Barlettalife indaga il rapporto “voto-donna”
Quanto spesso la famiglia o il marito condizionano il voto femminile?. Intervistiamo per strada le donne della nostra città
mercoledì 30 gennaio 2013
17.09
Barletta è una città "rosa": nonostante tanti e abituali comportamenti di misoginia e sottomissione, la nostra città vive dalla passione e della devozione di tante donne, giovani e meno giovani. In occasioni come quelle delle elezioni, torna prepotente il tema del "voto libero", non solo come sinonimo di compravendita del voto (fenomeno che Barlettalife ampiamente ha indagato e indagherà con un approfondito speciale), ma anche come forma di condizionamento nella scelta politica da parte del marito o della famiglia in generale sul voto delle donne. Argomento di non facile osservazione, abbiamo scelto di parlarne tramite la voce di alcune donne barlettane di varia età, che hanno risposto alle nostre brevi domande per strada, durante lo spesa, lo shopping o una normale passeggiata. In attesa dei prossimi appuntamenti elettorali, ci domandiamo: come voteranno le mamme, le figlie, le nonne di Barletta?
Davanti a un bar in via D'Aragona, pieno centro barlettano, incontriamo Maria, 22 anni. Alle elezioni di febbraio andrai a votare?
«Si, ci andrò, le nostre mamme hanno lottato tanto per il diritto di voto femminile e adesso mancare sarebbe un'incoerenza da parte nostra».
Senti di poter esprimere il tuo voto liberamente?
«Il mio voto è libero, non permetto mai a nessuno di corrompermi, anzi quando in passato è già successo ho escluso a priori quella persona dalle mie preferenze».
Nell'indecisione cosa sceglieresti tra il non- votare o il votare-chi- dice-la-mia-famiglia?
«Con le idee chiare decido da me, mentre nel dubbio seguo i consigli dei miei».
Giorgia, 30 anni, risponde alle nostre domande mentre fa shopping nella frenesia di Via Renato Coletta approfittando dei saldi invernali. Voterai alle prossime elezioni?
«Il minimo che possiamo fare per il nostro Paese e per noi stessi è andare a votare».
Ti lasci volentieri influenzare nella decisione del voto?
«Assolutamente no, posso ascoltare i vari pareri, ma né la mia famiglia né altri possono minimamente intaccare le mie decisioni, è una cosa a cui tengo moltissimo».
Claudia, 25 anni, giovane rassegnata, passeggia con delle amiche e ci dedica un po' del suo tempo. Andrai a votare? Esiste secondo te il voto libero?
«Sì che ci andrò, ma voto libero? Secondo me il voto è condizionato dalla teoria voto il meno peggio».
Segui i consigli della tua famiglia nel votare?
«Se condividessi ciò che pensano nella mia famiglia seguirei loro piuttosto che non votare».
Mariella, 60 anni, si accinge e risponderci facendo la spesa al mercato in piazza Divittorio (il popolare Largo San Nicola). Eserciterai il tuo diritto a votare nelle prossime elezioni?
«Non mi sono mai astenuta dal voto e non lo farò nemmeno questa volta, purtroppo però non essendo esperta di politica ho sempre votato chi mi indicava mio marito e anche i miei figli facevano come me, i politici sanno corrompere bene le famiglie con molti figli a carico».
Quindi il voto libero è solo un miraggio?
«Purtroppo la mia è una generazione che per molto tempo si è lasciata asservire dagli uomini, il voto era una delle tante occasioni in cui le donne erano succubi, sono orgogliosa di come invece oggi le donne sappiano lottare per la propria libertà».
Davanti a un bar in via D'Aragona, pieno centro barlettano, incontriamo Maria, 22 anni. Alle elezioni di febbraio andrai a votare?
«Si, ci andrò, le nostre mamme hanno lottato tanto per il diritto di voto femminile e adesso mancare sarebbe un'incoerenza da parte nostra».
Senti di poter esprimere il tuo voto liberamente?
«Il mio voto è libero, non permetto mai a nessuno di corrompermi, anzi quando in passato è già successo ho escluso a priori quella persona dalle mie preferenze».
Nell'indecisione cosa sceglieresti tra il non- votare o il votare-chi- dice-la-mia-famiglia?
«Con le idee chiare decido da me, mentre nel dubbio seguo i consigli dei miei».
Giorgia, 30 anni, risponde alle nostre domande mentre fa shopping nella frenesia di Via Renato Coletta approfittando dei saldi invernali. Voterai alle prossime elezioni?
«Il minimo che possiamo fare per il nostro Paese e per noi stessi è andare a votare».
Ti lasci volentieri influenzare nella decisione del voto?
«Assolutamente no, posso ascoltare i vari pareri, ma né la mia famiglia né altri possono minimamente intaccare le mie decisioni, è una cosa a cui tengo moltissimo».
Claudia, 25 anni, giovane rassegnata, passeggia con delle amiche e ci dedica un po' del suo tempo. Andrai a votare? Esiste secondo te il voto libero?
«Sì che ci andrò, ma voto libero? Secondo me il voto è condizionato dalla teoria voto il meno peggio».
Segui i consigli della tua famiglia nel votare?
«Se condividessi ciò che pensano nella mia famiglia seguirei loro piuttosto che non votare».
Mariella, 60 anni, si accinge e risponderci facendo la spesa al mercato in piazza Divittorio (il popolare Largo San Nicola). Eserciterai il tuo diritto a votare nelle prossime elezioni?
«Non mi sono mai astenuta dal voto e non lo farò nemmeno questa volta, purtroppo però non essendo esperta di politica ho sempre votato chi mi indicava mio marito e anche i miei figli facevano come me, i politici sanno corrompere bene le famiglie con molti figli a carico».
Quindi il voto libero è solo un miraggio?
«Purtroppo la mia è una generazione che per molto tempo si è lasciata asservire dagli uomini, il voto era una delle tante occasioni in cui le donne erano succubi, sono orgogliosa di come invece oggi le donne sappiano lottare per la propria libertà».