Cascella firma ordinanza nei confronti della Dalena Ecologia
La settimana scorsa c'era stata richiesta di intervento della Cgil
giovedì 17 ottobre 2013
0.31
Il sindaco Pasquale Cascella ha firmato il 10 ottobre un'ordinanza, con la quale ordina alla ditta Dalena Ecologia s.r.l., il rispetto della seguente disposizione espressa nel verbale di sopralluogo, eseguito presso l'opificio della ditta, a firma di Arpa Puglia e Asl Bt, del 13 luglio 2012: "...Di effettuare tutte le operazioni, di carico e scarico del CSS, all'interno del capannone con tutte le porte di comunicazione con l'ambiente esterno chiuse... Gestire l'opificio a porte chiuse per la limitazione delle emissioni odorigene e diffuse all'esterno del capannone, per quanto acquisito agli atti della Conferenza dei Servizi del 23/06/2011 per il rilascio dell'Autorizzazione alle emissioni in atmosfera...".
Nell'ordinanza, viene richiamata una diffida dirigenziale del 30 agosto scorso, "emessa a seguito di relazione della Polizia Locale (..) concernente accertamenti effettuati presso l'opificio della ditta (..), dai quali fu constatato che il portone di accesso di via delle Industrie, 36 risultava parzialmente chiuso, in contrasto" con la disposizione citata. Tale diffida, si legge nell'ordinanza, "non è mai stata ritirata", "ritornando la stessa, in data 9/10/13, al Settore Ambiente del Comune, per compiuta giacenza presso l'ufficio postale competente per territorio". Nell'ordinanza viene inoltre citata la segnalazione della CGIL della scorsa settimana, a seguito della quale, il sindaco Cascella ha disposto che la Polizia Municipale e i competenti uffici del Comune attivassero immediatamente tutte le operazioni di accertamento e verifica.
Con l'atto in questione, il sindaco ordina al dipartimento di Prevenzione - Servizio di Igiene e Sanità pubblica dell'Asl Bt, al dipartimento provinciale della Bat di Arpa Puglia, e ai settori Ambiente e Rifiuti e Bonifiche della provincia Bat, "di procedere con urgenza (..) ad effettuare tutti gli accertamenti e le analisi che la questione richiede provvedendo ad informare, con immediatezza", il Comune di Barletta, "circa i relativi esiti". L'ordinanza viene notificata inoltre al Comando di Polizia Locale, "ai fini dell'affiancamento all'Arpa Puglia e all'Asl Bt nelle operazioni di accertamento e analisi". "Il mancato rispetto di una delle disposizioni prescritte - si avverte nell'ordinanza - comporterà la denuncia all'autorità giudiziaria ai sensi dell'art. 650 del Codice Penale", articolo che riguarda l'"Inosservanza dei provvedimenti dell'autorità".
Nell'ordinanza, viene richiamata una diffida dirigenziale del 30 agosto scorso, "emessa a seguito di relazione della Polizia Locale (..) concernente accertamenti effettuati presso l'opificio della ditta (..), dai quali fu constatato che il portone di accesso di via delle Industrie, 36 risultava parzialmente chiuso, in contrasto" con la disposizione citata. Tale diffida, si legge nell'ordinanza, "non è mai stata ritirata", "ritornando la stessa, in data 9/10/13, al Settore Ambiente del Comune, per compiuta giacenza presso l'ufficio postale competente per territorio". Nell'ordinanza viene inoltre citata la segnalazione della CGIL della scorsa settimana, a seguito della quale, il sindaco Cascella ha disposto che la Polizia Municipale e i competenti uffici del Comune attivassero immediatamente tutte le operazioni di accertamento e verifica.
Con l'atto in questione, il sindaco ordina al dipartimento di Prevenzione - Servizio di Igiene e Sanità pubblica dell'Asl Bt, al dipartimento provinciale della Bat di Arpa Puglia, e ai settori Ambiente e Rifiuti e Bonifiche della provincia Bat, "di procedere con urgenza (..) ad effettuare tutti gli accertamenti e le analisi che la questione richiede provvedendo ad informare, con immediatezza", il Comune di Barletta, "circa i relativi esiti". L'ordinanza viene notificata inoltre al Comando di Polizia Locale, "ai fini dell'affiancamento all'Arpa Puglia e all'Asl Bt nelle operazioni di accertamento e analisi". "Il mancato rispetto di una delle disposizioni prescritte - si avverte nell'ordinanza - comporterà la denuncia all'autorità giudiziaria ai sensi dell'art. 650 del Codice Penale", articolo che riguarda l'"Inosservanza dei provvedimenti dell'autorità".