"Case fantasma", in Puglia il catasto accerta oltre 100mila immobili illegali
Rendita di 60 milioni di euro, 65mila denunce spontanee
venerdì 11 ottobre 2013
17.09
E' approdata a conclusione l'operazione "case fantasma", con l'attribuzione a più di 492mila immobili di una rendita presunta complessiva di 288 milioni di euro su scala italiana. Sono questi i risultati dell'ultima fase della complessa attività di controllo sui fabbricati sconosciuti al Catasto, che ha fatto emergere, su più di 2,2 milioni di particelle del Catasto Terreni, oltre 1,2 milioni di unità immobiliari urbane non censite nella base-dati catastale. L'operazione di regolarizzazione delle case sconosciute al Catasto è stata realizzata grazie all'incrocio delle mappe catastali con le immagini aeree rese disponibili dall'Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), per "avvistare" così i fabbricati presenti sul territorio ma non nelle banche dati catastali.
Sono 1,2 milioni le unità immobiliari urbane censite al Catasto, grazie all'operazione di controllo. Di queste, quasi 769mila hanno trovato una rendita catastale definitiva, mentre a 492mila ne è stata attribuita una presunta. L'intera operazione "case fantasma" è suscettibile di generare, nel caso in cui le rendite presunte fossero confermate, un maggior gettito complessivo quantificabile dal Dipartimento delle Finanze in circa 589 milioni di euro, di cui circa 444 milioni di euro ai fini Imu, circa 137 milioni di euro ai fini delle imposte sui redditi (Irpef e "cedolare secca") e circa 7,5 milioni di euro ai fini dell'imposta di registro sui canoni di locazione.
In Puglia sono 101.373 gli immobili pugliesi censiti grazie all'operazione, per una rendita complessiva attestata intorno a un valore in euro di 60.961.210. Tra questi, sono stati oltre 65mila gli immobili dichiarati spontaneamente con una rendita attribuita in via definitiva pari a circa 40 milioni di euro. I "furbetti" del Catasto hanno avuto esattamente 60 giorni di tempo per rimediare e dichiarare il possesso degli immobili mai registrati.
Sono 1,2 milioni le unità immobiliari urbane censite al Catasto, grazie all'operazione di controllo. Di queste, quasi 769mila hanno trovato una rendita catastale definitiva, mentre a 492mila ne è stata attribuita una presunta. L'intera operazione "case fantasma" è suscettibile di generare, nel caso in cui le rendite presunte fossero confermate, un maggior gettito complessivo quantificabile dal Dipartimento delle Finanze in circa 589 milioni di euro, di cui circa 444 milioni di euro ai fini Imu, circa 137 milioni di euro ai fini delle imposte sui redditi (Irpef e "cedolare secca") e circa 7,5 milioni di euro ai fini dell'imposta di registro sui canoni di locazione.
In Puglia sono 101.373 gli immobili pugliesi censiti grazie all'operazione, per una rendita complessiva attestata intorno a un valore in euro di 60.961.210. Tra questi, sono stati oltre 65mila gli immobili dichiarati spontaneamente con una rendita attribuita in via definitiva pari a circa 40 milioni di euro. I "furbetti" del Catasto hanno avuto esattamente 60 giorni di tempo per rimediare e dichiarare il possesso degli immobili mai registrati.