Black-out telematico in Poste Italiane e sportelli bancari

«Non c'è linea», il disappunto degli utenti invitati a ritornare. Un problema di linea, condiviso tra tutte le agenzie locali

lunedì 16 aprile 2012 12.35
"Non c'è linea", "Non sanno dirci nulla", "Provate a tornare più tardi", "La linea è tornata ma solo per qualche minuto, solo per aggravare ed ancora più intasare le operazioni che abbiamo impostato in itinere". Queste le telegrafiche e sconsolate dichiarazioni dei dipendenti degli uffici postali, cortesi ma impotenti ad arginare il disappunto non nuovo degli utenti.

Non è infatti la prima volta che "ll software" del nuovo millennio si stanchi ed entri in sciopero da stanchezza o sovrapopolazione di utenze. Una bella seccatura! Altro che semplice seccatura, c'è tutto un appuntamento commerciale da rispettare, scadenze improrogabili che comporteranno penalità anche pesanti se non rispettate nelle date certe. Ok, diciamo che ci può anche stare il limite tecnologico ma quello delle spiegazioni compiute e lucide? Il consiglio di tornare più tardi, di non sapere, di non essere consapevolmente informati è di grave e inaudita irresponsabilità.

Per gran parte della mattinata, gli utenti, le massaie con bambini al seguito con inanellati tra le dita i bollettini da pagare, hanno traghettato la loro ansia di buoni pagatori tra uno sportello e l'altro della città, pensando che fosse un problema solo di singola agenzia. Invece, dopo aver incamerato la più improbabile delle consapevolezze, gli smarriti impiegati, di concerto, consigliano, se non addirittura cortesemente impongono, di tornare domani. Domani, si, domani. Se non ci fosse moriremmo tutti oggi senza che alcuno ci dia preavviso e lo dia ai nostri parenti che aspettano di essere prelevati dagli asili, agli anziani ammalati che devono prendere la pillola esattamente a mezzogiorno. Però una bella sana, rilassante risatina meditativa ci viene concesso ancora farla, osservando la manina di una giovane dallo sguardo estasiato che imbuca la lettera dell'amore nella storica rossa cassetta postale. Non è una mail! È proprio una letterina profumata di primavera! Ci si scambia l'informazione bocca a bocca e il buon umore torna fragoroso.