Cade l'amministrazione Giorgino, come cambia la Provincia
Rosa Cascella e Gigi Antonucci nell'assemblea provinciale
lunedì 22 aprile 2019
0.06
La deflagrante frattura interna al centrodestra andriese ha spostato i fragili equilibri politici determinando una situazione che ha delle ripercussioni anche sulla provincia Bat, che a termini di regolamento non sarà più presieduta dallo stesso Giorgino, ora ufficialmente della Lega di Salvini e decaduto insieme ai quattro rappresentanti di Andria sui dodici componenti totali del consiglio (che peraltro non si riunisce dallo scorso 28 dicembre!).
Intuendo il rischio di finire in minoranza nella votazione sul bilancio comunale, Giorgino ha nominato un vicepresidente della provincia (individuato fra gli stessi consiglieri). La scelta è ricaduta sul tranese Pasquale De Toma, consigliere comunale di Forza Italia, suscitando polemiche feroci a causa della parentela tra Giorgino e colui che in effetti sarà il suo successore.
Ma muta anche la composizione dell'assemblea provinciale: Giovanna Bruno e Lorenzo Marchio Rossi del Partito Democratico saranno rilevati da Barbara Costabile di Spinazzola e dalla barlettana Rosa Cascella; a Gennaro Lorusso di Insieme per la Bat (lista di centrodestra) subentrerà Giuseppe Arcangelo Di Paola di San Ferdinando mentre Laura Di Pilato di Fronte Democratico sarà rimpiazzata dal tranese Beppe Corrado. L'organo è formato anche dal dem Carlo Avantario (ex sindaco di Trani), dal barlettano Gigi Antonucci, dall'ex primo cittadino di San Ferdinando Michele Lamacchia, dal biscegliese Pierpaolo Pedone, da Cosimo Damiano Albore di Trinitapoli, Massimiliano Bevilacqua di Minervino Murge e Savino Tesoro di Margherita di Savoia.
In definitiva: tre tranesi (compreso il nuovo presidente facente funzioni), due barlettani, due sanferdinandesi, un biscegliese, un trinitapolese, un minervinese, un margheritano e una spinazzolese. Andria, il comune più popoloso della provincia, perde la sua rappresentanza.
Intuendo il rischio di finire in minoranza nella votazione sul bilancio comunale, Giorgino ha nominato un vicepresidente della provincia (individuato fra gli stessi consiglieri). La scelta è ricaduta sul tranese Pasquale De Toma, consigliere comunale di Forza Italia, suscitando polemiche feroci a causa della parentela tra Giorgino e colui che in effetti sarà il suo successore.
Ma muta anche la composizione dell'assemblea provinciale: Giovanna Bruno e Lorenzo Marchio Rossi del Partito Democratico saranno rilevati da Barbara Costabile di Spinazzola e dalla barlettana Rosa Cascella; a Gennaro Lorusso di Insieme per la Bat (lista di centrodestra) subentrerà Giuseppe Arcangelo Di Paola di San Ferdinando mentre Laura Di Pilato di Fronte Democratico sarà rimpiazzata dal tranese Beppe Corrado. L'organo è formato anche dal dem Carlo Avantario (ex sindaco di Trani), dal barlettano Gigi Antonucci, dall'ex primo cittadino di San Ferdinando Michele Lamacchia, dal biscegliese Pierpaolo Pedone, da Cosimo Damiano Albore di Trinitapoli, Massimiliano Bevilacqua di Minervino Murge e Savino Tesoro di Margherita di Savoia.
In definitiva: tre tranesi (compreso il nuovo presidente facente funzioni), due barlettani, due sanferdinandesi, un biscegliese, un trinitapolese, un minervinese, un margheritano e una spinazzolese. Andria, il comune più popoloso della provincia, perde la sua rappresentanza.