Casapound ricorda le vittime del crollo di Barletta: “Vogliamo la verità”
Solo così le vittime potranno avere giustizia. Non è la prima volta che in città si verificano fatti di questa gravità
venerdì 4 novembre 2011
Striscioni in tutta la Città di Barletta. Un solo slogan:"Verità e giustizia". Con questo eloquente messaggio i militanti dell'associazione di promozione sociale Casapound hanno voluto ricordare le 5 ragazze decedute nel crollo della palazzina di via Roma, avvenuto il 3 ottobre scorso e affiancarsi al Comitato spontaneo nato dopo il crolllo e alle famiglie delle vittime. Siamo loro vicini perchè riteniamo che solo attraverso la verità potranno avere giustizia. "Ad un mese esatto da quel tragico episodio- spiega Giulio Quarta, responsabile regionale dell'organizzazione- c'è un'inchiesta in corso che speriamo approdi presto al necessario accertamento di quanto è accaduto in quei terribili istanti. Non dimenticheremo mai il loro sacrificio e quello della povera ragazzina di 14 anni, figlia del proprietario dell'impresa. Non possiamo nemmeno ignorare che da quel giorno ci sono famiglie senza più una casa. Hanno perso i loro cari ed anche il tetto sotto il quale vivevano."
Non è la prima volta che in città si verificano fatti di questa gravità. L' 8 dicembre 1952 nel quartiere popolare Macello vennero giù due caseggiati. 17 i morti. Ancora peggiore fu il bilancio del crollo di via Canosa, il 16 settembre 1959. 58 le vittime. Le donne cadute il 3 ottobre (Matilde Doronzo, Giovanna Sardaro, Antonella Zaza, Maria Cinquepalmi, Tina Ceci) sono solo l'ultimo capitolo di una lunga storia d'incuria e disinteresse. Chi paga il prezzo di queste speculazioni edilizie è sempre il popolo. Casapound con questo gesto simbolico vuole ricordare tutti gli innocenti periti in queste terribili circostanze e chiedere giustizia. Per chi non c'è più. E per chi non ha dimenticato e non dimenticherà mai.
Giuseppe Alberga
Responsabile Provinciale CasaPound
Non è la prima volta che in città si verificano fatti di questa gravità. L' 8 dicembre 1952 nel quartiere popolare Macello vennero giù due caseggiati. 17 i morti. Ancora peggiore fu il bilancio del crollo di via Canosa, il 16 settembre 1959. 58 le vittime. Le donne cadute il 3 ottobre (Matilde Doronzo, Giovanna Sardaro, Antonella Zaza, Maria Cinquepalmi, Tina Ceci) sono solo l'ultimo capitolo di una lunga storia d'incuria e disinteresse. Chi paga il prezzo di queste speculazioni edilizie è sempre il popolo. Casapound con questo gesto simbolico vuole ricordare tutti gli innocenti periti in queste terribili circostanze e chiedere giustizia. Per chi non c'è più. E per chi non ha dimenticato e non dimenticherà mai.
Giuseppe Alberga
Responsabile Provinciale CasaPound