«Buon Natale insolito»
La riflessione di don Vito Carpentiere sul Natale
mercoledì 25 dicembre 2013
17.30
Dal vangelo secondo Luca
"In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c'era posto nell'alloggio. C'erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all'aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l'angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama»".Cari Amici,
vogliamo ridare senso al Natale che ciascuno di noi vive da più anni e che per questo motivo rischia di non essere percepito più nel suo senso profondo e vero?
Abbiamo fatto diventare il Natale la festa della solidarietà, la festa della pace, della famiglia. Attenzione: Natale è anche tutto questo, ma è anzitutto il Mistero più grande che ci possa riguardare: Dio che si fa uomo, Dio che per salvarci ha preso su di sé la nostra stessa carne, la carne di peccato, Gesù che si fa uomo e che nasce per morire per amore mio e tuo.
Perché tutto questo? Per dare senso, pienezza, compimento alla mia solita vita. Per questo oso dire in questo giorno: Buon Natale insolito.
C'è un popolo che cammina nelle tenebre e vede una grande luce… come non pensare in questo momento a tanti tra noi, a tante famiglie, al nostro popolo, a tanti popoli che stanno vivendo le tenebre della crisi, non solo di quella economica che ci attanaglia e che tenta di rubarci quei residui di speranza che continuiamo a tenere coi denti per amore dei nostri figli… la crisi peggiore è quella che si trasforma in angoscia e ci copre il cuore…
In queste tenebre splende una luce, che vuole abitare la terra tenebrosa che ci portiamo dentro. Da dove viene questa luce? Da un bambino che oggi nasce per noi. Nelle nostre tenebre fitte di tante paure, stiamo rischiando di aver paura anche di Dio. Ma Dio che si fa bambino non fa paura. Perché un bambino non fa paura. Un bambino suscita solo tenerezza. E ha bisogno di persone che lo accolgano, lo accudiscano, si prendano cura di lui.
Quanto mi incanta questo mistero. Da un po' di tempo mi piace parlare spesso dell'umiltà come bisogno che si ha dell'altro (saper dire agli altri: io ho bisogno di te). E mi stupisco perché Dio in Gesù che si fa bambino è il primo che mi sussurra dolcemente: aprimi il cuore, perché ho bisogno di te. Pensate un po'. Il Creatore, l'onnipotente, il re dei re che mi dice: aprimi il cuore perché io ho bisogno di te. Non mi troverai con i segni del potere: questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia. Ai segni del potere Dio preferisce il potere del segno.
E chi mi garantisce che questo annuncio è per me? Semplice: il fatto che i primi destinatari di questo annuncio non sono stati né l'imperatore, intento a censire i suoi per mostrare poi quanto contava… nemmeno il governatore Quirinio, che doveva solo eseguire gli ordini… nemmeno Erode, il fantoccio che pensava di contare… nemmeno i sommi sacerdoti e gli scribi e i farisei, tutti intenti a indicare agli altri ciò che dovevano fare… Invece Dio sceglie i pastori, dei semplicissimi pastori che all'epoca erano l'emblema della impurità, non potevano frequentare il tempio e vivevano raminghi…. Dio sceglie impuri e peccatori, miscredenti e scettici per il primo gioioso annuncio della sua incarnazione…
E mi chiedo. Sceglierebbe noi oggi? Penso proprio di si. Proprio perché non ne siamo degni. Nella nostra indegnità Lui ci fa dono di sé. E' questo il vangelo della grazia.
Ma torniamo ai pastori, torniamo a noi: non temete, per voi oggi è nato il Salvatore. Non temete: quanto vorrei sussurrare agli orecchi di ciascuno questo Natale: non temere. Nasce per te. Ha bisogno di te..
Allora, fratelli e sorelle, buon natale insolito…. Insolito perché se ripartiamo da Dio che si fa bambino ci arrenderemmo di fronte a tanta tenerezza e cominceremmo a contagiare tutti della sua e della nostra voglia di tenerezza.
Buon Natale insolito se urlassimo di meno riuscendo a fare silenzio dentro e fuori per percepire ciò che Gesù sussurra oggi al mio cuore inquieto e stanco: ho bisogno di te. Buon Natale insolito se riusciamo a mettere da parte l'orgoglio e imparassimo a sussurrarci l'un l'altro: ho bisogno di te. Buon Natale insolito se riusciamo a ritagliarci in questi giorni un po' di tempo perché, messi da parte le mangiate e le carte, riusciamo a parlarci col cuore in famiglia e tra amici. E ponendoci davanti al presepe, perché no?, ci fermiamo a stupirci e a parlare un po' con Gesù Bambino… quante cose avremmo da raccontargli… quante cose avrebbe da dirci…
Insomma sarebbe bello se riuscissimo a vivere da questa notte, in tutti questi giorni, ricordandoci che è Natale anzitutto perché c'è Lui. Tutto il resto verrà da sé con maggiore intensità…
Che questo bambino che nasce ci doni la gioia e la forza per ricominciare non più chiusi e soli ma con Lui.
[don Vito]