. Adesso non siamo in grado di dirlo. Però non a caso rappresenta una priorità. Se questo territorio si stringerà nel chiedere alla regione, come prioritari dal punto di vista ambientale, il risanamento del Ciappetta-Camaggio e l'intervento sul fiume Ofanto, sfido chiunque, dalla regione al governo, a non voler sostenere esigenze reali».