Cattive previsioni per il nuovo anno nelle città pugliesi
Vendite in calo nel settore dell’abbigliamento e calzature. Si prevede un 2012 di criminalità e disoccupazione
martedì 3 gennaio 2012
16.36
Abbiamo lasciato il 2011 con diversi fatti, episodi che ancora oggi ci lasciano perplessi. Lo abbiamo scritto in un recente articolo, elencando quelli che sono stati gli argomenti più richiesti dalla cittadinanza, cittadini con la voglia di essere informati.
Cattive previsioni a quanto pare, per il nuovo anno, il 2012. C'è crisi ovunque e tutti se ne sono accorti. A partire dal capodanno, in particolare a Barletta, dove sono nettamente diminuiti i botti e fuochi d'artificio che già dalla mattina del 31 dicembre degli scorsi anni irrompevano il silenzio della città. Ma questo è niente, è solo un esempio. La crisi ha anche invaso la politica cittadina durante il Natale: pochissimi sono stati gli addobbi e le manifestazioni. A Barletta solo idee bizzarre (abbiamo parlato tempo fa degli ombrelloni natalizi) e solo piccoli eventi organizzati.
Ne hanno risentito anche i negozianti: molti cittadini hanno preferito i "regali riciclati", roba a basso costo, per non parlare dei numerosi negozi cinesi che hanno invaso le città pugliesi vendendo prodotti (spesso di qualità scadente) a prezzi stracciati. In maniera particolare hanno risentito del calo delle vendite i negozi di abbigliamento e calzature di fascia basso-medio alta ma anche il settore alimentare. Per i centri commerciali e le grandi distribuzioni (anche loro in calo) l'unica alternativa è stata quella delle aperture festive e domenicali per attrarre qualche curioso in più.
C'è la crisi, il fenomeno dell'usura, la malvivenza, l'aumento della criminalità e della disoccupazione giovanile. Lo abbiamo letto durante l'intero anno di informazione di Barlettalife. Secondo le associazioni dei consumatori si prevede un 2012 così, se non anche peggiore.
Cattive previsioni a quanto pare, per il nuovo anno, il 2012. C'è crisi ovunque e tutti se ne sono accorti. A partire dal capodanno, in particolare a Barletta, dove sono nettamente diminuiti i botti e fuochi d'artificio che già dalla mattina del 31 dicembre degli scorsi anni irrompevano il silenzio della città. Ma questo è niente, è solo un esempio. La crisi ha anche invaso la politica cittadina durante il Natale: pochissimi sono stati gli addobbi e le manifestazioni. A Barletta solo idee bizzarre (abbiamo parlato tempo fa degli ombrelloni natalizi) e solo piccoli eventi organizzati.
Ne hanno risentito anche i negozianti: molti cittadini hanno preferito i "regali riciclati", roba a basso costo, per non parlare dei numerosi negozi cinesi che hanno invaso le città pugliesi vendendo prodotti (spesso di qualità scadente) a prezzi stracciati. In maniera particolare hanno risentito del calo delle vendite i negozi di abbigliamento e calzature di fascia basso-medio alta ma anche il settore alimentare. Per i centri commerciali e le grandi distribuzioni (anche loro in calo) l'unica alternativa è stata quella delle aperture festive e domenicali per attrarre qualche curioso in più.
C'è la crisi, il fenomeno dell'usura, la malvivenza, l'aumento della criminalità e della disoccupazione giovanile. Lo abbiamo letto durante l'intero anno di informazione di Barlettalife. Secondo le associazioni dei consumatori si prevede un 2012 così, se non anche peggiore.