Cambio in giunta, Coalizione Civica: «A Barletta il mercato della politica non va mai in ferie»
La nota di Carmine Doronzo e Michela Diviccaro
venerdì 1 novembre 2024
13.57
«Il "mercato" della politica a Barletta non è mai andato in ferie. È aperto 24h su 24h ed ha sempre merce fresca e reperibile 7 giorni su 7. Le ultime nomine del sindaco Cannito ci consegnano un quadro osceno in cui a prevalere sono richieste ed interessi personalistici utili esclusivamente a soddisfare i capricci di singoli consiglieri comunali». Così i consiglieri comunali di Coalizione Civica Carmine Doronzo e Michela Diviccaro.
«Dov'è finita la politica? Dove sono finiti i progetti ed i programmi per il governo della città? Il sindaco Cannito chieda scusa per aver tradito ancora una volta gli elettori ai quali aveva raccontato la storiella della coerenza e del riscatto che, in realtà, era la menzogna che oggi tutti vedono: l'ingresso in maggioranza di quelle stesse donne e uomini che aveva denigrato ed offeso durante la campagna elettorale, e che oggi reputa persone indispensabili per il futuro della città, illudendosi che queste operazioni possano curare i "maldipancia" dei suoi, ma sapendo benissimo che ne nasceranno altri e più persistenti. Altro che giunta tecnica!
Chieda scusa alla città tutto il centrodestra che aveva giurato di volerla liberare e, invece, sta riproponendo dinamiche fatte di minacce, ricatti e veti incrociati che, di fatto, stanno bloccando da mesi tutta l'amministrazione.
Non può essere esente da una seria riflessione ed autocritiche anche il Partito Democratico barlettano per aver dato vita nelle scorse elezioni a una coalizione che ha eletto ben 3 consiglieri comunali che, alla prima occasione utile, hanno deciso di passare tra i banchi del centrodestra.
Uno scenario che sembra ideato per la notte di Halloween e invece rappresenta la realtà delle cose a Barletta. Anche queste amare considerazioni ci obbligano a discutere con urgenza di un'alternativa credibile all'attuale quadro politico-amministrativo attraverso cui fare chiarezza sul piano urbanistico, sullo sviluppo economico, sociale e culturale della città, sul disastro ambientale, sulla realizzazione e gestione del verde pubblico. Un'alternativa in cui non possono trovare posto i diversi attori dei partiti di centrodestra, i responsabili dell'impoverimento materiale e morale di Barletta e tutti gli altri professionisti del cambio di casacca, di cui questo mercato è ancora tristemente pieno».
«Dov'è finita la politica? Dove sono finiti i progetti ed i programmi per il governo della città? Il sindaco Cannito chieda scusa per aver tradito ancora una volta gli elettori ai quali aveva raccontato la storiella della coerenza e del riscatto che, in realtà, era la menzogna che oggi tutti vedono: l'ingresso in maggioranza di quelle stesse donne e uomini che aveva denigrato ed offeso durante la campagna elettorale, e che oggi reputa persone indispensabili per il futuro della città, illudendosi che queste operazioni possano curare i "maldipancia" dei suoi, ma sapendo benissimo che ne nasceranno altri e più persistenti. Altro che giunta tecnica!
Chieda scusa alla città tutto il centrodestra che aveva giurato di volerla liberare e, invece, sta riproponendo dinamiche fatte di minacce, ricatti e veti incrociati che, di fatto, stanno bloccando da mesi tutta l'amministrazione.
Non può essere esente da una seria riflessione ed autocritiche anche il Partito Democratico barlettano per aver dato vita nelle scorse elezioni a una coalizione che ha eletto ben 3 consiglieri comunali che, alla prima occasione utile, hanno deciso di passare tra i banchi del centrodestra.
Uno scenario che sembra ideato per la notte di Halloween e invece rappresenta la realtà delle cose a Barletta. Anche queste amare considerazioni ci obbligano a discutere con urgenza di un'alternativa credibile all'attuale quadro politico-amministrativo attraverso cui fare chiarezza sul piano urbanistico, sullo sviluppo economico, sociale e culturale della città, sul disastro ambientale, sulla realizzazione e gestione del verde pubblico. Un'alternativa in cui non possono trovare posto i diversi attori dei partiti di centrodestra, i responsabili dell'impoverimento materiale e morale di Barletta e tutti gli altri professionisti del cambio di casacca, di cui questo mercato è ancora tristemente pieno».