Bottiglie di vetro per strada: “Provvedimento inefficace”
Intervento di Unimpresa su nuova ordinanza. «Inutile come ad Andria»
domenica 1 settembre 2013
«Il Sindaco di Barletta "copia" un provvedimento già adottato nella città di Andria e vigente dal 25 maggio 2006 – a dirlo è l'associazione provinciale Unimpresa - ed ecco che anche nella città di Eraclio viene disposto "il divieto di vendita per asporto e di consumo di qualsiasi tipo di bevande, anche alcoliche, in contenitori di vetro" (Ndr. riferendosi all'ordinanza di cui abbiamo già riferito ieri).
Il provvedimento barlettano risulta essere quasi un provvedimento "fotocopia" di quello adottato ad Andria con alcune differenze, anche importanti, visto che il Sindaco di Barletta, al contrario di quello di Andria, ha deciso di "salvare" i contenitori in alluminio non considerando tale materiale elemento di degrado né di inquinamento o di pericolo per un suo uso improprio, così come a Barletta il divieto vige dalle ore 21,00 alle ore 06,00 mentre ad Andria dalle 22,00 alle 06,00 e tutte le sanzioni vengono previste unicamente a carico degli esercenti.
Per quanto ci riguarda non ci aspettiamo grandi risultati da questo provvedimento ma solo penalizzazioni per gli esercenti oltre che una palese violazione del libero mercato e temiamo possa accadere esattamente quanto accaduto per la città di Andria laddove in otto anni nessun risultato positivo sia stato raggiunto mentre gli sporcaccioni, imbevuti di alcol dalla testa ai piedi, continuano ad esisterne in quantità industriale, disseminando e spargendo bottiglie e contenitori in vetro o in alluminio di bevande, anche alcoliche, consumate durante la notte ed abbandonate in ogni luogo, soprattutto per le vie del centro urbano, zona pedonale in primis, con l'aggravante che quelle bottiglie, oltremodo pericolose, restano spesso in quei luoghi di abbandono per intere e prolungare giornate senza che alcuno, neanche chi viene pagato per farlo, le raccolga.
Qualche barlume di speranza ci sarebbe se dovesse funzionare il sistema dei controlli ma anche questo, ad Andria, non ha per nulla funzionato e non funziona ancora oggi così come non funzionerà anche a Barletta visto che qualcuno dovrebbe spiegarci come si fa a multare un cliente che esce dall'ipermercato alle 21,10 con una bottiglia di vino acquistata all'interno qualche ora prima così come si potrebbe multare l'Ipercoop per avergliela venduta in orario quando era possibile farlo? Questo sarebbe solo uno dei tanti esempi di impraticabilità, in assoluto, di questo provvedimento facilmente raggirabile da parte degli ubriaconi che poi si divertono per le strade cittadine con il gioco della bottiglia.
Prima di assumere il provvedimento "transitorio" sarebbe stata quanto mai opportuna, anche per evitare di scaricare, strumentalmente e ancora una volta responsabilità altrui sugli esercenti, sempre buoni quando c'è bisogno di qualcuno da spremere e da utilizzare per altri fini.
Noi avremmo suggerito un altro metodo – concludono da Unimpresa - quello che come tanti altri funzionano benissimo all'estero cioè la previsione di elementi di premialità per indurre alle buone pratiche. Se riportare le bottiglie vuote al venditore significasse ricevere in cambio un gesto di riconoscenza, non si vedrebbero più bottiglie vuote per strada così come se per coloro che effettuano con disciplina la raccolta differenziata dei rifiuti ci fosse, come è previsto ma non attuata, una riduzione della tassa o un'altra forma di premialità le nostre campagne sarebbero sgombre da montagne di rifiuti indifferenziati».
Il provvedimento barlettano risulta essere quasi un provvedimento "fotocopia" di quello adottato ad Andria con alcune differenze, anche importanti, visto che il Sindaco di Barletta, al contrario di quello di Andria, ha deciso di "salvare" i contenitori in alluminio non considerando tale materiale elemento di degrado né di inquinamento o di pericolo per un suo uso improprio, così come a Barletta il divieto vige dalle ore 21,00 alle ore 06,00 mentre ad Andria dalle 22,00 alle 06,00 e tutte le sanzioni vengono previste unicamente a carico degli esercenti.
Per quanto ci riguarda non ci aspettiamo grandi risultati da questo provvedimento ma solo penalizzazioni per gli esercenti oltre che una palese violazione del libero mercato e temiamo possa accadere esattamente quanto accaduto per la città di Andria laddove in otto anni nessun risultato positivo sia stato raggiunto mentre gli sporcaccioni, imbevuti di alcol dalla testa ai piedi, continuano ad esisterne in quantità industriale, disseminando e spargendo bottiglie e contenitori in vetro o in alluminio di bevande, anche alcoliche, consumate durante la notte ed abbandonate in ogni luogo, soprattutto per le vie del centro urbano, zona pedonale in primis, con l'aggravante che quelle bottiglie, oltremodo pericolose, restano spesso in quei luoghi di abbandono per intere e prolungare giornate senza che alcuno, neanche chi viene pagato per farlo, le raccolga.
Qualche barlume di speranza ci sarebbe se dovesse funzionare il sistema dei controlli ma anche questo, ad Andria, non ha per nulla funzionato e non funziona ancora oggi così come non funzionerà anche a Barletta visto che qualcuno dovrebbe spiegarci come si fa a multare un cliente che esce dall'ipermercato alle 21,10 con una bottiglia di vino acquistata all'interno qualche ora prima così come si potrebbe multare l'Ipercoop per avergliela venduta in orario quando era possibile farlo? Questo sarebbe solo uno dei tanti esempi di impraticabilità, in assoluto, di questo provvedimento facilmente raggirabile da parte degli ubriaconi che poi si divertono per le strade cittadine con il gioco della bottiglia.
Prima di assumere il provvedimento "transitorio" sarebbe stata quanto mai opportuna, anche per evitare di scaricare, strumentalmente e ancora una volta responsabilità altrui sugli esercenti, sempre buoni quando c'è bisogno di qualcuno da spremere e da utilizzare per altri fini.
Noi avremmo suggerito un altro metodo – concludono da Unimpresa - quello che come tanti altri funzionano benissimo all'estero cioè la previsione di elementi di premialità per indurre alle buone pratiche. Se riportare le bottiglie vuote al venditore significasse ricevere in cambio un gesto di riconoscenza, non si vedrebbero più bottiglie vuote per strada così come se per coloro che effettuano con disciplina la raccolta differenziata dei rifiuti ci fosse, come è previsto ma non attuata, una riduzione della tassa o un'altra forma di premialità le nostre campagne sarebbero sgombre da montagne di rifiuti indifferenziati».