Carabiniere assolto da accuse di concussione
Cadono i capi di imputazione per il maresciallo Giuseppe Mafale
venerdì 23 giugno 2023
13.29
Assolto perchè il fatto non sussiste. È l'esito del processo celebrato dal Tribunale di Trani nei confronti del maresciallo dei carabinieri Giuseppe Mafale, accusato di concussione per aver indebitamente percepito somme di denaro quando era presidente della cooperativa edilizia «Salvo D'Acquisto».
Stessa pronuncia anche nei confronti degli altri imputati: Domenica Mafale, 60 anni, residente in Sicilia, sorella di Giuseppe, e Francesco Fiorentino, suocero del militare, 80enne di Barletta. Caduta, l'ipotesi dell'accusa secondo la quale Giuseppe Mafale avrebbe costretto l'amministratore di fatto della «Edil Paolicelli» a consegnargli circa 220 mila euro in contanti, quale contropartita per aver affidato a tale impresa i lavori per la realizzazione di alcune palazzine nella zona 167 di Barletta per conto della cooperativa «Salvo D'Acquisto».
La difesa è riuscita a dimostrare la correttezza della condotta del militare: non c'era nessun accordo con l'impresa costruttrice, gli appartamenti sono costati esattamente quanto stabilito in un primo momento negli atti di assegnazione ai singoli soci.
Stessa pronuncia anche nei confronti degli altri imputati: Domenica Mafale, 60 anni, residente in Sicilia, sorella di Giuseppe, e Francesco Fiorentino, suocero del militare, 80enne di Barletta. Caduta, l'ipotesi dell'accusa secondo la quale Giuseppe Mafale avrebbe costretto l'amministratore di fatto della «Edil Paolicelli» a consegnargli circa 220 mila euro in contanti, quale contropartita per aver affidato a tale impresa i lavori per la realizzazione di alcune palazzine nella zona 167 di Barletta per conto della cooperativa «Salvo D'Acquisto».
La difesa è riuscita a dimostrare la correttezza della condotta del militare: non c'era nessun accordo con l'impresa costruttrice, gli appartamenti sono costati esattamente quanto stabilito in un primo momento negli atti di assegnazione ai singoli soci.