Barletta verso le elezioni, possibili candidati sindaco e nodi da sciogliere
Gli scenari tra coalizioni, ricandidature e crisi interne
lunedì 31 gennaio 2022
11.12
Coalizzarsi per vincere. A Barletta la tentazione di replicare la formula utilizzata nel 2018 da Cannito interessa tanto l'ex sindaco, quanto il Partito democratico. Ma non è così semplice unire le forze per ottenere la guida della città. In vista delle elezioni amministrative, che dovrebbero tenersi a maggio, i partiti stanno intensificando i loro dialoghi. Prima ancora di individuare i papabili candidati alla carica di primo cittadino, è necessario contarsi e stabilire il perimetro nel quale muoversi.
Tra i fedeli ci sono esponenti di Forza Italia e di Fratelli d'Italia. Se rinunciassero al simbolo di partito, ci sarebbero le condizioni per una nuova alleanza. Al contrario, una candidatura autonoma del centrodestra non converrebbe a nessuno. In primis allo stesso centrodestra che non avrebbe un nome di spicco da anteporre a quello di Cannito. Adesso l'obiettivo dell'ex sindaco sarebbe riequilibrare il peso politico dei suoi sostenitori cercando alleanze anche in altre forze civiche e movimenti di centrosinistra.
Per i pentastellati il vento è cambiato. Se nel 2018 potevano contare sull'ondata di consenso delle elezioni politiche, questa volta dovranno sperare di superare lo sbarramento. Le amministrative del 2021, infatti, hanno segnato la decimazione e in alcuni casi la fuoriuscita del Movimento dai consigli comunali di molte città d'Italia. A Barletta dovranno risolvere la crisi interna che, dalla caduta dell'amministrazione Cannito, hanno cercato di nascondere sotto il tappeto e attendere le indicazioni dei vertici regionali e nazionali. La loro unica possibilità è allearsi, ma in città un patto con il Pd sarebbe senza dubbio osteggiato dagli attivisti.
Semplificando, c'è una parte del Pd che vuole vincere questa tornata elettorale e per farlo sarebbe pronta a coalizzarsi. Ad accogliere l'appello è stato Giuseppe Dipaola, esponente de La Buona Politica e molto vicino agli ex consiglieri comunali di Cantiere Barletta, a loro volta vicini al consigliere regionale del Partito democratico Filippo Caracciolo. Quindi, più che di un'alleanza si tratterebbe di una riconciliazione osteggiata, tuttavia, dall'interno perché una parte del Pd (vicina al consigliere regionale Ruggiero Mennea) sostiene la necessità di una candidatura autonoma del partito. Questo è il nodo più difficile da sbrogliare.
Cannito e il centrodestra
L'ex sindaco, sfiduciato ad ottobre dal Consiglio comunale, ha iniziato subito la sua campagna elettorale. La premessa della ricandidatura era chiara sin dall'inizio: tornare in campo, ma senza commettere gli errori del passato. Questa volta Cannito sta cercando di mettere su un'ampia coalizione, sul modello di quella che lo ha portato alla vittoria quattro anni fa, ma senza l'appoggio di chi gli ha voltato le spalle.Tra i fedeli ci sono esponenti di Forza Italia e di Fratelli d'Italia. Se rinunciassero al simbolo di partito, ci sarebbero le condizioni per una nuova alleanza. Al contrario, una candidatura autonoma del centrodestra non converrebbe a nessuno. In primis allo stesso centrodestra che non avrebbe un nome di spicco da anteporre a quello di Cannito. Adesso l'obiettivo dell'ex sindaco sarebbe riequilibrare il peso politico dei suoi sostenitori cercando alleanze anche in altre forze civiche e movimenti di centrosinistra.
Il centrosinistra e il Movimento 5 stelle
Anche Carmine Doronzo starebbe lavorando ad una sua ricandidatura a sindaco. L'ex consigliere comunale, infatti, si era già presentato come candidato primo cittadino alle elezioni del 2018 ottenendo due seggi in Consiglio comunale a cui si sarebbe aggiunto Michelangelo Filannino, ex candidato sindaco pentastellato, poi fuoriuscito dal Movimento 5 stelle e approdato in Coalizione Civica.Per i pentastellati il vento è cambiato. Se nel 2018 potevano contare sull'ondata di consenso delle elezioni politiche, questa volta dovranno sperare di superare lo sbarramento. Le amministrative del 2021, infatti, hanno segnato la decimazione e in alcuni casi la fuoriuscita del Movimento dai consigli comunali di molte città d'Italia. A Barletta dovranno risolvere la crisi interna che, dalla caduta dell'amministrazione Cannito, hanno cercato di nascondere sotto il tappeto e attendere le indicazioni dei vertici regionali e nazionali. La loro unica possibilità è allearsi, ma in città un patto con il Pd sarebbe senza dubbio osteggiato dagli attivisti.
La confusione del Partito democratico
Discorso a parte merita il Partito democratico. Qui c'è una storica ferita interna che nelle scorse ore è tornata a sanguinare. Mentre la segreteria cittadina, che fa capo a Rosa Cascella, ha comunicato di essere disponibile ad alleanze con altre forze per eleggere il prossimo sindaco, gli ex consiglieri comunali Antonio Divincenzo e Rosanna Maffione hanno replicato condannando la formula del civismo e sostenendo la necessità di una candidatura politica.Semplificando, c'è una parte del Pd che vuole vincere questa tornata elettorale e per farlo sarebbe pronta a coalizzarsi. Ad accogliere l'appello è stato Giuseppe Dipaola, esponente de La Buona Politica e molto vicino agli ex consiglieri comunali di Cantiere Barletta, a loro volta vicini al consigliere regionale del Partito democratico Filippo Caracciolo. Quindi, più che di un'alleanza si tratterebbe di una riconciliazione osteggiata, tuttavia, dall'interno perché una parte del Pd (vicina al consigliere regionale Ruggiero Mennea) sostiene la necessità di una candidatura autonoma del partito. Questo è il nodo più difficile da sbrogliare.