Cantieri di Cittadinanza esecutivi nel Comune di Barletta

Firmata la convenzione con i CAAF, palla a cittadini e imprenditori

martedì 5 maggio 2015
A cura di Floriana Doronzo
Incrocio domanda-offerta, reintegrazione di disoccupati, rimodulazione dell'iniziativa e della progettualità lavorativa. Tutto questo è la convenzione CAAF-Comune di Barletta, sottoscritta ieri mattina presso il Settore comunale "Servizi Sociali". Per la firma si sono riuniti i rappresentanti dei CAAF convenzionati (il cui elenco sarà reso pubblico nei prossimi giorni) e le parti politiche interessate. Tra queste, l'assessore alle Politiche Sociali e vice sindaco Anna Rizzi Francabandiera, il segretario generale Giovanni Porcelli, i presidenti delle Commissioni consiliari permanenti "Affari socio – sanitari", Pier Paolo Rosario Pio Grimaldi, e "Ambiente e Servizi Pubblici", Rosa Cascella, la vice presidente della Commissione consiliare permanente "Attività Produttive, Sviluppo Economico e Lavoro", Francesca D'Ascoli.

Questa convenzione, che durerà fino al 4 maggio 2017 tra Amministrazione comunale e i CAAF, permette di gestire le candidature dei cittadini alla piattaforma regionale dedicata ai Cantieri di Cittadinanza. Destinatari dell'iniziativa (approvata con delibera di giunta regionale il 21/11/14) non sono solo i disoccupati di lunga durata, con priorità per le persone in condizioni di particolare fragilità sociale, ma anche «l'imprenditoria locale, che teniamo a stimolare, proprio per ricevere da imprenditori privati progetti e iniziative di occupabilità-sottolinea la vice sindaco Francabandiera. Tra pochissimi giorni saranno pubblicati i manifesti promozionali e incontreremo l'Asl per indirizzare i finanziamenti, derivanti dal piano sociale di zona, verso le emergenze socio-sanitarie, come la ludopatia».

Già da ieri mattina alcuni cittadini si sono interfacciati con gli Uffici "Servizi sociali", lasciando percepire l'urgenza dell'esecutività dei Cantieri di Cittadinanza. Si tratta di una strategia regionale per l'inclusione sociale attiva e per il contrasto alla povertà. Attraverso progetti di inserimento socio-lavorativo, accompagnati da una specifica formazione professionale da realizzare tramite tirocini, i richiedenti potranno acquisire competenze per la reimmissione o immissione nel mondo del lavoro. Tuttavia, la temporaneità del servizio comunale di due anni non garantisce alcuna soluzione al problema, ma può essere un buon mordente per stimolare imprese e cittadini inattivi a reinventarsi.