Canne della Battaglia, guai per i dipendenti del bookshop
O mobilità o licenziamento, si attende il verdetto finale. Appuntamento a martedì 12
lunedì 4 ottobre 2010
Riceviamo e volentieri pubblichiamo una nota del Comitato Pro Canne.
Su nostra diretta sollecitazione rilanciata dagli organi di stampa, televisivi e delle redazioni web, che ringraziamo, il Sindaco di Barletta, ing. Maffei, ha richiesto un incontro urgente alla Soprintendenza per fare il punto della situazione ed esaminare i provvedimenti ad adottare in merito al funzionamento della struttura. Il tempo stringe. Martedì 12 ottobre si terrà a Bari una riunione sindacale dove la Filcams-Cgil pugliese (Federazione Italiana Lavoratori Commercio, Turismo e Servizi) affronterà l'ultimo round del confronto per stabilire quale destino avranno i lavoratori assistiti su scala regionale, cioè non solo del bookshop di Canne della Battaglia ma anche di altri siti declassati come minori, quale Manfredonia.
A tale proposito, gli stessi dipendenti di Novamusa (la società che cesserà il proprio mandato gestionale a fine ottobre passando le consegne a quella imprese aggiudicataria del bando di concorso scaduto il 15 settembre e di cui si attende l'esito a giorni) hanno inoltrato formale richiesta venerdì scorso al Sindaco Maffei per un'audizione chiarificatrice della propria posizione verso l'Amministrazione comunale di Barletta, proprietaria in larga misura del sito archeologico di Canne della Battaglia e dunque come tale fortemente responsabilizzata di tutto quanto in esso accada. Volentieri facciamo nostra e rilanciamo una nota diramata dal personale del bookshop, che riassume i termini della vicenda e fornisce importanti elementi di valutazione. Eccola.
"Diciamo subito che le unità titolari assunte con contratto a tempo indeterminato sono TRE, con la previsione di ulteriori tre cosiddette riserve da utilizzare nell'ordinario turn-over per ferie, malattie, sostituzioni varie. Quindi, come correttamente riportato dal Comitato e dalla Stampa, un totale di SEI persone che hanno coperto sempre con estremo senso del dovere il loro posto di lavoro, nel quale, fra i supplenti, si sono alternati numerosissimi giovani muniti dei titoli di studio comprovati da adeguate referenze di tipo professionale in una sorta di apprendistato qualificante dalle indubbie ricadute sulla qualità del servizio reso al Pubblico finale dei visitatori, e di cui esiste ampia casistica documentale.Di tutto questo si è avuta solo una parziale percezione da parte dei Soggetti responsabili, vuoi Soprintendenza (che impiega proprio personale fra custodi ed impiegati amministrativi) e vuoi soprattutto Comune di Barletta, enti comproprietari delle aree archeologiche e fra i quali fin dal febbraio 1999 fu stipulato un Protocollo d'intesa che regolamentava i rispettivi diritti-doveri per la gestione mista del sito.
Spiace purtroppo dover rilevare che a quel Protocollo, nonostante seguì alcuni mesi dopo la riapertura ufficiale dell'Antiquarium (11 aprile 1999) ed un paio di anni dopo l'apertura del bookshop (maggio 2001), nessuno dei due enti ebbe la volontà o l'opportunità di far seguire atti e provvedimenti ancora più concreti e specifici che ne migliorassero l'efficacia con la pianificazione delle attività ad ampio raggio. Col risultato che oggi è purtroppo sotto gli occhi di tutti, benché nel corso dell'ultimo anno il bookshop abbia fatto registrare un soddisfacente incremento di oltre 3.000 visitatori a pagamento, cifra che di certo non ha intenerito il Ministero ma che per noi tutti ha rappresentato un successo comunque amaro. Oggi ci sentiamo come "figli di nessuno" allo sbando, ed ecco perché intendiamo confrontarci proprio col Sindaco di Barletta, la città nel cui territorio si trova Canne della Battaglia e che ha sempre sostenuto sulle spalle del proprio bilancio tutti gli investimenti economici più pesanti, con molti oneri e finora pochi onori. Come i 750.000 euro per il completamento del secondo plesso dell'Antiquarium, una spesa notevole e che la cittadinanza potrebbe classificare fine a se stessa se non venisse, per così dire, ammortizzata dalla difesa dei nostri posti di lavoro e da altre ricadute economiche, non solo come ritorno d'immagine ma reali e tangibili.
