Cianci: «Ecco la storia di OAP, Barletta è tessuto sano»
Dopo la manifestazione del 29 settembre , la lettere del presidente
lunedì 2 ottobre 2017
12.19
«Egregio Direttore, dopo la grande manifestazione del 29 settembre, assolutamente riuscita, atteso il giorno infrasettimanale, la processione dell'Arcangelo Michele, il concerto in Cattedrale e dopo tutti gli elogi, le critiche e le illazioni, nei confronti di OAP, mi sembra necessario fare un escursus sulla storia e l'evoluzione del Comitato che mi pregio di rappresentare e che probabilmente è sconosciuto ai più».
Con modestia l'avvocato Michele Cianci indica come "sconosciuto" un Comitato che tanto bene sta facendo a salvaguardia della città e nella ricerca della legalità e verità. Qui il presidente dell'OAP continua nel ricordo, tracciando passato e presente di una lotta per avere una città più salubre.
«Il 01.05.2015, veniva postata su fb da parte di un cittadino, una fotografia scattata alle ore 3.15, dalla quale si notava una grande massa di fumo giallo, proveniente dalla TIMAC che copriva il centro storico - continua l'avocato Michele CIanci - e notata quella foto, pensai di dover notiziare i cittadini su ciò che accadeva durante il loro sonno. Quindi, mi rivolsi alla gazzetta del mezzogiorno, da cittadino e chiesi di pubblicare quello scatto facendo rilevare il malessere nel quale versava la città circa la qualità dell'aria. Fu così che il 07.05.2015, avvenne la pubblicazione del primo articolo documentato su quanto accadeva a Barletta. Ma anche se quello scatto costò una querela da parte della TIMAC sia a me sia al direttore della Gazzetta dott. Rino Daloiso, fu da quel momento che partì il Comitato Operazione Aria Pulita BAT, oggi più conosciuto come OAP».
«Infatti, vista la reazione di numerosi cittadini, che mi contattarono per chiedermi di tal valere le proprie ragioni, pensai prima aprire un pagina fb e successivamente, in dodici, costituimmo formalmente il comitato con tanto di organi. Da allora siamo cresciuti molto anzi tantissimo e nonostante un percorso iniziale fatto di minacce da parte di alcuni operai delle aziende insalubri (che poi hanno goduto dei lavori di messa in sicurezza, previsti è mai eseguiti prima di allora), discredito e querele nei confronti della mia persona, abbiamo fatto passi da gigante. Infatti dopo la costituzione iniziamo con diversi incontri all'IPANEMA, un percorso di dialogo tra cittadini e istituzioni. La prima reazione favorevole alle nostre ragioni, fu dell'allora Presidente della Provincia, avv. Francesco Spina, che provvide all'emissione di due ordinanze di bonifica nei confronti della TIMAC, atteso che il sottosuolo era fortemente inquinato, poi ci accorgemmo dell'assenza dell'unica centralina mobile esistente a Barletta, poiché era stata abbandonata in un locale del Comune per essere stata oggetto di atti vandalici diverso tempo prima. Dopo le nostre rimostranze, il Sindaco Pasquale Cascella provvide nel giro di poco tempo a rimetterla in funzione posizionandolo in un luogo più sicuro».
«Tanti cittadini cominciavano a postare, sulla nostra pagina fb, foto di incendi dolosi nelle campagne di Barletta ed in particolare nella zona di Ariscianne e pertanto, il Sindaco provvide a piazzare delle foto trappola che hanno immortalato diversi piromani e incivili che buttavano l'immondizia nelle campagne invece di utilizzare la raccolta differenziata. Successivamente producemmo degli esposti innanzi alla Procura della Repubblica di Trani, dai quali nacque una indagine nei confronti della TIMAC che portò al sequestro degli immobili, con facoltà d'uso per omessa bonifica. Bonifica che la TIMAC sta provvedendo ad ultimare. Anche la Buzzi UNICEM, cementificio che diversi anni prima era divenuto, quasi silentemente, bruciatore di rifiuti, subì una richiesta di rinvio a giudizio dalla Procura di Trani. In quella inchiesta, ci costituimmo prima parte offesa, unitamene al Comune di Barletta (promessa strappata al sindaco durante la prima grande manifestazione conclusasi sotto il palazzo di Città, da parte del giornalista Giuseppe Dimiccoli) e successivamente parte civile».
