Cementeria, via libera all'aumento dei rifiuti da bruciare
La classe politica locale resta in silenzio. Denuncia del forum "Barletta Bene Comune"
giovedì 22 settembre 2011
«Come avevamo previsto, la Provincia Bat ha concesso parere favorevole alla Buzzi Unicem per poter incrementare i rifiuti da bruciare all'interno del proprio stabilimento». Scrive così il Forum Barletta Bene Comune, che comprende l'associazione Beni Comuni, il Collettivo Exit, Justice International e il Movimento Parco Cane.
«Da tempo la Buzzi Unicem di Barletta aveva presentato sia alla Provincia che alla Regione una richiesta di potenziamento dell'impianto di recupero rifiuti speciali non pericolosi, mediante coincenerimento, passando dalle attuali 20.000 t/a di rifiuti pericolosi e 20.000 t/a di CDR (combustibile da rifiuti) per un totale aggregato di 40.000 t/a, alla richiesta di valori complessivi di 80.000 t/a.
Pochi giorni fa la Provincia, attraverso il Comitato Tecnico Provinciale, ha concesso esito positivo per quanto riguarda la Valutazione d'Impatto Ambientale, concedendo alla Buzzi Unicem di poter bruciare 178 t/giorno per un totale annuo di 65.000 tonnellate (determinazione dirigenziale n°55 dell'8/09/11 - Settore ambiente, energia e aree protette).
Nel rilascio del parere positivo, il Comitato tecnico non ha fatto altro che attuare una sorta di scambio con l'azienda per quanto riguarda l'incremento dei rifiuti. Si concede l'aumento di CDR da bruciare, in cambio della rinuncia da parte della Buzzi Unicem di incenerire le 20.000 t/a di rifiuti speciali pericolosi.
All'interno della relazione, consultabile presso la Provincia, il comitato tecnico pone in essere tutte una serie di accorgimenti che l'azienda dovrà attuare, in primis riguardo le emissioni di metalli pesanti, IPA e PM10. Paradossalmente è previsto che tali controlli debbano essere effettuati dalla stessa Buzzi Unicem.
Il parere favorevole rilasciato dalla Provincia apre scenari inquietanti per quanto riguarda le ricadute dal punto di vista ambientale e salutare per tutto il territorio. I cittadini saranno esposti a rischi sempre più elevati con costante peggioramento della qualità della vita. Non solo, lo scambio proposto alla Buzzi dalla Provincia conferma i timori che in tutti questi anni l'azienda abbia bruciato al proprio interno rifiuti speciali pericolosi o che si apprestasse a farlo.
In tutti questi mesi come movimenti abbiamo chiesto più volte che si aprisse un confronto tra Regione, Provincia, Comune e soggetti sociali per cercare di scongiurare l'aumento dei rifiuti da bruciare. Invece le istituzioni ancora una volta hanno ignorato le numerose voci che si sono levate,permettendo alla Buzzi Unicem di scaricare sull'intera città l'abbattimento dei propri costi di produzione,trasformandosi di fatto in un vero e proprio inceneritore all'interno del tessuto urbano della città.
E' incredibile l'atteggiamento del Presidente Ventola e dell'assessore all'ambiente Cefola, che in tutti questi mesi sono rimasti completamente muti sul problema, mentre i propri organi istituzionali nel segreto delle stanze decidevano le sorti della città di Barletta, arrogandosi il diritto di decidere per noi su temi così delicati.
In periodi di crisi economica l'amministrazione provinciale di centro-destra ha deciso di schierarsi con i fautori di un modello di sviluppo basato sullo sfruttamento del territorio e sulla libertà di inquinare, lasciando alle future generazioni i costi di tale scempio.
Ad oggi manca l'ultimo passaggio dell'iter autorizzativo: l'AIA (autorizzazione Integrata Ambientale) da parte della Regione Puglia. La negazione di tale autorizzazione permetterebbe di scongiurare il peggio. Chiamiamo in causa l'amministrazione Maffei affinché faccia la sua parte. Invitiamo l'assessore all'Ambiente, dott. Carpagnano, ad aprire un tavolo con tutti i soggetti interessati il prima possibile dato il carattere d'urgenza della questione Cementeria.
Ci riferiamo a Comune, Provincia e Regione, Asl, movimenti e associazioni che si occupano di ambiente e di salute, in particolare di tumori e gravi malattie, singoli cittadini, rappresentanti e lavoratori della Buzzi Unicem, sindacati, direttori degli istituti scolastici siti a poca distanza dallo stabilimento, nonché i consiglieri regionali di Barletta, Giovanni Alfarano, Filippo Caracciolo, Ruggiero Mennea e Franco Pastore
Vorremmo capire cosa intende fare la "sinistra per Barletta" visto che un suo consigliere comunale, Doronzo, prima di essere eletto ha partecipato alle numerose iniziative dei movimenti sulla questione, senza dimenticare la presenza in Regione dell'assessore Campese.