Ci aspettiamo dunque che il Sindaco ci convochi al più presto per rappresentare queste ed altre ragioni di una enorme opportunità lavorativa che oggi Canne della Battaglia sul panorama cittadino, provinciale, regionale, nazionale ed internazionale"
Su nostra diretta sollecitazione rilanciata dagli organi di stampa, televisivi e delle redazioni web, che ringraziamo, il Sindaco di Barletta, ing. Maffei, ha richiesto un incontro urgente alla Soprintendenza per fare il punto della situazione ed esaminare i provvedimenti ad adottare in merito al funzionamento della struttura. Il tempo stringe. Martedì 12 ottobre si terrà a Bari una riunione sindacale dove la Filcams-Cgil pugliese (Federazione Italiana Lavoratori Commercio, Turismo e Servizi) affronterà l'ultimo round del confronto per stabilire quale destino avranno i lavoratori assistiti su scala regionale, cioè non solo del bookshop di Canne della Battaglia ma anche di altri siti declassati come minori, quale Manfredonia.
A tale proposito, gli stessi dipendenti di Novamusa (la società che cesserà il proprio mandato gestionale a fine ottobre passando le consegne a quella imprese aggiudicataria del bando di concorso scaduto il 15 settembre e di cui si attende l'esito a giorni) hanno inoltrato formale richiesta venerdì scorso al Sindaco Maffei per un'audizione chiarificatrice della propria posizione verso l'Amministrazione comunale di Barletta, proprietaria in larga misura del sito archeologico di Canne della Battaglia e dunque come tale fortemente responsabilizzata di tutto quanto in esso accada. Volentieri facciamo nostra e rilanciamo una nota diramata dal personale del bookshop, che riassume i termini della vicenda e fornisce importanti elementi di valutazione. Eccola.
"Diciamo subito che le unità titolari assunte con contratto a tempo indeterminato sono TRE, con la previsione di ulteriori tre cosiddette riserve da utilizzare nell'ordinario turn-over per ferie, malattie, sostituzioni varie. Quindi, come correttamente riportato dal Comitato e dalla Stampa, un totale di SEI persone che hanno coperto sempre con estremo senso del dovere il loro posto di lavoro, nel quale, fra i supplenti, si sono alternati numerosissimi giovani muniti dei titoli di studio comprovati da adeguate referenze di tipo professionale in una sorta di apprendistato qualificante dalle indubbie ricadute sulla qualità del servizio reso al Pubblico finale dei visitatori, e di cui esiste ampia casistica documentale.Di tutto questo si è avuta solo una parziale percezione da parte dei Soggetti responsabili, vuoi Soprintendenza (che impiega proprio personale fra custodi ed impiegati amministrativi) e vuoi soprattutto Comune di Barletta, enti comproprietari delle aree archeologiche e fra i quali fin dal febbraio 1999 fu stipulato un Protocollo d'intesa che regolamentava i rispettivi diritti-doveri per la gestione mista del sito.
Spiace purtroppo dover rilevare che a quel Protocollo, nonostante seguì alcuni mesi dopo la riapertura ufficiale dell'Antiquarium (11 aprile 1999) ed un paio di anni dopo l'apertura del bookshop (maggio 2001), nessuno dei due enti ebbe la volontà o l'opportunità di far seguire atti e provvedimenti ancora più concreti e specifici che ne migliorassero l'efficacia con la pianificazione delle attività ad ampio raggio. Col risultato che oggi è purtroppo sotto gli occhi di tutti, benché nel corso dell'ultimo anno il bookshop abbia fatto registrare un soddisfacente incremento di oltre 3.000 visitatori a pagamento, cifra che di certo non ha intenerito il Ministero ma che per noi tutti ha rappresentato un successo comunque amaro. Oggi ci sentiamo come "figli di nessuno" allo sbando, ed ecco perché intendiamo confrontarci proprio col Sindaco di Barletta, la città nel cui territorio si trova Canne della Battaglia e che ha sempre sostenuto sulle spalle del proprio bilancio tutti gli investimenti economici più pesanti, con molti oneri e finora pochi onori. Come i 750.000 euro per il completamento del secondo plesso dell'Antiquarium, una spesa notevole e che la cittadinanza potrebbe classificare fine a se stessa se non venisse, per così dire, ammortizzata dalla difesa dei nostri posti di lavoro e da altre ricadute economiche, non solo come ritorno d'immagine ma reali e tangibili.
Ci aspettiamo dunque che il Sindaco ci convochi al più presto per rappresentare queste ed altre ragioni di una enorme opportunità lavorativa che oggi Canne della Battaglia sul panorama cittadino, provinciale, regionale, nazionale ed internazionale"