«Venerdì 29, abbiamo a fatto una grande manifestazione per verificare il numero di cittadini sensibilizzati a questo male che affligge la nostra città, alla quale ha partecipato da cittadino e da assessore regionale all'ambiente anche Caracciolo Filippo, al quale abbiamo strappato ulteriori promesse. Siamo davvero soddisfatti di quanto è cresciuto il senso civico in questi due anni tra i barlettani. Si sono avvicinati a noi una molteplicità di cittadini, la pagina fb Operazione Aria Pulita BAT, conta circa 5.000 adesioni di cittadini che stimolano e appoggiano le nostre iniziative. Abbiamo anche imprenditori (non edili) che in silenzio stanno sostenendo le nostre iniziative e questo ci rende orgogliosi del tessuto sano di Barletta, anche perché viene apprezzata la nostra serietà. Un plauso va dato anche alla Gazzetta del mezzogiorno ed al suo direttore che sin dall'inizio ha appoggiato in pieno la mia iniziativa e pur subendo una querela ha proseguito nella medesima direzione. Anche alle testate locali on-line, BarlettaViva e al suo ex direttore Sculco Mario, che ci ha seguito sin dall'inizio e dai tempi di BarlettaLife, Barlettanews, BarlettaNews24, BarlettaLive, va dato un ringraziamento come cittadini e come barlettani "sani". Così come alle emittenti locali: Amica9 e Zagaria Francesco, Teleregionecolor e Imma Ceci, Tele Sveva e Michele Straniero. Tengo a precisare che nonostante i nostri sforzi di trasparenza c'è ancora chi vorrebbe fermarci gettando discredito sulla mia persona spargendo voci false e tendenziose come quella di una mia presunta candidatura come sindaco di Barletta, facendo trasparire che tutto il percorso, fatto di sacrifici da parte mia e dei componenti il comitato sia stato finalizzato a ciò. Ebbene, anche queste voci, come quelle che mi sarebbero stati elargiti ben 4 appartamenti nella zona adiacente il cementificio per portare avanti questa lotta, le devo robustamente smentire giacché non sarò candidato in alcuna kermesse».
«Non vendo il mio cervello e la mia personalità ad alcuno e questo chi mi conosce, lo sa benissimo. Non mi sento un ambientalista come coloro che lo sono effettivamente da anni e che ammiro per il faticoso percorso fatto fino ad oggi, anche se inizialmente vi sono stati contrasti, parlo del Forum Ambiente e del Collettivo Exit. Chi mi diffama invano, solo per propri interessi personali, tipo aziende e loro operai nonché costruttori che si sentono colpiti e che temono per il proprio futuro, devono finalmente capire che oggi, a differenza di ieri vi è stato un risveglio della coscienza sociale e che esistono persone che fanno di tutti per degli ideali, come quello di avere una città salubre, a misura d'uomo e di famiglia, sopratutto quando si ha avuto la fortuna di nascere o di vivere a Barletta ricca di storia e con una posizione geografica privilegiata».
«Con questo necessita un serio dialogo, al quale noi siamo aperti, per trovare soluzioni idonee. Ambiente, lavoro e soprattutto salute. Barletta siamo noi».
Con modestia l'avvocato Michele Cianci indica come "sconosciuto" un Comitato che tanto bene sta facendo a salvaguardia della città e nella ricerca della legalità e verità. Qui il presidente dell'OAP continua nel ricordo, tracciando passato e presente di una lotta per avere una città più salubre.
«Il 01.05.2015, veniva postata su fb da parte di un cittadino, una fotografia scattata alle ore 3.15, dalla quale si notava una grande massa di fumo giallo, proveniente dalla TIMAC che copriva il centro storico - continua l'avocato Michele CIanci - e notata quella foto, pensai di dover notiziare i cittadini su ciò che accadeva durante il loro sonno. Quindi, mi rivolsi alla gazzetta del mezzogiorno, da cittadino e chiesi di pubblicare quello scatto facendo rilevare il malessere nel quale versava la città circa la qualità dell'aria. Fu così che il 07.05.2015, avvenne la pubblicazione del primo articolo documentato su quanto accadeva a Barletta. Ma anche se quello scatto costò una querela da parte della TIMAC sia a me sia al direttore della Gazzetta dott. Rino Daloiso, fu da quel momento che partì il Comitato Operazione Aria Pulita BAT, oggi più conosciuto come OAP».
«Infatti, vista la reazione di numerosi cittadini, che mi contattarono per chiedermi di tal valere le proprie ragioni, pensai prima aprire un pagina fb e successivamente, in dodici, costituimmo formalmente il comitato con tanto di organi. Da allora siamo cresciuti molto anzi tantissimo e nonostante un percorso iniziale fatto di minacce da parte di alcuni operai delle aziende insalubri (che poi hanno goduto dei lavori di messa in sicurezza, previsti è mai eseguiti prima di allora), discredito e querele nei confronti della mia persona, abbiamo fatto passi da gigante. Infatti dopo la costituzione iniziamo con diversi incontri all'IPANEMA, un percorso di dialogo tra cittadini e istituzioni. La prima reazione favorevole alle nostre ragioni, fu dell'allora Presidente della Provincia, avv. Francesco Spina, che provvide all'emissione di due ordinanze di bonifica nei confronti della TIMAC, atteso che il sottosuolo era fortemente inquinato, poi ci accorgemmo dell'assenza dell'unica centralina mobile esistente a Barletta, poiché era stata abbandonata in un locale del Comune per essere stata oggetto di atti vandalici diverso tempo prima. Dopo le nostre rimostranze, il Sindaco Pasquale Cascella provvide nel giro di poco tempo a rimetterla in funzione posizionandolo in un luogo più sicuro».
