“Capitolo Vita”, il libro che racconta la storia di Nunzia e della sua malattia
La mamma di Nunzia, la sua professoressa e i suoi compagni la ricordano come “la ragazza dai lunghi capelli ricci e rossi, tenace e con la voglia di vivere”
lunedì 8 maggio 2023
11.43
"E' un libro prezioso per i giovani, ha tanti messaggi d'amore". Comincia così la sua professoressa di italiano, Anna Deluca, insegnate di Nunzia al Liceo Cafiero di Barletta durante l'incontro tenutosi sabato 6 maggio presso la Parrocchia S. Paolo Apostolo. A dar voce a Nunzia e al suo libro "Capitolo Vita" c'erano anche la mamma Raffaella Gialfonso, la giornalista Valeria Carbone Basile e le sue compagne di classe Giulia, Elisa e Martina.
"Capitolo Vita" racconta la storia di Nunzia Drago, una ragazza che voleva fare la scrittrice, e che grazie alla sua mamma è riuscita a pubblicare il suo libro. La storia è scritta da Nunzia durante la sua malattia, e terminata poco prima che volasse in cielo. Il libro termina con una frase molto forte "Sognatrici, non ci sarà un lieto fine…", il lieto fine infatti non c'è stato, ma il suo libro è stato poi pubblicato e presentato proprio quest'anno, l'anno in cui Nunzia avrebbe dovuto diplomarsi.
La giornalista Basile interviene, dopo aver letto il libro, dicendo "Mi ha colpito l'amore con cui i suoi compagni si sono presi cura di Nunzia. La cosa più bella è che c'è la voce di Nunzia e la sua mamma che raccontano gli stessi giorni della malattia da due punti di vista diversi; Nunzia parla dell'amore, ma non della sofferenza fisica, che però viene descritta dalla mamma. Con questo libro capiamo che i sogni vanno oltre la morte, Nunzia infatti ha pubblicato il suo libro, il suo sogno. Se avete un sogno, non preoccupatevi delle aspettative, vivete e basta"
La professoressa di italiano, Anna Deluca, racconta di come Nunzia le abbia parlato della voglia di pubblicare un libro e di come le ha chiesto di aiutarla nel suo sogno.
La professoressa racconta: "Un giorno mi è arrivato un messaggio da Nunzia, la quale mi chiedeva di correggere le bozze dei suoi capitoli, ma non c'era granché da correggere, era già bello così. Nunzia aveva il sogno di pubblicare il suo libro, e dopo un anno e mezzo mi arriva una telefonata avvisandomi che la casa editrice lo aveva pubblicato. Nunzia mi aveva chiesto di scrivere la prefazione, e io ho deciso di accontentarla."
Durante l'incontro sono intervenute anche le amiche di Nunzia leggendo alcuni passi del suo libro e le dedicano delle lettere piene d'affetto e di speranza.
È intervenuto poi Don Rino Caporusso dicendo: "Ricordo molto bene Nunzia, ci teneva tantissimo al suo aspetto estetico. A noi sacerdoti purtroppo tocca raccogliere gli ultimi istanti di vita delle persone, e se dovessimo parlare del segno che loro hanno lasciato scriveremmo delle enciclopedie. Nunzia la conosco da quando la malattia ha colpito il so papà. Lei disse ho sete di Dio".
Conclude la mamma di Nunzia, Raffaella "Voglio darvi solo un messaggio, rispettatevi, la vita è un dono. È questo l'obiettivo del libro".
"Capitolo Vita" racconta la storia di Nunzia Drago, una ragazza che voleva fare la scrittrice, e che grazie alla sua mamma è riuscita a pubblicare il suo libro. La storia è scritta da Nunzia durante la sua malattia, e terminata poco prima che volasse in cielo. Il libro termina con una frase molto forte "Sognatrici, non ci sarà un lieto fine…", il lieto fine infatti non c'è stato, ma il suo libro è stato poi pubblicato e presentato proprio quest'anno, l'anno in cui Nunzia avrebbe dovuto diplomarsi.
La giornalista Basile interviene, dopo aver letto il libro, dicendo "Mi ha colpito l'amore con cui i suoi compagni si sono presi cura di Nunzia. La cosa più bella è che c'è la voce di Nunzia e la sua mamma che raccontano gli stessi giorni della malattia da due punti di vista diversi; Nunzia parla dell'amore, ma non della sofferenza fisica, che però viene descritta dalla mamma. Con questo libro capiamo che i sogni vanno oltre la morte, Nunzia infatti ha pubblicato il suo libro, il suo sogno. Se avete un sogno, non preoccupatevi delle aspettative, vivete e basta"
La professoressa di italiano, Anna Deluca, racconta di come Nunzia le abbia parlato della voglia di pubblicare un libro e di come le ha chiesto di aiutarla nel suo sogno.
La professoressa racconta: "Un giorno mi è arrivato un messaggio da Nunzia, la quale mi chiedeva di correggere le bozze dei suoi capitoli, ma non c'era granché da correggere, era già bello così. Nunzia aveva il sogno di pubblicare il suo libro, e dopo un anno e mezzo mi arriva una telefonata avvisandomi che la casa editrice lo aveva pubblicato. Nunzia mi aveva chiesto di scrivere la prefazione, e io ho deciso di accontentarla."
Durante l'incontro sono intervenute anche le amiche di Nunzia leggendo alcuni passi del suo libro e le dedicano delle lettere piene d'affetto e di speranza.
È intervenuto poi Don Rino Caporusso dicendo: "Ricordo molto bene Nunzia, ci teneva tantissimo al suo aspetto estetico. A noi sacerdoti purtroppo tocca raccogliere gli ultimi istanti di vita delle persone, e se dovessimo parlare del segno che loro hanno lasciato scriveremmo delle enciclopedie. Nunzia la conosco da quando la malattia ha colpito il so papà. Lei disse ho sete di Dio".
Conclude la mamma di Nunzia, Raffaella "Voglio darvi solo un messaggio, rispettatevi, la vita è un dono. È questo l'obiettivo del libro".