Casalinga incredula, guarda il notiziario e riconosce il proprio cellulare
A Pasqua due giovani le rubano la borsa in macchina mentre era al passaggio a livello. Con grande sorpresa il cellulare è stato restituito alla signora
domenica 1 agosto 2010
E' successo a Barletta, dove una casalinga 50enne, particolarmente attenta alla cronaca cittadina, guardando il notiziario di un'emittente locale, nel servizio andato in onda sull'arresto dei due pusher (Papeo Filippo e un 26enne andriese) effettuato dai Carabinieri del Nucleo Operativo lo scorso venerdì, ha notato la foto diramata dai CC e riconosciuto senz'ombra di dubbio, tra gli oggetti sequestrati dai militari e sottoposti ad accertamenti, il telefonino che le era stato rubato lo scorso 2 aprile.
All'epoca, mentre si trovava ferma al passaggio a livello di via Andria, due giovani a bordo di un motorino le avevano aperto la portiera della macchina e sottratto l'intera borsetta, con all'interno portafogli, documenti e il telefono cellulare, il tutto regolarmente denunciato presso la Stazione carabinieri di Barletta.
Oggi, a quasi 4 mesi di distanza il fortuito ed insperato ritrovamento. Fortunatamente la signora aveva conservato la scatola del telefonino e così è stato facile per i militari confrontare il codice IMEI (ovvero il numero di "matricola" che contraddistingue ogni telefono) presente sulla confezione con quello stampato sul retro del telefonino, accertandone l'esatta corrispondenza. Il giovane che utilizzava il telefono è stato pertanto deferito all'A.G. anche per il reato di ricettazione mentre il telefonino è stato restituito all'incredula signora.
All'epoca, mentre si trovava ferma al passaggio a livello di via Andria, due giovani a bordo di un motorino le avevano aperto la portiera della macchina e sottratto l'intera borsetta, con all'interno portafogli, documenti e il telefono cellulare, il tutto regolarmente denunciato presso la Stazione carabinieri di Barletta.
Oggi, a quasi 4 mesi di distanza il fortuito ed insperato ritrovamento. Fortunatamente la signora aveva conservato la scatola del telefonino e così è stato facile per i militari confrontare il codice IMEI (ovvero il numero di "matricola" che contraddistingue ogni telefono) presente sulla confezione con quello stampato sul retro del telefonino, accertandone l'esatta corrispondenza. Il giovane che utilizzava il telefono è stato pertanto deferito all'A.G. anche per il reato di ricettazione mentre il telefonino è stato restituito all'incredula signora.