Barlettani in Gran Bretagna: cosa sarà di noi con la Brexit?

Incerte le conseguenze per i lavoratori all'estero e per gli studenti Erasmus

lunedì 4 luglio 2016
A cura di Antonella Filannino
Numerosissimi sono i giovani barlettani che attualmente vivono in Gran Bretagna. Non parliamo soltanto di studenti e dottorandi. Parliamo soprattutto di giovani dalle mille speranze, che dopo aver acquistato "un biglietto di solo andata" per Londra, hanno deciso di lasciare Barletta e le proprie famiglie, per confidare in un futuro migliore. Ma con l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea che cosa accadrà nel loro futuro immediato?

In realtà l'uscita vera e propria non avrà tempi brevi. Il trattato di Lisbona, che regola i rapporti tra i Paesi UE, prescrive che in seguito alla comunicazione al consiglio europeo della propria volontà, ha inizio un processo di negoziazione che terminerà con la stesura di un nuovo contratto tra i Paesi dell'UE e l'ex membro. Il trattato dunque sarà decaduto dalla data del nuovo contratto o entro due anni dalla notifica dell'exit. Per tutti i giovani lavoratori barlettani che si trovano nel territorio britannico e non hanno precisi piani per il futuro, sarà sicuramente possibile ottenere un visto di lavoro da rinnovare ogni due o tre anni con richiesta del proprio datore di lavoro. Questo è, di fatto, il procedimento attuato negli Stati Uniti. Le cose saranno molto più complicate per il futuro. Non si potrà più emigrare in Gran Bretagna e sperare di trovare una sistemazione e un lavoro. Tutto sarà più difficile. Occorrerà cercare e ottenere un posto di lavoro prima della partenza o approfittare di un breve soggiorno da turista.

La curiosità maggiore tra gli studenti, certamente riguarda l'Erasmus, il programma di mobilità studentesca dell'Unione Europea che concede la possibilità di studiare in un paese dell'Ue per un periodo che oscilla tra i tre mesi e un anno. Gli studenti che hanno già intrapreso il progetto Erasmus potranno dormire sogni tranquilli, in quanto non saranno costretti a tornare in Italia. Al contrario, non sarà così semplice per tutti coloro che d'ora in avanti vorranno partire con destinazione: Gran Bretagna. Tuttavia, nulla è perduto. Alcuni Paesi come la Norvegia, Turchia, Islanda e Liechtenstein, pur non facendo parte dell'UE hanno aderito al progetto Erasmus, pertanto permettono agli studenti europei di studiare nel loro territorio. La Gran Bretagna potrebbe dunque decidere di continuare a far parte del progetto Erasmus. Ugualmente difficile e dispendioso sarà studiare all'interno delle Università inglesi, in quanto, dal momento che gli italiani non potranno più godere dello status di studenti comunitari (ma di quello di studenti internazionali), le rette saranno molto più alte.

Anche per ciò che riguarda il turismo oltremanica, le conseguenze del Brexit non si avvertiranno nell'immediato. Al momento, è sufficiente portare con sé la carta d'identità per entrare in territorio britannico. Eppure, alcuni esperti del settore hanno affermato che l'uscita del Paese comporterà certamente l'introduzione di visti.

Tante ipotesi e pochissime certezze. L'unica sicurezza è che l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea colpirà non solo l'assetto economico e politico ma anche la micro realtà degli studenti e dei giovani lavoratori.