Bat, non si spegne la polemica sul Dott. Maldera
Era stato licenziato per la mancanza di idoneo titolo. Intervento congiunto di Zullo e Marmo
venerdì 20 agosto 2010
Come nelle migliori telenovelas, anche nella questione del dott. Maldera le polemiche non si apprestano a concludersi, immancabile il solito intervento delle forze politiche, nello specifico dei consiglieri regionali Nino Marmo e Ignazio Zullo.
Con un intervento congiunto, i due esponenti del Pdl hanno espresso solidarietà al medico coratino, licenziato con provvedimento lo scorso 11 Agosto dal dirigente della Asl Bat, Rocco Canosa.
«Chissà quali sentimenti prova oggi il nostro Vendola nei confronti dei lavoratori e dei loro diritti nell'apprendere del licenziamento di un primario, serio, preparato, produttivo, amato dai pazienti per le sue doti umane e professionali attuato da un Direttore generale di sua emanazione ideologica, politica e fiduciaria. Fermo restando le responsabilità penali che attengono ad altri Organi, ci saremmo aspettati l'avvio di un procedimento disciplinare, il declassamento a dirigente medico, ma francamente il licenziamento è un atto di cinismo che mostra il vero volto di Vendola e della sua parte politica. Noi del centrodestra non applaudiamo perché qualcuno perde il lavoro! Applaudiamo alla notizia che a perdere il lavoro siano coloro che si rendono responsabili di "blocco volontario" delle linee di montaggio in una azienda come la Fiat che, soffrendone pregiudizio, potrebbe mettere per strada migliaia di altri lavoratori onesti ed operosi. Vendola ed i suoi diretti fiduciari gioiscono quando licenziano lavoratori seri, preparati, professionali ed umani perché non vedono l'ora di sostituirli nel ruolo con amici specialisti sì, ma in tessere di partito, in una logica di monopolizzazione dei posti chiave della pubblica amministrazione che, come insegnava Enrico Berlinguer, è il vero centro della questione morale».
La polemica nasce sull'onda di quanto accaduto a Melfi all'indomani del reintegro dei tre operai della Fiat, licenziati perché ritenuti dal datore di lavoro responsabili del "blocco volontario" delle linee di montaggio che aveva determinato un serio pregiudizio per l'azienda.
Vendola stigmatizzava come ignobili gli applausi con cui alcuni senatori di centrodestra avevano accolto la notizia dei licenziamenti.
Nell'occasione Vendola dichiarò quanto segue «Quegli applausi, sono il manifesto politico di questa destra e dei sentimenti che davvero nutre nei confronti dei lavoratori e dei loro diritti».
Sul caso del dott. Antonio Maldera, è tornato a parlare lo stesso Direttore generale:« il licenziamento non è dovuto all'assenza di titolo ad esercitare la professione di ortopedico o il ruolo del primario né tantomeno a valutazioni negative in ordine ai risultati conseguiti, ma semplicemente dall'esito di una verifica della Guardia di Finanza su una dichiarazione mendace in ordine al possesso della specializzazione che, è ininfluente rispetto all'esercizio della professione di medico- ortopedico e del ruolo di primario».
Con un intervento congiunto, i due esponenti del Pdl hanno espresso solidarietà al medico coratino, licenziato con provvedimento lo scorso 11 Agosto dal dirigente della Asl Bat, Rocco Canosa.
«Chissà quali sentimenti prova oggi il nostro Vendola nei confronti dei lavoratori e dei loro diritti nell'apprendere del licenziamento di un primario, serio, preparato, produttivo, amato dai pazienti per le sue doti umane e professionali attuato da un Direttore generale di sua emanazione ideologica, politica e fiduciaria. Fermo restando le responsabilità penali che attengono ad altri Organi, ci saremmo aspettati l'avvio di un procedimento disciplinare, il declassamento a dirigente medico, ma francamente il licenziamento è un atto di cinismo che mostra il vero volto di Vendola e della sua parte politica. Noi del centrodestra non applaudiamo perché qualcuno perde il lavoro! Applaudiamo alla notizia che a perdere il lavoro siano coloro che si rendono responsabili di "blocco volontario" delle linee di montaggio in una azienda come la Fiat che, soffrendone pregiudizio, potrebbe mettere per strada migliaia di altri lavoratori onesti ed operosi. Vendola ed i suoi diretti fiduciari gioiscono quando licenziano lavoratori seri, preparati, professionali ed umani perché non vedono l'ora di sostituirli nel ruolo con amici specialisti sì, ma in tessere di partito, in una logica di monopolizzazione dei posti chiave della pubblica amministrazione che, come insegnava Enrico Berlinguer, è il vero centro della questione morale».
La polemica nasce sull'onda di quanto accaduto a Melfi all'indomani del reintegro dei tre operai della Fiat, licenziati perché ritenuti dal datore di lavoro responsabili del "blocco volontario" delle linee di montaggio che aveva determinato un serio pregiudizio per l'azienda.
Vendola stigmatizzava come ignobili gli applausi con cui alcuni senatori di centrodestra avevano accolto la notizia dei licenziamenti.
Nell'occasione Vendola dichiarò quanto segue «Quegli applausi, sono il manifesto politico di questa destra e dei sentimenti che davvero nutre nei confronti dei lavoratori e dei loro diritti».
Sul caso del dott. Antonio Maldera, è tornato a parlare lo stesso Direttore generale:« il licenziamento non è dovuto all'assenza di titolo ad esercitare la professione di ortopedico o il ruolo del primario né tantomeno a valutazioni negative in ordine ai risultati conseguiti, ma semplicemente dall'esito di una verifica della Guardia di Finanza su una dichiarazione mendace in ordine al possesso della specializzazione che, è ininfluente rispetto all'esercizio della professione di medico- ortopedico e del ruolo di primario».