Beati perché credenti
Il vangelo spiegato da don Vito Carpentiere
domenica 20 dicembre 2015
10.34
Dal Vangelo secondo Luca: "In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: "Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore". Allora Maria disse: "L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva".
Il nostro percorso di Avvento giunge al suo culmine con la celebrazione della quarta domenica che fissa tutta la sua attenzione sulla figura e sulla fede della vergine Maria. Dopo aver considerato le profezie dell'antico testamento di Isaia e la preparazione più immediata alla venuta di Cristo compiuta dal Battista, oggi la nostra riflessione contempla la figura di Maria nel suo peregrinare verso sua cugina Elisabetta. Il primo aspetto che colpisce di questo brano evangelico è che Maria prende l'iniziativa in un contesto socio culturale in cui la donna non poteva in nessun modo farlo, e si mette in cammino verso una città di Giuda dove sua cugina, sterile, è stata toccata dalla grazia di Dio e ora attende un figlio già ricolmo del dono dello Spirito Santo. È l'incontro tra due donne entrambe toccate dalla grazia di Dio. Elisabetta saluta Maria chiamandola "benedetta fra tutte le donne" e dichiarandola "beata perché ha creduto nell'adempimento delle parole del signore ". Se percorressimo i Vangeli nella loro sequenza storica scopriamo che essi si aprono con una beatitudine della fede (perché hai creduto) e si chiudono nel Vangelo di Giovanni con un'altra beatitudine della fede: "Beati quelli che non hanno visto eppure hanno creduto". Queste parole ci dispongono a vivere l'immediata preparazione al Natale del Signore con l'atteggiamento più idoneo: quello dei credenti, quello delle persone che con fede attendono la venuta del Signore nella loro vita. Saremo beati nella misura in cui ci fidiamo di Dio e di quanto può operare nella nostra vita quando ci disponiamo ad accogliere il dono per eccellenza: la sua presenza, la sua grazia, la sua misericordia! Buona domenica!
[don Vito]
Il nostro percorso di Avvento giunge al suo culmine con la celebrazione della quarta domenica che fissa tutta la sua attenzione sulla figura e sulla fede della vergine Maria. Dopo aver considerato le profezie dell'antico testamento di Isaia e la preparazione più immediata alla venuta di Cristo compiuta dal Battista, oggi la nostra riflessione contempla la figura di Maria nel suo peregrinare verso sua cugina Elisabetta. Il primo aspetto che colpisce di questo brano evangelico è che Maria prende l'iniziativa in un contesto socio culturale in cui la donna non poteva in nessun modo farlo, e si mette in cammino verso una città di Giuda dove sua cugina, sterile, è stata toccata dalla grazia di Dio e ora attende un figlio già ricolmo del dono dello Spirito Santo. È l'incontro tra due donne entrambe toccate dalla grazia di Dio. Elisabetta saluta Maria chiamandola "benedetta fra tutte le donne" e dichiarandola "beata perché ha creduto nell'adempimento delle parole del signore ". Se percorressimo i Vangeli nella loro sequenza storica scopriamo che essi si aprono con una beatitudine della fede (perché hai creduto) e si chiudono nel Vangelo di Giovanni con un'altra beatitudine della fede: "Beati quelli che non hanno visto eppure hanno creduto". Queste parole ci dispongono a vivere l'immediata preparazione al Natale del Signore con l'atteggiamento più idoneo: quello dei credenti, quello delle persone che con fede attendono la venuta del Signore nella loro vita. Saremo beati nella misura in cui ci fidiamo di Dio e di quanto può operare nella nostra vita quando ci disponiamo ad accogliere il dono per eccellenza: la sua presenza, la sua grazia, la sua misericordia! Buona domenica!
[don Vito]