Centro antiviolenza ‘Giulia e Rossella’, una soluzione ancora parziale
Nessuna retribuzione del Comune per le attività svolte da dicembre 2009 ad oggi. Solo parziali i pagamenti previsti dalla sentenza del tribunale di Trani
mercoledì 26 gennaio 2011
22.40
Era il 26 novembre 2010 quando, provvisti di telecamera, ci siamo recati dal sindaco Maffei per chiedergli delucidazioni sull'effettiva posizione del Comune di Barletta in merito alla sentenza del Tribunale di Trani che lo vedeva sconfitto – perciò, doveroso di rimborso economico – nei confronti del Centro Antiviolenza "Giulia e Rossella". Abbiamo analizzato l'intera vicenda e abbiamo ottenuto dal primo cittadino un metaforico "nodo al fazzoletto" affinché l'amministrazione ottemperasse al proprio dovere.
Ebbene, quella promessa è stata mantenuta, ma parzialmente. In data 30 dicembre 2010 il Comune di Barletta, in esecuzione della sentenza tribunale di Trani - Sezione distaccata di Barletta (n° 164/2010), ha pagato quanto dovuto per i servizi del centro sino a novembre 2009 e parte delle spese e competenze legali: difatti deve ancora versare a tale ultimo titolo il saldo di oltre 1.000 euro. Alcuna risposta, invece, è stata data in merito al pagamento per l'attività svolta da dicembre 2009 sino ad oggi, come autorizzata delibera di giunta n° 17 del 4 febbraio 2010, con la quale è stata consentita la continuazione dell'attività per un anno.
E la situazione si tinge di maggiore gravità se consideriamo che il centro "Giulia e Rossella" ad oggi, scaduto l'anno, non sa ancora come comportarsi nei riguardi dell'amministrazione comunale ma nei confronti soprattutto di tutte le proprie utenti, in attesa che, fra la predisposizione dei vari progetti previsti, un qualche aiuto possa finalmente giungere a dar loro un barlume di speranza.
Se la problematica non fosse già di per sé spinosa e difficile da gestire considerando le parti in causa e le tempistiche di possibile risoluzione, a renderla ancora più brumosa e amaramente angosciante ci sono le lunghe attese delle coraggiose utenti, e le delicatissime situazioni che come ogni giorno, in questi ultimi anni, il centro antiviolenza di Barletta ha dovuto non solo ricevere, ascoltare, accogliere, ma anche prospettarne una risoluzione e provvedere ad un minimo umano conforto. A questo punto, alla luce della situazione attuale, crediamo davvero che la lodevole attività del centro possa continuare in una normale e dovuta atmosfera di tranquillità?
Ebbene, quella promessa è stata mantenuta, ma parzialmente. In data 30 dicembre 2010 il Comune di Barletta, in esecuzione della sentenza tribunale di Trani - Sezione distaccata di Barletta (n° 164/2010), ha pagato quanto dovuto per i servizi del centro sino a novembre 2009 e parte delle spese e competenze legali: difatti deve ancora versare a tale ultimo titolo il saldo di oltre 1.000 euro. Alcuna risposta, invece, è stata data in merito al pagamento per l'attività svolta da dicembre 2009 sino ad oggi, come autorizzata delibera di giunta n° 17 del 4 febbraio 2010, con la quale è stata consentita la continuazione dell'attività per un anno.
E la situazione si tinge di maggiore gravità se consideriamo che il centro "Giulia e Rossella" ad oggi, scaduto l'anno, non sa ancora come comportarsi nei riguardi dell'amministrazione comunale ma nei confronti soprattutto di tutte le proprie utenti, in attesa che, fra la predisposizione dei vari progetti previsti, un qualche aiuto possa finalmente giungere a dar loro un barlume di speranza.
Se la problematica non fosse già di per sé spinosa e difficile da gestire considerando le parti in causa e le tempistiche di possibile risoluzione, a renderla ancora più brumosa e amaramente angosciante ci sono le lunghe attese delle coraggiose utenti, e le delicatissime situazioni che come ogni giorno, in questi ultimi anni, il centro antiviolenza di Barletta ha dovuto non solo ricevere, ascoltare, accogliere, ma anche prospettarne una risoluzione e provvedere ad un minimo umano conforto. A questo punto, alla luce della situazione attuale, crediamo davvero che la lodevole attività del centro possa continuare in una normale e dovuta atmosfera di tranquillità?