Canne della Battaglia, prospettive turistiche solo da investimenti privati
La penna di Dargenio "bacchetta" politici di maggioranza e opposizione
martedì 20 gennaio 2015
«Due politici barlettani intervengono pochi giorni fa sulle pagine di BarlettaViva ed acclamano al ripescaggio di Canne della Battaglia per la nomina a Polo Museale, onde per cui, dice il politico di centro-sinistra: "Valorizzeremo Canne..." ovvero "...pensare e realizzare un piano risolutivo per Canne..." che "...non merita davvero così tanta disattenzione ed incuria..." e "...unire le forze per recuperare finanziamenti per l'Antiquarium..."». Così interviene la pungente penna del perito agrario Giuseppe Dargenio, notista spesso vivace nella area iReport di BarlettaViva e ancor più spesso puntuale nell'analisi del territorio.
«Queste dichiarazioni, ripeto, sono di pochi giorni fa ed il politico che le pronuncia è Ruggiero Mennea, l'altro politico è Damiani, di opposizione, ma è praticamente invisibile. Facciamo un salto indietro nel tempo e leggiamo su una nota testata cartacea del 4.8.2011 ciò che diceva lo stesso Mennea riguardo i Siti culturali cittadini, con Canne in prima linea: "Il risultato più importante che verrebbe garantito dalla creazione di una Fondazione, che inglobi tutte le strutture culturali di Barletta, sarebbe l'entrata dei privati nel capitale. In questo modo cesserebbe la gestione molto domestica della cultura che si è avuta fino ad ora". Per avere un'idea di ciò che fermentava nel lontano 2011, sempre nella stessa intervista leggiamo ciò che si intendeva a Barletta per Fondazione Culturale nelle parole della Dirigente Emanuela Angiuli: "...potrebbe [la Fondazione ndr] contemplare l'entrata di altri soggetti pubblici come Provincia e Regione, ma soprattutto delle Banche e dei privati. Ognuno porterebbe i suoi beni mobili, immobili e finanziari, mentre il Comune si riserverebbe, comunque, il controllo della Fondazione".
A questo punto dell'intervista, interviene un altro politico eccellente, ovvero Franco Pastore: "Occorre creare un Ente che faccia la programmazione culturale, una Bar.S.A. della cultura, l'importante è che si inizi a parlarne...". Faccio osservare che dal 2011 al 2015 l'ipotesi di un intervento dei privati nella gestione dei beni culturali, a parte qualche misconosciuto intervento di stampa del sottoscritto, è stata narcotizzata e bandita dalle dichiarazioni ufficiali; i Comitati Culturali cittadini si saranno chiesti il perché? Gli stessi Comitati, inoltre, sono proprio convinti che l'attuale riforma messa in piedi dal tanto acclamato Ministro Franceschini abbia la disponibilità economica necessaria? Perchè non attivare gli investimenti dei privati? E le Fondazioni? Ed una programmazione strutturale Eco-museale che dovrebbe discendere da un nuovo PUG (Piano Urbanistico Generale) che, a sua volta, misteriosamente non si riesce a quagliare rendendo inutile qualsiasi vera prospettiva turistica ed occupazionale su Canne della Battaglia?
A tal riguardo: qualcuno si è chiesto come potrebbe in futuro, l'Ente pubblico locale a corto di fondi, espropriare i Siti masseriali di Canne per interventi conservativi e produttivi turistici da offrire in concessione ai privati; o i terreni per nuove ricerche archeologiche se non ha un nuovo PUG che individui il ristoro, agli espropriati, con la Moneta Urbanistica, secondo le nuove linee di una moderna, riconosciuta perequazione specifica che occorrerebbe, già da oggi, calare nel DPP (Documento Programmatico Preliminare)? Queste sono tesi e pratici esempi che possono produrre concreto ritorno economico su Canne; agli illustri studiosi come Yozan Dirk Mosig dell'Università del Nebraska lasciamo le citazioni storiche. In conclusione ricordo che è in arrivo il Piano Paesaggistico Regionale, mentre il PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) è già stato approvato e, quindi, ora toccherebbe ad Associazioni Culturali cittadine sollecitare ed indirizzare i politici "scordarelli"; lo faranno? Questo è solo un breve riassunto, il resto alla prossima puntata».
«Queste dichiarazioni, ripeto, sono di pochi giorni fa ed il politico che le pronuncia è Ruggiero Mennea, l'altro politico è Damiani, di opposizione, ma è praticamente invisibile. Facciamo un salto indietro nel tempo e leggiamo su una nota testata cartacea del 4.8.2011 ciò che diceva lo stesso Mennea riguardo i Siti culturali cittadini, con Canne in prima linea: "Il risultato più importante che verrebbe garantito dalla creazione di una Fondazione, che inglobi tutte le strutture culturali di Barletta, sarebbe l'entrata dei privati nel capitale. In questo modo cesserebbe la gestione molto domestica della cultura che si è avuta fino ad ora". Per avere un'idea di ciò che fermentava nel lontano 2011, sempre nella stessa intervista leggiamo ciò che si intendeva a Barletta per Fondazione Culturale nelle parole della Dirigente Emanuela Angiuli: "...potrebbe [la Fondazione ndr] contemplare l'entrata di altri soggetti pubblici come Provincia e Regione, ma soprattutto delle Banche e dei privati. Ognuno porterebbe i suoi beni mobili, immobili e finanziari, mentre il Comune si riserverebbe, comunque, il controllo della Fondazione".
A questo punto dell'intervista, interviene un altro politico eccellente, ovvero Franco Pastore: "Occorre creare un Ente che faccia la programmazione culturale, una Bar.S.A. della cultura, l'importante è che si inizi a parlarne...". Faccio osservare che dal 2011 al 2015 l'ipotesi di un intervento dei privati nella gestione dei beni culturali, a parte qualche misconosciuto intervento di stampa del sottoscritto, è stata narcotizzata e bandita dalle dichiarazioni ufficiali; i Comitati Culturali cittadini si saranno chiesti il perché? Gli stessi Comitati, inoltre, sono proprio convinti che l'attuale riforma messa in piedi dal tanto acclamato Ministro Franceschini abbia la disponibilità economica necessaria? Perchè non attivare gli investimenti dei privati? E le Fondazioni? Ed una programmazione strutturale Eco-museale che dovrebbe discendere da un nuovo PUG (Piano Urbanistico Generale) che, a sua volta, misteriosamente non si riesce a quagliare rendendo inutile qualsiasi vera prospettiva turistica ed occupazionale su Canne della Battaglia?
A tal riguardo: qualcuno si è chiesto come potrebbe in futuro, l'Ente pubblico locale a corto di fondi, espropriare i Siti masseriali di Canne per interventi conservativi e produttivi turistici da offrire in concessione ai privati; o i terreni per nuove ricerche archeologiche se non ha un nuovo PUG che individui il ristoro, agli espropriati, con la Moneta Urbanistica, secondo le nuove linee di una moderna, riconosciuta perequazione specifica che occorrerebbe, già da oggi, calare nel DPP (Documento Programmatico Preliminare)? Queste sono tesi e pratici esempi che possono produrre concreto ritorno economico su Canne; agli illustri studiosi come Yozan Dirk Mosig dell'Università del Nebraska lasciamo le citazioni storiche. In conclusione ricordo che è in arrivo il Piano Paesaggistico Regionale, mentre il PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) è già stato approvato e, quindi, ora toccherebbe ad Associazioni Culturali cittadine sollecitare ed indirizzare i politici "scordarelli"; lo faranno? Questo è solo un breve riassunto, il resto alla prossima puntata».