Chiamati a scorgere i segni di Dio, presente ma nascosto

«Non arrendiamoci alla pigrizia», la riflessione di don Vito Carpentiere

domenica 30 novembre 2014

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all'improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

È affascinante che la Liturgia non ci faccia celebrare l'anno appena trascorso, ma ci spinge a guardare avanti, verso il nuovo anno che si apre, in cui siamo chiamati a scorgere i segni del Dio presente ma nascosto! Una cosa è certa per il credente: Egli viene, Egli torna perché è fedele e nella sua fedeltà sempre si ricorda di noi, opera delle sua mani; e oggi ci viene chiesto di attendere vigilanti, con cuore irreprensibile. Quando tornerà come ci troverà? Il rischio che intravedo nella nostra cultura e società è la pigrizia, l'indifferenza, la mancanza di volontà ferma, di perseveranza; siamo persone che tendono a mettersi in letargo, stanchi e stufi, con una coltre polverosa d'abitudine che non (ci) fa scorgere la bellezza che abbiamo! La sua venuta/ritorno interpella responsabilmente noi che "non abbiamo mai tempo" perché inghiottiti dalla frenesia delle cose che abbiamo da fare e delusi dagli scarsi risultati che conseguiamo, perché distratti e/o poco concentrati. Il superfluo (inteso anche in senso di tempo) ci afferra, l'essenziale ci sfugge.

La sua venuta ci apre al futuro, inteso come promessa di nuovi cieli e nuova terra! Per noi, invece, il futuro è divenuto sinonimo di minaccia! Come rispondere a questo appello? Con la vigilanza e l'attenzione, che è una sorta di concentrazione di tutte le nostre forze, capacità, doni ricevuti, per rispondere al Signore responsabilmente vigilanti nonostante i tempi bui delle tenebre personali, sociali, comunitarie, civili ed ecclesiali. E allora, sottovoce, ma insistentemente e senza sosta, proverò anch'io a dirgli: "Marana thà! Vieni, Signore Gesù! Il mondo ha bisogno di Te! Io ho bisogno di Te!".

Buon cammino d'Avvento.

[don Vito]