Blocco Studentesco: flop dell'alternanza scuola-lavoro
Protesta in atto anche a Barletta
sabato 23 settembre 2017
«"Un anno di alternanza da buttare: Ministro Fedeli quando inizi a lavorare?" è il testo degli striscioni affissi a Barletta dal Blocco Studentesco per evidenziare i pessimi risultati dell'esperimento didattico-lavorativo condotto a partire dalla "Buona Scuola" renziana».
«Secondo quanto riportato dagli studenti italiani - si legge in una nota diffusa dal movimento - la linea seguita dall'attuale Ministro dell'Istruzione si è rivelata l'ennesimo buco nell'acqua: studenti sfruttati o che svolgono mansioni non inerenti al percorso di studi scelto, oltre ad una profonda differenza organizzativa tra le varie regioni, con il centro e il sud Italia che arrancano soprattutto nei licei.Stando a quanto dichiarato dallo stesso ministro in carica, l'alternanza viene spesso confusa con l'apprendistato - continua la nota - con l'inevitabile conseguenza che gli obiettivi didattici non corrispondono più a quelli lavorativi. Ad oggi l'innovazione tanto sbandierata non trova un riscontro nella realtà, con studenti e imprese ancora troppo distanti».
«È necessario stabilire delle linee guida per l'alternanza che siano chiare e funzionali al raggiungimento dello scopo perseguito dal progetto - conclude la nota - ponendo fine allo sfruttamento dei ragazzi. Chiediamo quindi una maggiore concretezza alla Fedeli, pronti a muovere battaglia per difendere il futuro degli studenti italiani».
«Secondo quanto riportato dagli studenti italiani - si legge in una nota diffusa dal movimento - la linea seguita dall'attuale Ministro dell'Istruzione si è rivelata l'ennesimo buco nell'acqua: studenti sfruttati o che svolgono mansioni non inerenti al percorso di studi scelto, oltre ad una profonda differenza organizzativa tra le varie regioni, con il centro e il sud Italia che arrancano soprattutto nei licei.Stando a quanto dichiarato dallo stesso ministro in carica, l'alternanza viene spesso confusa con l'apprendistato - continua la nota - con l'inevitabile conseguenza che gli obiettivi didattici non corrispondono più a quelli lavorativi. Ad oggi l'innovazione tanto sbandierata non trova un riscontro nella realtà, con studenti e imprese ancora troppo distanti».
«È necessario stabilire delle linee guida per l'alternanza che siano chiare e funzionali al raggiungimento dello scopo perseguito dal progetto - conclude la nota - ponendo fine allo sfruttamento dei ragazzi. Chiediamo quindi una maggiore concretezza alla Fedeli, pronti a muovere battaglia per difendere il futuro degli studenti italiani».