Bye bye, Maffei!
19 i consiglieri comunali dimissionari. La fine di un'era
venerdì 26 ottobre 2012
13.45
Una mattina di fibrillazione a Barletta. L'appuntamento, segreto di Pulcinella, alle 11,30 presso lo studio del notaio Catapano. Puntuali i consiglieri dimissionari che hanno firmato per la fine della giunta Maffei. Telefonate, conferme e smentite. Qualcuno entusiasta, qualcuno scettico, qualcuno attendista. Alla fine le firme ci sono. Si conclude l'era Maffei. A mandarlo a casa è un pezzo consistente della sua maggioranza corroborato dall'opposizione. Nei giorni scorsi si rincorrevano voci di trattative per salvare l'insalvabile. Era stata chiesta la testa del luogotenente Attolico dopo l'ennesimo scandalo che l'avrebbe riguardato. Tutti a casa, dunque. Finisce dopo un anno e mezzo il secondo mandato di Maffei. Finisce la lunga agonia di un centrosinistra inadeguato, rabberciato, litigioso, inconcludente.
Ciò che forse non è chiaro ai dimissionari è un punto dirimente. Con Maffei vanno a casa, devono andare a casa, anche tutti gli attori di questo teatrino penoso. Tempi nuovi richiedono uomini nuovi. Non ci sono giganti tra coloro che oggi, dopo tante false partenze, hanno presentato le dimissioni. Va a casa Maffei, ma deve andare a casa questo centrosinistra a base 60%. Deve andare a casa una classe politica che si è cullata sul consenso elettorale ereditato da Francesco Salerno e dalla sua gestione. Non c'è altra strada per questa città che rompere questa alleanza asfittica. Se questa città vuole rinascere deve seppellire con Maffei tutti gli omuncoli che hanno mosso le fila della sua amministrazione.
Maffei va a casa e con lui certamente andrà a casa il suo cerchio magico: Attolico, Terrone e tutta la parrocchietta. Ma coloro che in questo anno e mezzo hanno spartito cariche e incarichi, coloro che hanno lottizzato posti di sottopotere e ruoli di garanzia, oggi hanno firmato anche la propria dipartita. Coloro che hanno affossato l'immagine di questo territorio con la propria inadeguatezza, con la propria impreparazione a tutti i livelli (locale, provinciale, regionale) sappiano che a volte anche le pecore si ribellano. Se lo stampino bene negli occhi e nelle orecchie: oggi per Barletta è un giorno di liberazione. Si prepari da oggi una alternativa credibile a questo misero, squallido centrosinistra. Uomini e donne nuovi. Uomini e donne liberi. Chè di servi e padroni ne abbiam piene le tasche!
Ciò che forse non è chiaro ai dimissionari è un punto dirimente. Con Maffei vanno a casa, devono andare a casa, anche tutti gli attori di questo teatrino penoso. Tempi nuovi richiedono uomini nuovi. Non ci sono giganti tra coloro che oggi, dopo tante false partenze, hanno presentato le dimissioni. Va a casa Maffei, ma deve andare a casa questo centrosinistra a base 60%. Deve andare a casa una classe politica che si è cullata sul consenso elettorale ereditato da Francesco Salerno e dalla sua gestione. Non c'è altra strada per questa città che rompere questa alleanza asfittica. Se questa città vuole rinascere deve seppellire con Maffei tutti gli omuncoli che hanno mosso le fila della sua amministrazione.
Maffei va a casa e con lui certamente andrà a casa il suo cerchio magico: Attolico, Terrone e tutta la parrocchietta. Ma coloro che in questo anno e mezzo hanno spartito cariche e incarichi, coloro che hanno lottizzato posti di sottopotere e ruoli di garanzia, oggi hanno firmato anche la propria dipartita. Coloro che hanno affossato l'immagine di questo territorio con la propria inadeguatezza, con la propria impreparazione a tutti i livelli (locale, provinciale, regionale) sappiano che a volte anche le pecore si ribellano. Se lo stampino bene negli occhi e nelle orecchie: oggi per Barletta è un giorno di liberazione. Si prepari da oggi una alternativa credibile a questo misero, squallido centrosinistra. Uomini e donne nuovi. Uomini e donne liberi. Chè di servi e padroni ne abbiam piene le tasche!
Giungono alla redazione di Barlettalife i primi commenti politici sulle dimissioni dei 19 consiglieri.