Barlettani in fuga: parliamo con Mario Tarantino

«La mia città mi manca moltissimo, ogni volta che la rivedo non vorrei più andarmene». «Non cambierei Londra con nessuna città al mondo»

giovedì 2 maggio 2013
A cura di Viviana Damore
Mario Tarantino, nato a Barletta, dopo aver conseguito il diploma di Dottore in Scienze della Mediazione Linguistica presso la scuola superiore per Mediatori Linguistici Carlo Bo di Bari, si è trasferito a Londra dove ha conseguito una laurea specialistica in Traduzione Bilingue alla Westminster University, attualmente lavora come Translation Project Manager .

Perché proprio Londra?
Da un lato la mia scelta di trasferirmi a Londra è stata propriamente razionale poiché sapevo che lì c'era un'ottima facoltà di traduzione, inoltre credevo che sarebbe stato più semplice trovare lavoro, ma in realtà ho potuto appurare che questo non è del tutto vero. Dall'altro lato è stata la curiosità a spingermi, quel senso di avventura, fino ad ora fortunatamente Londra non la cambierei con nessun altra città al mondo.

In precedenza in quali altre città hai vissuto? Cosa ti ha spinto a lasciare Barletta?
In passato ho vissuto sei mesi a Barcellona in Erasmus, per sperimentare qualcosa di diverso. In realtà per me non si tratta di lasciare Barletta, ma l'Italia in se almeno per un po' di tempo.

Per mantenerti agli studi che tipo di lavoro hai svolto quando eri a Barletta? E in Spagna?
Quando ero a Barletta ho lavorato come cameriere in pub o pizzerie, come fanno un po' tutti, per fortuna durante gli ultimi anni di università ho avuto la possibilità di lavorare nel campo della traduzione e dell'interpretariato. In Spagna, tolta qualche sporadica attività di traduzione, mi sono dato esclusivamente allo studio, e l'ho potuto fare grazie alla borsa Erasmus e al grande aiuto della mia famiglia.

Che tipo di lavoro svolgi adesso?
Di recente ho trovato lavoro come Project Manager in una compagnia di traduzione qui a Londra, in sostanza mi occupo di coordinare progetti di traduzione facendo da tramite tra il cliente e gli operatori linguistici.

E' difficile usare i mezzi di trasporto?
La metro di Londra funziona benissimo, e con un po' di pratica ci si può muovere abilmente, mentre diverso è il discorso degli autobus , specie se notturni.

Vivi in casa da solo o con altri? Gli affitti sono più alti che a Barletta, rapportandoli agli stipendi?
Attualmente vivo con due italiani, un pakistano e una tedesca, poiché gli affitti sono davvero cari, non vanno al di sotto delle 400 sterline, ovvero 480€. In rapporto agli stipendi è veramente tanto, ma dato che per fortuna si trovano facilmente lavori anche part-time ben retribuiti, ci si può permettere una sistemazione decente.

Il divertimento e gli hobby trovano spazio nella tua vita londinese?
Il mio lavoro per fortuna mi permette di dimenticare tutto una volta chiusa la porta dell' ufficio, perciò trovo il giusto equilibrio tra l'uscita serale, far tardi, e anche stare in casa a far niente. Se desidero vedere un film, suonare la chitarra o cenare con qualche amico, ho tutto il tempo di farlo. Nel fine settimana poi è quasi d'obbligo fermarsi al pub per una birra( ma anche due )con i colleghi. L'offerta di cose da fare è così ampia, dai concerti nei pub alle mostre in teatro, che serve solo spirito d'iniziativa per potersi divertire anche con poco o niente.

La tua famiglia ha subito accettato le tue scelte?
I miei da subito hanno compreso il mio spirito di vita una volta intrapreso quel tipo di percorso di studi, poi sono contenti che io mi stia realizzando a livello professionale, consapevoli del fatto che ciò a Barletta sarebbe stato estremamente difficile.

Torneresti a vivere a Barletta un domani? Ti manca la tua città?
Domanda di riserva? La mia città mi manca moltissimo. Ogni volta che torno per un weekend o una settimana non ho mai voglia di andarmene. Barletta è il posto in cui sono nato e cresciuto, dove ho la mia famiglia, i miei amici, le mie abitudini, insomma le mie radici. È la mia città e lo sarà sempre, nel bene e nel male. Ma viverci stabilmente è un discorso diverso, mancano prospettive per il futuro, l'inciviltà tipica un po' di tutta l'Italia, la situazione politica ed economica, pesano soprattutto sulle scelte dei giovani.