Centro antiviolenza 'Giulia e Rossella', altro che 120 giorni
Precisazioni ed inesattezze. L'inadempimento crea un danno non solo all'associazione, ma anche alla cittadinanza
martedì 30 novembre 2010
Il Centro antiviolenza " Giulia e Rossella" di Barletta, ci chiede di pubblicare utili riflessioni conseguenti alle dichiarazioni del Sindaco Nicola Maffei, rilasciate alla nostra redattrice il 25 scorso nel corso di una intervista sulla procedura che il comune sta assumendo dopo la sentenza di primo grado favorevole allo stesso centro.
La intervista rilasciata dal Sindaco alla giornalista di Barletta Life il 25.11.2010, impone, per mero amore di verità, un chiarimento, e cioè che:
1) i 120 giorni dei quali ha parlato non sono affatto previsti nella sentenza che è immediatamente esecutiva;
2) i detti giorni rappresentano invece la condizione legale necessaria affinché l'associazione creditrice possa procedere con il pignoramento;
3) da ciò consegue che il Comune, se non vuole aggravarsi di ulteriori spese di procedura e interessi e se vuole evitare il pignoramento, deve necessariamente pagare;
4) il dirigente non ha alcun potere di verificare e valutare la documentazione presentata, per il periodo previsto in sentenza, atteso che tali valutazioni sono state già compiute e ratificate dal Giudice.
Forse il primo cittadino non ha ancora compreso che tale inadempimento che si protrae ininterrottamente dal luglio 2008 (ancora a tutt'oggi, nonostante l'adozione della delibera di G.M. n.17/2010 che ha prorogato l'attività ancora per un anno), crea un rilevante danno non solo all'associazione, ma anche alla cittadinanza per il fatto, che, assicurata l'emergenza, non si possono programmare attività di prevenzione e informazione del territorio sul tema della violenza. Tali azioni positive, invece, sono state effettuate dalle città vicine, forse più sensibili, che hanno chiesto la collaborazione dell'associazione a tali fini, apprezzandone l'attività.
Osservatorio Giulia e Rossella Centro Antiviolenza
La Presidente
Tina Arbues
La intervista rilasciata dal Sindaco alla giornalista di Barletta Life il 25.11.2010, impone, per mero amore di verità, un chiarimento, e cioè che:
1) i 120 giorni dei quali ha parlato non sono affatto previsti nella sentenza che è immediatamente esecutiva;
2) i detti giorni rappresentano invece la condizione legale necessaria affinché l'associazione creditrice possa procedere con il pignoramento;
3) da ciò consegue che il Comune, se non vuole aggravarsi di ulteriori spese di procedura e interessi e se vuole evitare il pignoramento, deve necessariamente pagare;
4) il dirigente non ha alcun potere di verificare e valutare la documentazione presentata, per il periodo previsto in sentenza, atteso che tali valutazioni sono state già compiute e ratificate dal Giudice.
Forse il primo cittadino non ha ancora compreso che tale inadempimento che si protrae ininterrottamente dal luglio 2008 (ancora a tutt'oggi, nonostante l'adozione della delibera di G.M. n.17/2010 che ha prorogato l'attività ancora per un anno), crea un rilevante danno non solo all'associazione, ma anche alla cittadinanza per il fatto, che, assicurata l'emergenza, non si possono programmare attività di prevenzione e informazione del territorio sul tema della violenza. Tali azioni positive, invece, sono state effettuate dalle città vicine, forse più sensibili, che hanno chiesto la collaborazione dell'associazione a tali fini, apprezzandone l'attività.
Osservatorio Giulia e Rossella Centro Antiviolenza
La Presidente
Tina Arbues