Cascella-Porcelli atto secondo: «Indeterminatezze non consentono atti perfetti»

Il sindaco torna sui dissidi con il segretario e bacchetta i dirigenti

mercoledì 5 novembre 2014 0.20
Altro che smentite di rito e minimizzazioni del caso. I rumors di Palazzo ora trovano conferma nelle carte: l'accesa discussione tra il sindaco di Barletta Pasquale Cascella e il Segretario Generale del Comune, Giovanni Porcelli, consumatasi il 23 ottobre con annesso intervento di ambulanze in Corso Vittorio Emanuele, ha avuto radici burocratiche, rivelate dalle contestazioni mosse in un documento diffuso il 31 ottobre dal Primo Cittadino di Barletta. «Indeterminatezze che non consentono atti perfetti» scrive Cascella, replicando in forma indiretta al capogruppo di Forza Italia Dario Damiani, caso citato nel documento dopo aver chiesto chiarezza sulla vicenda.

I fatti
Nel primo pomeriggio di giovedì 23 ottobre il Primo Cittadino Pasquale Cascella e il segretario generale del Comune, Giovanni Porcelli, erano stati protagonisti di un acceso diverbio verbale, salito nei toni e nei contenuti fino a costringere i due all'intervento del 118. Due ambulanze avevano trasportato Porcelli e il sindaco di Barletta all'ospedale "Monsignor Dimiccoli", dove l'ex portavoce del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano era stato sottoposto agli accertamenti di rito tra cui il controllo della pressione sanguigna, prima di essere dimesso.

A Palazzo di Città, dunque, continua a respirarsi un'aria pesante: a testimoniarlo prime era stato uno scambio di piccate missive e comunicati stampa tra Cascella e la presidente del Consiglio comunale, Carmela Peschechera, dovute ai ritardi e ai rallentamenti sulla conclusione dell'iter di alcune proposte di delibera. Oggi Cascella parla apertamente di «arroccamento su formalismi esasperati» e di necessità di chiarezza «nell'interesse della funzionalità e del prestigio della intera istituzione comunale». In soldoni, pur non essendo Porcelli direttamente responsabile dell'iter degli atti di competenza di ciascun dirigente, il Primo Cittadino chiede a chi ha funzione di "coordinamento" e "sovrintendenza" di rendere maggiormente snello l'apparato burocratico, senza mancare di bacchettate ai dirigenti (nel documento in allegato). «E' doveroso - conclude Cascella - riflettere su tutto questo per affrontare adeguatamente la situazione nell'interesse della funzionalità amministrativa e del prestigio dell'intera istituzione comunale».