Per questo come movimenti e associazioni lanciamo, per martedì 27 settembre alle 17.00 sotto la sede della Provincia ad Andria, una mobilitazione per denunciare questo ennesimo scempio ai danni della nostra città, auspicando la partecipazione di cittadini e rappresentanti istituzionali».
«Da tempo la Buzzi Unicem di Barletta aveva presentato sia alla Provincia che alla Regione una richiesta di potenziamento dell'impianto di recupero rifiuti speciali non pericolosi, mediante coincenerimento, passando dalle attuali 20.000 t/a di rifiuti pericolosi e 20.000 t/a di CDR (combustibile da rifiuti) per un totale aggregato di 40.000 t/a, alla richiesta di valori complessivi di 80.000 t/a.
Pochi giorni fa la Provincia, attraverso il Comitato Tecnico Provinciale, ha concesso esito positivo per quanto riguarda la Valutazione d'Impatto Ambientale, concedendo alla Buzzi Unicem di poter bruciare 178 t/giorno per un totale annuo di 65.000 tonnellate (determinazione dirigenziale n°55 dell'8/09/11 - Settore ambiente, energia e aree protette).
Nel rilascio del parere positivo, il Comitato tecnico non ha fatto altro che attuare una sorta di scambio con l'azienda per quanto riguarda l'incremento dei rifiuti. Si concede l'aumento di CDR da bruciare, in cambio della rinuncia da parte della Buzzi Unicem di incenerire le 20.000 t/a di rifiuti speciali pericolosi.
All'interno della relazione, consultabile presso la Provincia, il comitato tecnico pone in essere tutte una serie di accorgimenti che l'azienda dovrà attuare, in primis riguardo le emissioni di metalli pesanti, IPA e PM10. Paradossalmente è previsto che tali controlli debbano essere effettuati dalla stessa Buzzi Unicem.
Il parere favorevole rilasciato dalla Provincia apre scenari inquietanti per quanto riguarda le ricadute dal punto di vista ambientale e salutare per tutto il territorio. I cittadini saranno esposti a rischi sempre più elevati con costante peggioramento della qualità della vita. Non solo, lo scambio proposto alla Buzzi dalla Provincia conferma i timori che in tutti questi anni l'azienda abbia bruciato al proprio interno rifiuti speciali pericolosi o che si apprestasse a farlo.
In tutti questi mesi come movimenti abbiamo chiesto più volte che si aprisse un confronto tra Regione, Provincia, Comune e soggetti sociali per cercare di scongiurare l'aumento dei rifiuti da bruciare. Invece le istituzioni ancora una volta hanno ignorato le numerose voci che si sono levate,permettendo alla Buzzi Unicem di scaricare sull'intera città l'abbattimento dei propri costi di produzione,trasformandosi di fatto in un vero e proprio inceneritore all'interno del tessuto urbano della città.
E' incredibile l'atteggiamento del Presidente Ventola e dell'assessore all'ambiente Cefola, che in tutti questi mesi sono rimasti completamente muti sul problema, mentre i propri organi istituzionali nel segreto delle stanze decidevano le sorti della città di Barletta, arrogandosi il diritto di decidere per noi su temi così delicati.
In periodi di crisi economica l'amministrazione provinciale di centro-destra ha deciso di schierarsi con i fautori di un modello di sviluppo basato sullo sfruttamento del territorio e sulla libertà di inquinare, lasciando alle future generazioni i costi di tale scempio.
Ad oggi manca l'ultimo passaggio dell'iter autorizzativo: l'AIA (autorizzazione Integrata Ambientale) da parte della Regione Puglia. La negazione di tale autorizzazione permetterebbe di scongiurare il peggio. Chiamiamo in causa l'amministrazione Maffei affinché faccia la sua parte. Invitiamo l'assessore all'Ambiente, dott. Carpagnano, ad aprire un tavolo con tutti i soggetti interessati il prima possibile dato il carattere d'urgenza della questione Cementeria.
Ci riferiamo a Comune, Provincia e Regione, Asl, movimenti e associazioni che si occupano di ambiente e di salute, in particolare di tumori e gravi malattie, singoli cittadini, rappresentanti e lavoratori della Buzzi Unicem, sindacati, direttori degli istituti scolastici siti a poca distanza dallo stabilimento, nonché i consiglieri regionali di Barletta, Giovanni Alfarano, Filippo Caracciolo, Ruggiero Mennea e Franco Pastore
Vorremmo capire cosa intende fare la "sinistra per Barletta" visto che un suo consigliere comunale, Doronzo, prima di essere eletto ha partecipato alle numerose iniziative dei movimenti sulla questione, senza dimenticare la presenza in Regione dell'assessore Campese.
Per questo come movimenti e associazioni lanciamo, per martedì 27 settembre alle 17.00 sotto la sede della Provincia ad Andria, una mobilitazione per denunciare questo ennesimo scempio ai danni della nostra città, auspicando la partecipazione di cittadini e rappresentanti istituzionali».