«Tanti cittadini cominciavano a postare, sulla nostra pagina fb, foto di incendi dolosi nelle campagne di Barletta ed in particolare nella zona di Ariscianne e pertanto, il Sindaco provvide a piazzare delle foto trappola che hanno immortalato diversi piromani e incivili che buttavano l'immondizia nelle campagne invece di utilizzare la raccolta differenziata. Successivamente producemmo degli esposti innanzi alla Procura della Repubblica di Trani, dai quali nacque una indagine nei confronti della TIMAC che portò al sequestro degli immobili, con facoltà d'uso per omessa bonifica. Bonifica che la TIMAC sta provvedendo ad ultimare. Anche la Buzzi UNICEM, cementificio che diversi anni prima era divenuto, quasi silentemente, bruciatore di rifiuti, subì una richiesta di rinvio a giudizio dalla Procura di Trani. In quella inchiesta, ci costituimmo prima parte offesa, unitamene al Comune di Barletta (promessa strappata al sindaco durante la prima grande manifestazione conclusasi sotto il palazzo di Città, da parte del giornalista Giuseppe Dimiccoli) e successivamente parte civile».
«Venerdì 29, abbiamo a fatto una grande manifestazione per verificare il numero di cittadini sensibilizzati a questo male che affligge la nostra città, alla quale ha partecipato da cittadino e da assessore regionale all'ambiente anche Caracciolo Filippo, al quale abbiamo strappato ulteriori promesse. Siamo davvero soddisfatti di quanto è cresciuto il senso civico in questi due anni tra i barlettani. Si sono avvicinati a noi una molteplicità di cittadini, la pagina fb Operazione Aria Pulita BAT, conta circa 5.000 adesioni di cittadini che stimolano e appoggiano le nostre iniziative. Abbiamo anche imprenditori (non edili) che in silenzio stanno sostenendo le nostre iniziative e questo ci rende orgogliosi del tessuto sano di Barletta, anche perché viene apprezzata la nostra serietà. Un plauso va dato anche alla Gazzetta del mezzogiorno ed al suo direttore che sin dall'inizio ha appoggiato in pieno la mia iniziativa e pur subendo una querela ha proseguito nella medesima direzione. Anche alle testate locali on-line, BarlettaViva e al suo ex direttore Sculco Mario, che ci ha seguito sin dall'inizio e dai tempi di BarlettaLife, Barlettanews, BarlettaNews24, BarlettaLive, va dato un ringraziamento come cittadini e come barlettani "sani". Così come alle emittenti locali: Amica9 e Zagaria Francesco, Teleregionecolor e Imma Ceci, Tele Sveva e Michele Straniero. Tengo a precisare che nonostante i nostri sforzi di trasparenza c'è ancora chi vorrebbe fermarci gettando discredito sulla mia persona spargendo voci false e tendenziose come quella di una mia presunta candidatura come sindaco di Barletta, facendo trasparire che tutto il percorso, fatto di sacrifici da parte mia e dei componenti il comitato sia stato finalizzato a ciò. Ebbene, anche queste voci, come quelle che mi sarebbero stati elargiti ben 4 appartamenti nella zona adiacente il cementificio per portare avanti questa lotta, le devo robustamente smentire giacché non sarò candidato in alcuna kermesse».
«Non vendo il mio cervello e la mia personalità ad alcuno e questo chi mi conosce, lo sa benissimo. Non mi sento un ambientalista come coloro che lo sono effettivamente da anni e che ammiro per il faticoso percorso fatto fino ad oggi, anche se inizialmente vi sono stati contrasti, parlo del Forum Ambiente e del Collettivo Exit. Chi mi diffama invano, solo per propri interessi personali, tipo aziende e loro operai nonché costruttori che si sentono colpiti e che temono per il proprio futuro, devono finalmente capire che oggi, a differenza di ieri vi è stato un risveglio della coscienza sociale e che esistono persone che fanno di tutti per degli ideali, come quello di avere una città salubre, a misura d'uomo e di famiglia, sopratutto quando si ha avuto la fortuna di nascere o di vivere a Barletta ricca di storia e con una posizione geografica privilegiata».
«Con questo necessita un serio dialogo, al quale noi siamo aperti, per trovare soluzioni idonee. Ambiente, lavoro e soprattutto salute. Barletta siamo noi».