Brutta disavventura in Egitto per monsignor Fruscio
il sacerdote barlettano rientra dal paese sconvolto dalle rivolte. Molte le agitazioni, attimi di paura
lunedì 14 febbraio 2011
ll rientro in Italia è avvenuto qualche giorno fa all'aeroporto di Fiumicino con voli di linea Egyptair e Alitalia direttamente dal Cairo, 42 sacerdoti in tutto – tra cui una suora e due laici – impegnati nei giorni scorsi in un pellegrinaggio tra i monasteri coopti in Egitto. Tra di loro anche il sacerdote barlettano Francesco Fruscio, anch'egli vittima della brutta disavventura vissuta nella "terra dei faraoni" di recente colpita dall'onda della rivolta.
«E' stata una via Crucis, tra i nostri connazionali c'è chi dice di essere stato costretto ad interrompere le vacanze; chi, invece, riferisce di essere rimasto bloccato per quasi 24 ore in aeroporto prima di poter lasciare il Cairo». Queste le prime parole dei religiosi visibilmente scossi. Ma è stato proprio il sacerdote barlettano don Francesco Fruscio ad entrare nei dettagli di quanto accaduto in terra egiziana: «Il momento più brutto è stato il rientro al Cairo, dove si trovava il nostro albergo, da Alessandria d'Egitto. Lungo la strada abbiamo visto un fiume di giovani molto agitati che fermavano le auto di passaggio, malmenando poi le persone che erano all'interno. Il nostro pullman è stato più volte preso a sassate: uno dei vetri è andato in frantumi. Per fortuna nessuno si è fatto male. Se siamo riusciti a raggiungere l'hotel senza conseguenze è stato grazie alla nostra guida e all'autista, entrambi egiziani. Li abbiamo visti dare soldi ai manifestanti affinché ci lasciassero proseguire il viaggio. E' stata una sorta di "via Crucis" ogni 10 metri il nostro pullman veniva fermato e lasciato quindi ripartire. Grazie al Cielo, siamo riusciti a tornare in albergo per poi partire oggi per l'Italia».
«E' stata una via Crucis, tra i nostri connazionali c'è chi dice di essere stato costretto ad interrompere le vacanze; chi, invece, riferisce di essere rimasto bloccato per quasi 24 ore in aeroporto prima di poter lasciare il Cairo». Queste le prime parole dei religiosi visibilmente scossi. Ma è stato proprio il sacerdote barlettano don Francesco Fruscio ad entrare nei dettagli di quanto accaduto in terra egiziana: «Il momento più brutto è stato il rientro al Cairo, dove si trovava il nostro albergo, da Alessandria d'Egitto. Lungo la strada abbiamo visto un fiume di giovani molto agitati che fermavano le auto di passaggio, malmenando poi le persone che erano all'interno. Il nostro pullman è stato più volte preso a sassate: uno dei vetri è andato in frantumi. Per fortuna nessuno si è fatto male. Se siamo riusciti a raggiungere l'hotel senza conseguenze è stato grazie alla nostra guida e all'autista, entrambi egiziani. Li abbiamo visti dare soldi ai manifestanti affinché ci lasciassero proseguire il viaggio. E' stata una sorta di "via Crucis" ogni 10 metri il nostro pullman veniva fermato e lasciato quindi ripartire. Grazie al Cielo, siamo riusciti a tornare in albergo per poi partire oggi per l'Italia».