È Carmine Galasso il miglior sommelier del Nero di Troia 2022
L’obiettivo di Carmine adesso è quello di collaborare a stretto contatto con i produttori per promuovere e far conoscere il Nero di Troia in Italia e all’estero
martedì 20 settembre 2022
8.56
Barlettano e amante del vino, Carmine Galasso si è aggiudicato il titolo di Miglior Sommelier del Nero di Troia lo scorso 14 settembre 2022 presso la sede dell'IISS Aldo Moro di Margherita di Savoia.
Il concorso è stato indetto e ordinato dall'Associazione Italiana Sommelier Puglia Delegazione AIS BAT Svevia in collaborazione con l'Assessorato all'Agricoltura della Regione Puglia, il Comune di Margherita di Savoia e l'istituto alberghiero ISS Aldo Moro. Dopo la pausa forzata dovuta alla pandemia si è deciso di riprendere la manifestazione in chiave quasi sportiva: una vera e propria gara tra sommelier. Gli esperti di vino si sono sfidati a suon di competenze e conoscenze sul mondo dell'enologia, tra odori e nasi raffinati di uno dei vigneti che meglio parla di Puglia: il Nero di Troia.
Prima c'è stata una prova scritta con temi riguardanti la storia, le origini, le caratteristiche uniche del vigneto e del territorio, che ha visto come partecipanti ben 13 sommelier, poi la prova pratica a cui hanno avuto accesso quattro persone. La parte finale si è tenuta proprio nell'auditorio dell'IISS Aldo Moro di Margherita di Savoia. Qui si è realizzato un contatto, un momento che ha messo in connessione alcuni dei più grandi esperti pugliesi con i giovani professionisti dell'istituto, un ponte tra due generazioni, tra due "presenti" fatti entrambi di crescita e passione per il mondo enogastronomico.
Tra i finalisti c'erano Carmine Galasso di Ais Bat, Ivana Veneziani di Ais Murgia, Francesco Graziano di Ais Bar Svevia e Giuseppe Caragnano di Ais Taranto. Galasso ha 43 anni, è nato e cresciuto nella città della Disfida, terra di storia, delle cento chiese e anche di vino. Sommelier dal 2018 ha dimostrato sin da subito il suo devoto interessamento per questo mondo, classificandosi al terzo posto del 1° Concorso del Miglior del Negroamaro tenutosi a Roma nel 2019.
Con grande sacrificio, riconosce e ammette di aver partecipato al concorso cercando di conciliare gli impegni lavorativi e lo studio. Definisce il rapporto con il Nero di Troia "viscerale" tanto da conoscerlo così bene, perchè espressione del suo rapporto materno con la terra pugliese a cui è tanto affezionato. «A Barletta infatti, si è sempre coltivata l'uva di Troia per questo mi è venuto facile muovermi anche tra le vigne dell'agro di Andria e Corato, nello specifico Castel del Monte». Nel suo racconto, diventano chiare le immagini di quando passeggia tra le vigne e tocca con mano la terra, i cappi, i grappoli.
L'obiettivo di Carmine adesso è quello di collaborare a stretto contatto con i produttori per promuovere e far conoscere il Nero di Troia in Italia e all'estero.
Il concorso è stato indetto e ordinato dall'Associazione Italiana Sommelier Puglia Delegazione AIS BAT Svevia in collaborazione con l'Assessorato all'Agricoltura della Regione Puglia, il Comune di Margherita di Savoia e l'istituto alberghiero ISS Aldo Moro. Dopo la pausa forzata dovuta alla pandemia si è deciso di riprendere la manifestazione in chiave quasi sportiva: una vera e propria gara tra sommelier. Gli esperti di vino si sono sfidati a suon di competenze e conoscenze sul mondo dell'enologia, tra odori e nasi raffinati di uno dei vigneti che meglio parla di Puglia: il Nero di Troia.
Prima c'è stata una prova scritta con temi riguardanti la storia, le origini, le caratteristiche uniche del vigneto e del territorio, che ha visto come partecipanti ben 13 sommelier, poi la prova pratica a cui hanno avuto accesso quattro persone. La parte finale si è tenuta proprio nell'auditorio dell'IISS Aldo Moro di Margherita di Savoia. Qui si è realizzato un contatto, un momento che ha messo in connessione alcuni dei più grandi esperti pugliesi con i giovani professionisti dell'istituto, un ponte tra due generazioni, tra due "presenti" fatti entrambi di crescita e passione per il mondo enogastronomico.
Tra i finalisti c'erano Carmine Galasso di Ais Bat, Ivana Veneziani di Ais Murgia, Francesco Graziano di Ais Bar Svevia e Giuseppe Caragnano di Ais Taranto. Galasso ha 43 anni, è nato e cresciuto nella città della Disfida, terra di storia, delle cento chiese e anche di vino. Sommelier dal 2018 ha dimostrato sin da subito il suo devoto interessamento per questo mondo, classificandosi al terzo posto del 1° Concorso del Miglior del Negroamaro tenutosi a Roma nel 2019.
Con grande sacrificio, riconosce e ammette di aver partecipato al concorso cercando di conciliare gli impegni lavorativi e lo studio. Definisce il rapporto con il Nero di Troia "viscerale" tanto da conoscerlo così bene, perchè espressione del suo rapporto materno con la terra pugliese a cui è tanto affezionato. «A Barletta infatti, si è sempre coltivata l'uva di Troia per questo mi è venuto facile muovermi anche tra le vigne dell'agro di Andria e Corato, nello specifico Castel del Monte». Nel suo racconto, diventano chiare le immagini di quando passeggia tra le vigne e tocca con mano la terra, i cappi, i grappoli.
L'obiettivo di Carmine adesso è quello di collaborare a stretto contatto con i produttori per promuovere e far conoscere il Nero di Troia in Italia e all'estero.