Bici elettriche, stop nei parchi di Barletta: arrivano le sanzioni

Ma come verranno notificate ai trasgressori?

giovedì 24 ottobre 2019
A cura di Cosimo Campanella
Tanto tuonò che piovve, recita un vecchio adagio. Il serio incidente occorso qualche giorno fa, costato la frattura di un arto ad una donna investita dal conducente di una bici elettrica, oltre alle oramai quotidiane segnalazioni da parte dei cittadini, hanno finalmente spinto l'amministrazione comunale di Barletta ai prendere provvedimenti.

E' di lunedì scorso infatti la pubblicazione di un'ordinanza del sindaco Mino Cannito che vieta il transito all'interno delle aree verdi, sia delle biciclette (ad eccezione dei minori di 12 anni e over 65), sia soprattutto delle famigerate e-bike (velocipedi a pedalata assistita), che soprattutto in zone come la villa del Castello e Parco dell'Umanità , da qualche tempo rappresentano un vero e proprio pericolo per grandi e piccoli avventori di queste aree verdi.

L'ordinanza prevede per i trasgressori una sanzione amministrativa da 25 a 500 Euro che potrà essere comminata, oltre che dalla Polizia Locale, in teoria anche da Carabinieri, agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza e Guardia di Finanza. Già, ma come? In che modo sarà possibile notificare una contravvenzione al conducente di un veicolo privo di targa? E come dovrebbe comportarsi un vigile urbano, un poliziotto o un carabiniere dinanzi al rifiuto da parte di un trasgressore di esibire il proprio documento di identità?

Già, perché un conto è fermare qualcuno per possesso di sostanze stupefacenti dove, documento o non documento, si viene inevitabilmente tradotti in caserma, vista la effettiva presenza del corpo del reato. Ben altra cosa è il dilemma su come deve comportarsi un vigile urbano di fronte al diniego delle generalità di un conducente di e-bike che scorrazza nella villa del Castello. Se il trasgressore si dice sprovvisto di un qualsivoglia documento di riconoscimento, il vigile che fa? Se durante l'accertamento dell'infrazione il trasgressore manda il vigile lì dove non batte il sole, il vigile che fa? E se il trasgressore se la svigna con tanto di "apprezzamenti all'albero genealogico" del pubblico ufficiale che succede? Si scatena un inseguimento all'americana oppure il vigile – magari memore del "dagli allo sbirro" che in Italia non passa mai di moda -, a malincuore, finisce col soprassedere? Se dovessimo scommettere sicuramente opteremmo per la seconda ipotesi.

Ci perdoni il lettore se stiamo esagerando, ma le cronache zeppe di agenti aggrediti durante semplici controlli dai tanti novelli epigoni di Jenny Savastano non ci lasciano certo propendere per l'ottimismo.

Sia chiaro. Questa non vuol certo essere una filippica nei confronti di Sindaco e Giunta, né tantomeno un trovare il proverbiale pelo nell'uovo in un provvedimento che non può che essere accolto con favore dalla cittadinanza tutta, organi di stampa compresi. Anche perché mettere la targa alle e-bike, o stabilire regole di ingaggio in materia di controlli sulla condotta degli utenti della strada, non rientra nelle competenze dell'amministrazione comunale.

Bene, benissimo quindi l'ordinanza del sindaco Cannito. Sarebbe ancora meglio se fosse "accompagnata" da una sollecitazione ai parlamentari del nostro territorio (soprattutto ai nostri quattro senatori), affinchè questi ultimi si attivino magari per una proposta di legge condivisa, che regolamenti una volta per tutte la circolazione delle e-bike, equiparandole in tutto e per tutti ai motocicli, viste le velocità raggiungibili.

Vista la vicenda della signora recentemente investita da una bici elettrica, sarebbe cosa buona e giusta farlo preferibilmente un po' prima che ci scappi il morto.