Centri antiviolanza e strutture per non autosufficienti: in Puglia tornano ad aprire
Il professor Pier Luigi Lopalco ha curato la redazione di specifiche direttive per l’applicazione puntuale delle disposizioni
mercoledì 17 giugno 2020
16.52
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e il direttore del Dipartimento Politiche della Salute, Vito Montanaro, hanno firmato due disposizioni regionali relative alle strutture residenziali, semiresidenziali, ambulatoriali, domiciliari per soggetti non autosufficienti, disabili, psichiatrici e affetti da dipendenze patologiche. Le novità per le due disposizioni sono:
Inoltre sono state definite le misure per riavviare in sicurezza servizi in precedenza sospesi quali i Centri Famiglie, gli Spazi neutri e l'Educativa domiciliare. «Le nuove disposizioni – prosegue Montanaro – contengono indicazioni puntuali di carattere generale ed organizzativo, finalizzate alla prevenzione, contenimento e gestione dell'emergenza sanitaria COVID-19 nella Fase 2, e investono anche i servizi antiviolenza (centri antiviolenza, case rifugio di prima e di seconda accoglienza) chiamati in questi mesi a far fronte a situazioni gravi e complesse, rese ancor più delicate dalla lunga convivenza "forzata" delle donne con i maltrattanti (che rappresentano la più alta percentuale degli autori dei maltrattamenti).
Le disposizioni sono destinate anche ai servizi a carattere residenziale per minori e per gestanti madri con figli, con l'obiettivo di consentire la graduale ripresa delle normali attività interne ed esterne alle suddette strutture. Particolare attenzione è stata posta nel fornire indicazioni per i nuovi inserimenti di emergenza nelle strutture residenziali al fine di tutelare la salute degli/delle ospiti e di tutto il personale impiegato, oltre che per favorire la regolare ripresa delle relazioni familiari, attraverso i previsti rientri in famiglia dei minori».
Il professor Pier Luigi Lopalco, dirigente del coordinamento per le emergenze epidemiologiche, ha curato la redazione di specifiche direttive per l'applicazione puntuale di queste disposizioni.
- la possibilità di autorizzare nuovi ingressi nelle strutture residenziali a condizione che la struttura abbia a disposizione la stanza singola per ospitare l'assistito per 14 giorni;
- effettuazione del tampone per il test Sars Cov 2 in ingresso e dopo 14 giorni
- gratuità dei tamponi per i nuovi ricoveri sia in strutture sanitarie e sociosanitarie sia in strutture socioassistenziali
- competenza nell'effettuazione dei tamponi da parte dei Dipartimenti/Aree/DSS della ASL dove c'è la struttura
- le aree dedicate Covid-19 non sono più obbligatorie ai fini dei nuovi inserimenti in struttura, ma saranno necessarie per la gestione dei pazienti sospetti/probabili/confermati Covid
Inoltre sono state definite le misure per riavviare in sicurezza servizi in precedenza sospesi quali i Centri Famiglie, gli Spazi neutri e l'Educativa domiciliare. «Le nuove disposizioni – prosegue Montanaro – contengono indicazioni puntuali di carattere generale ed organizzativo, finalizzate alla prevenzione, contenimento e gestione dell'emergenza sanitaria COVID-19 nella Fase 2, e investono anche i servizi antiviolenza (centri antiviolenza, case rifugio di prima e di seconda accoglienza) chiamati in questi mesi a far fronte a situazioni gravi e complesse, rese ancor più delicate dalla lunga convivenza "forzata" delle donne con i maltrattanti (che rappresentano la più alta percentuale degli autori dei maltrattamenti).
Le disposizioni sono destinate anche ai servizi a carattere residenziale per minori e per gestanti madri con figli, con l'obiettivo di consentire la graduale ripresa delle normali attività interne ed esterne alle suddette strutture. Particolare attenzione è stata posta nel fornire indicazioni per i nuovi inserimenti di emergenza nelle strutture residenziali al fine di tutelare la salute degli/delle ospiti e di tutto il personale impiegato, oltre che per favorire la regolare ripresa delle relazioni familiari, attraverso i previsti rientri in famiglia dei minori».
Il professor Pier Luigi Lopalco, dirigente del coordinamento per le emergenze epidemiologiche, ha curato la redazione di specifiche direttive per l'applicazione puntuale di queste disposizioni.