Cari Caracciolo e Mennea, cosa farete per il mare e il porto di Barletta?
Barletta, la cenerentola delle politiche territoriali
lunedì 22 giugno 2015
«In questi anni, chi si è battuto per il rilancio dei porti pugliesi e di Barletta, è stato lungimirante. Infatti, per scongiurare l'accentramento delle tre Autorità portuali pugliesi (Bari, Brindisi e Taranto), è intervenuto il Consiglio dei Ministri. Tuttavia, pare che l'autorità portuale barese fagociti quella di brindisina e il porto di Manfredonia.
Delle originarie 24 Autorità portuali italiane, la prima bozza di decreto dell'ex Ministro Lupi ne liquidava addirittura 12, ma per fortuna, Renzi ed il suo ministro alle infrastrutture, Graziano Delrio, hanno provveduto a prestare il dovuto soccorso a tale scempio. Perciò, il numero delle restanti 8 autorità, è stato portato a 12, con l'aggiunta di 24 Direttori Generali. Quei porti, che perdono l'Autorità, conserveranno la figura di direttore generale, che a sua volta sarà nominato dal presidente dell'Autorità. A bilanciare questi super poteri di nomine delle Autorità, c'è una bozza di decreto, che stabilirebbe una cessione dei poteri decisionali, affidando ai privati la gestione dei traffici e dei terminali.
Carissimi governatore Emiliano, sindaco Cascella e Presidente Francesco Spina, vi siete chiesti quale impatto ricadrebbe in Puglia, nella città di Barletta e nella Provincia Bat, da questa sorta di rivoluzione epocale sulla riforma? Un inciso: è bene rammentare, che durante la sagra elettorale di Michele Emiliano, quello del sottoscritto, è stato l'unico tavolo di lavoro che ha centrato questo grosso problema sulle vitali sorti dei porti pugliesi e del suo effettivo sviluppo economico.
Inoltre, le tre Autority pugliesi risultano commissariate. Se la grande partita per le alte nomine si giocherà tutta su Roma, come potrà il neogovernatore Emiliano misurarsi su questa prima tornata di nomine eccellenti? Come farà a tamponare i danni causati agli storici e obsoleti accentramenti di politiche territoriali e portuali pugliesi? Non sarebbe meglio pensare a nomine che siano vicine anche alla città di Barletta, considerata da tutti una "povera cenerentola"?
Intanto, caro sindaco, sulle coste marittime e sul futuro del porto di Barletta continuano a impazzare strane voci: visti i ritardi per i lavori di idonei uffici, la nostra Capitaneria di Porto ci è già stata tolta dal Ministero? Sono stati presentati progetti sul porto turistico? Da parte di chi e perché? Pensiero del giorno: sul mare nostrum, cosa pensano di fare i nostri due ottimi referenti regionali di fresca nomina elettorale, Caracciolo e Mennea? Gradiremmo una risposta su queste pagine».
[Nicola Palmitessa, Centro studi La Cittadella Innova]
Delle originarie 24 Autorità portuali italiane, la prima bozza di decreto dell'ex Ministro Lupi ne liquidava addirittura 12, ma per fortuna, Renzi ed il suo ministro alle infrastrutture, Graziano Delrio, hanno provveduto a prestare il dovuto soccorso a tale scempio. Perciò, il numero delle restanti 8 autorità, è stato portato a 12, con l'aggiunta di 24 Direttori Generali. Quei porti, che perdono l'Autorità, conserveranno la figura di direttore generale, che a sua volta sarà nominato dal presidente dell'Autorità. A bilanciare questi super poteri di nomine delle Autorità, c'è una bozza di decreto, che stabilirebbe una cessione dei poteri decisionali, affidando ai privati la gestione dei traffici e dei terminali.
Carissimi governatore Emiliano, sindaco Cascella e Presidente Francesco Spina, vi siete chiesti quale impatto ricadrebbe in Puglia, nella città di Barletta e nella Provincia Bat, da questa sorta di rivoluzione epocale sulla riforma? Un inciso: è bene rammentare, che durante la sagra elettorale di Michele Emiliano, quello del sottoscritto, è stato l'unico tavolo di lavoro che ha centrato questo grosso problema sulle vitali sorti dei porti pugliesi e del suo effettivo sviluppo economico.
Inoltre, le tre Autority pugliesi risultano commissariate. Se la grande partita per le alte nomine si giocherà tutta su Roma, come potrà il neogovernatore Emiliano misurarsi su questa prima tornata di nomine eccellenti? Come farà a tamponare i danni causati agli storici e obsoleti accentramenti di politiche territoriali e portuali pugliesi? Non sarebbe meglio pensare a nomine che siano vicine anche alla città di Barletta, considerata da tutti una "povera cenerentola"?
Intanto, caro sindaco, sulle coste marittime e sul futuro del porto di Barletta continuano a impazzare strane voci: visti i ritardi per i lavori di idonei uffici, la nostra Capitaneria di Porto ci è già stata tolta dal Ministero? Sono stati presentati progetti sul porto turistico? Da parte di chi e perché? Pensiero del giorno: sul mare nostrum, cosa pensano di fare i nostri due ottimi referenti regionali di fresca nomina elettorale, Caracciolo e Mennea? Gradiremmo una risposta su queste pagine».
[Nicola Palmitessa, Centro studi La Cittadella Innova]