Carmine Doronzo e il suo impegno per il recupero della memoria
La risposta sull'articolo dell'aereo austriaco abbattuto durante la prima guerra mondiale
Pubblichiamo la risposta del consigliere del centro sinistra:
«A quasi un secolo dall'inizio della Prima Guerra Mondiale, le celebrazioni per l'anniversario della ricorrenza che ha contribuito a completare l'unificazione del nostro paese stanno restituendo alla conoscenza del nostro passato pezzi importanti della storia di Barletta e dei suoi cittadini. A Barletta l'Amministrazione ha inteso operare nella valorizzazione di quel passato attraverso la costituzione di un Comitato che avrà il compito di procedere non solo all'attuazione di un programma di eventi, alcuni dei quali già iniziati, che ne richiamino la memoria, ma, più in generale, all'impegno pieno a fare di quel patrimonio di conoscenze un momento nuovamente fondante della nostra storia.
Quanto scritto da Tommaso Francavilla nel suo pezzo pubblicato su BarlettaViva, che mi cita gentilmente, non è che uno dei tanti atti di cosiddetto eroismo bellico compiuto durante il primo conflitto mondiale. Come non ricordare, su tutti, l'evento del bombardamento che il nostro castello dovette subire all'alba del 24 maggio 1915 dalla corazzata austriaca Helgoland? Barletta fu tragicamente prima anche in questo, e cioè nel bombardamento nemico un minuto dopo l'entrata in guerra del nostro Paese.Fortunatamente la storia ci ha restituito una enorme quantità di reperti conservati nel museo civico e ammetto di non conoscere la condizione del materiale citato da Francavilla ed in particolare dei pezzi dell'aereo austriaco abbattuto dai nostri soldati il 18 luglio 1915. Posso comunque dare la certezza del mio interessamento alla vicenda, già a partire dai prossimi giorni. Inoltre, come più volte ricordato, è certamente intenzione della VIII commissione consiliare, da me presieduta, di operare un ulteriore sopralluogo nel nostro Museo civico, per verificare le condizioni di salute del materiale depositato e procedere, eventualmente, al miglioramento delle condizioni di conservazione oltre che alla giusta valorizzazione del patrimonio e ad una più idonea organizzazione degli spazi. Di questo impegno, anche, mi farò carico all'interno di un tavolo tecnico proposto di recente dalla VIII commissione al sindaco, agli assessori e ai dirigenti competenti.
Infine, mi piacerebbe proporre una riflessione, a chiusura di questa nota. La commemorazione di una ricorrenza bellica, per quanto lontana nel tempo, non ci deve far dimenticare che quelli furono giorni di dolore per quanti li vissero. Ogni guerra è un male che bisogna impegnarsi ad allontanare, un male che ha colpito e continua a colpire non solo soldati, ma intere popolazioni inermi e spesso senza colpe: si pensi allo sterminio degli ebrei, oppositori politici, rom, omosessuali, durante la Seconda guerra mondiale, la cui ricorrenza abbiamo celebrato nelle scorse ore nella Giornata della memoria. Celebrare una ricorrenza, dunque, è certamente positivo, ma mai dimenticando che si trattò comunque di un momento triste per la nostra storia e, dunque, da meditare con attenzione, anche attraverso il recupero di documenti del tempo. Essi vanno messi a disposizione delle generazioni più giovani non come elemento di valore in sé ma, semmai, come oggetti da osservare con la dovuta distanza, nella riflessione su ciò che hanno rappresentato per l'Europa di allora e su ciò che consegnano oggi alle nostre coscienze in un tempo in cui i conflitti, anche per responsabilità del moderno occidente, continuano a mietere vittime innocenti in tutto il mondo».