Cannito minacciato via social dopo aver richiesto la zona rossa per Barletta
Tra gli insulti in rete e uno Stato che non decide, giornata ad altissima tensione per il sindaco
venerdì 20 novembre 2020
15.33
Sacchi o non sacchi negli obitori, gioielli o chincaglierie che siano, quel fuoco da malcontento che da mesi, causa restrizioni economiche da Covid, cova latente sotto la cenere, causa richiesta di "zona rossa" nella BAT da parte di sindaci e presidente di regione, rischia seriamente di trasformarsi in un pericoloso incendio sociale dagli sviluppi quanto mai imprevedibili.
Il riferimento è agli insulti e alle minacce via social - da condannare naturalmente - nei confronti del sindaco Mino Cannito, posto all'attenzione degli organi di stampa dal primo cittadino stesso, rappresenta una prova eloquente dell'aria molto pesante che tira specialmente tra le categorie che più hanno sofferto e che continuano a soffrire questa situazione, vale a dire commercianti, artigiani, piccoli negozianti ecc. Tutte categorie per le quali l'istituzione nella nostra provincia di una "zona rossa" potrebbe rappresentare il definitivo colpo di grazia. «Chiedo ai cittadini di essere supportato», ha detto il primo cittadino che ha aggiunto: «Ai commercianti chiedo pazienza, aiuto e collaborazione».
Certo tutto si può dire a Cannito, ma non che non ci metta la faccia, a differenza di altri politici che di fronte alla sacrosanta ira delle partite IVA, anziché prendere posizioni nette preferiscono cavarsela con le sole e solite frasi di circostanza del tipo "bisogna fare sacrifici per i nostri figli" (a proposito, dove sta scritto che i "nostri figli" debbano vivere di rendita?).
Tuttavia - al netto delle deprecabili minacce ricevute dal sindaco da condannare senza se e senza ma - il crescente malessere che in modo sempre più minaccioso serpeggia tra quelli che qualche intellettualoide da diciotto politico bolla come "evasori, meriterebbe qualche risposta più concreta di un semplice "vi capisco". Certo un semplice sindaco non può fare miracoli, stretto com'è tra l'incudine di uno Stato che, non sapendo cosa fare, da decenni scarica ogni sorta di responsabilità sugli enti locali, ed il martello rappresentato da partite IVA sempre più incazzate.
Ad ulteriore conferma di tutto ciò, e a coronamento di una giornata da ricordare (nell'accezione più negativa del termine), per il sindaco Cannito, oltre al danno degli insulti e delle minacce, giunge dal ministro Speranza la beffa della conferma della cosiddetta "zona arancione" almeno fino al prossimo 3 dicembre per tutto il territorio regionale.
Il riferimento è agli insulti e alle minacce via social - da condannare naturalmente - nei confronti del sindaco Mino Cannito, posto all'attenzione degli organi di stampa dal primo cittadino stesso, rappresenta una prova eloquente dell'aria molto pesante che tira specialmente tra le categorie che più hanno sofferto e che continuano a soffrire questa situazione, vale a dire commercianti, artigiani, piccoli negozianti ecc. Tutte categorie per le quali l'istituzione nella nostra provincia di una "zona rossa" potrebbe rappresentare il definitivo colpo di grazia. «Chiedo ai cittadini di essere supportato», ha detto il primo cittadino che ha aggiunto: «Ai commercianti chiedo pazienza, aiuto e collaborazione».
Certo tutto si può dire a Cannito, ma non che non ci metta la faccia, a differenza di altri politici che di fronte alla sacrosanta ira delle partite IVA, anziché prendere posizioni nette preferiscono cavarsela con le sole e solite frasi di circostanza del tipo "bisogna fare sacrifici per i nostri figli" (a proposito, dove sta scritto che i "nostri figli" debbano vivere di rendita?).
Tuttavia - al netto delle deprecabili minacce ricevute dal sindaco da condannare senza se e senza ma - il crescente malessere che in modo sempre più minaccioso serpeggia tra quelli che qualche intellettualoide da diciotto politico bolla come "evasori, meriterebbe qualche risposta più concreta di un semplice "vi capisco". Certo un semplice sindaco non può fare miracoli, stretto com'è tra l'incudine di uno Stato che, non sapendo cosa fare, da decenni scarica ogni sorta di responsabilità sugli enti locali, ed il martello rappresentato da partite IVA sempre più incazzate.
Ad ulteriore conferma di tutto ciò, e a coronamento di una giornata da ricordare (nell'accezione più negativa del termine), per il sindaco Cannito, oltre al danno degli insulti e delle minacce, giunge dal ministro Speranza la beffa della conferma della cosiddetta "zona arancione" almeno fino al prossimo 3 dicembre per tutto il territorio regionale.