Barletta: un bell’ambiente?
RD, CCR, depuratore, inquinamento atmosferico: il punto con l'assessore Irene Pisicchio
giovedì 12 marzo 2015
16.46
La salubrità ambientale è un diritto, il luogo di vita di un essere umano, il fattore naturale che determina la cultura sociale. Insomma, non ci si può scherzare. Sono anni che Barletta ha a che fare con un depuratore sottodimensionato, con l'aria inquinata, con una condotta sottomarina abbandonata; dal cielo fino alle profondità del mare, i problemi ambientali toccano ogni elemento e a spiegarci meglio lo stato dell'arte della nostra città è l'assessore alle politiche ambientali Irene Pisicchio.
Barletta ha ricevuto la menzione speciale start up in Puglia. Possiamo dire che il barlettano ha familiarizzato con il processo di raccolta differenziata?
«I risultati che i cittadini barlettani hanno ottenuto da quando il servizio Porta a porta è stato esteso a tutta la città (dal 13 ottobre 2014) sono eccellenti. Il premio menzione start up ci è stato conferito da Legambiente, perché negli ultimi quattro mesi del 2014 abbiamo implementato il servizio PaP e ottenuto una percentuale superiore al 65% di raccolta differenziata (RD). Barletta è diventata un caso di scuola e la stessa Comieco ha voluto portare qui uno spettacolo teatrale presso il "Curci" il 28 aprile, dedicato alle scuole superiori (mentre Capitan Eco era dedicato ai bambini delle scuole elementari). Questo per educare bambini, giovani e adulti al rispetto dell'ambiente e all'importanza che la sua tutela ha per il futuro. Ed è proprio su questa linea che il Ministero dell'istruzione e dell'ambiente hanno reso obbligatoria l'educazione ambientale nell'anno scolastico 2015-16. La rivoluzione cittadina del PaP è stata rapida ed efficiente e i cittadini meritano questo premio, garanzia per il prossimo anno di diventare Comune riciclone della Puglia».
Siamo ancora in fase di sperimentazione? Quali sono le migliorie che apporterete? Cosa avete notato che non va?
«La RD è stata una delle linee di mandato di questa amministrazione e continua ad essere uno dei focus principali per discussioni in commissione e in giunta. Sicuramente avremo bisogno dell'estate per testare l'efficienza di una città da 100000 abitanti che pratica la differenziata. Abbiamo notato che la produzione di rifiuti di plastica è alta, si usano troppi imballaggi di plastica e si ricicla poco...una frazione a settimana è poca. Inoltre, abbiamo reso più pratiche le buste per l'organico, che erano troppo sottili, e le abbiamo rinforzate e dotate di manici. Sappiamo di dover installare i contenitori per rifiuti di arredo urbano dotati di posacenere (ora solo nel centro urbano) nelle zone periferiche, anticipando una legge che obbligherà i comuni- che nel frattempo si saranno muniti di contenitori porta rifiuti con posacenere- di comminare sanzioni per chi getta chewingum e mozziconi di sigarette».
Impianti di compostaggio e smaltimento degli olii vegetali. A che punto siete?
«Abbiamo già fatto una delibera per il corretto conferimento di olii vegetali, che sono un danno immane per le tubazioni domestiche e le falde. Il bando è stato vinto e tra circa 30 giorni partiremo con l'informazione e l'installazione dei contenitori appositi. Dobbiamo capire dove localizzarli e stiamo aspettando la disponibilità di chiese, scuole, supermercati per poterli mettere nei loro pressi, in quanto zone di stallo di mamme e famiglie. Per gli impianti di compostaggi, il Comune di Barletta, essendo parte dell'OGA e dell'ARO1, non ha l'autonomia decisionale. Ci sono dieci comuni e tra questi un ente sovracomunale dovrà deliberare dove inserirlo. L'impianto di compostaggio più vicino è quello di Modugno e, chiaramente, questo comporta costi di trasporto onerosi per noi di Barletta. Tuttavia, il servizio PaP permette di saltare il passaggio della biostabilizzazione, proprio perché i rifiuti vengono separati a monte. La produzione di frazione umida, che prima andava in discarica, è fortunatamente enorme, ma vi sono ancora casi in cui secco e organico si ritrovano insieme e questo significa che ci rimandano i camion indietro, che i costi di trasporto aumentano e che le discariche si riempiono. Questo è molto dannoso per l'ambiente e sarebbe un passo indietro che non possiamo permetterci. Prego i cittadini di differenziare quanto più possibile e di segnalarci se ci sono elementi non menzionati nel glossario, che abbiamo più volte aggiornato nelle ristampe. La frazione residua va diminuita sempre più, per non intasare le discariche».
Le ultime foto del nostro mare, mandateci da un lettore, immortalano una schiuma molto consistente sul bagnasciuga. Come sta lavorando l'Amministrazione in un periodo di bassa stagione come questo?
«Si sta cercando di far avanzare una Barletta che era molto indietro, attraverso il Green Pubblic Procurement (GPP) che permette all'amministrazione comunale di acquistare beni a basso impatto ambientale, il sistema Porta a porta (dimostrato il più efficace per l'ecosistema). Stiamo lavorando duramente per trattare le delicate tematiche ambientali in modo etico, ma non si può pretendere di avere un depuratore ampliato e un mare cristallino dopo dieci anni di blocco e incuria amministrativa. Mi rendo conto che il mare a Barletta non è solo una questione turistica, ma di appartenenza identitaria e culturale, ma non deve essere usato ai fini delle campagne elettorali. E' stata collocata la boa di segnalazione sulla condotta marina, dopo 30 anni dalla sua costruzione; condotta che dovrà presto essere presa in gestione dall'acquedotto pugliese, dopo le nostre video-ispezioni. L'urgenza è il depuratore, per il cui ampliamento sono stati aggiudicati i lavori e il 31 marzo 2015 terminerà la progettazione esecutiva l'azienda appaltatrice. Questo non significa che i lavori partiranno subito, ma solo una volta ottenute tutte le autorizzazioni sufficienti all'avvio dei lavori, che si stimano di una durata di 365 giorni. Quindi, l'iter è stato chiuso, ma c'è bisogno di monitorare le tempistiche dell'acquedotto pugliese e non far cadere la soglia d'attenzione. Purtroppo, la parte burocratica-seppur invisibile agli occhi cittadini-è già mezzo lavoro in Italia. C'è, oltretutto, uno studio di fattibilità dei collettori pluviali dei canali a mare che richiede 10.210.000 euro e non è semplice reperire queste somme ingenti. In questo studio di fattibilità rientra il canale H e si sta cercando di capire quale sia il sistema più idoneo e meno faticoso per far convogliare tutte le acque pluviali della città di Barletta, in modo da risolvere questi atavici problemi».
Dal mare all'aria: si dice che Barletta sia la seconda città più inquinata di Puglia dopo Taranto.
«Si è creato molto allarmismo nella cittadinanza barlettana circa le emissioni inquinanti della Buzzi Unicem, ma il Comune-sempre in diretta interlocuzione con Arpa e Asl-può confermare che l'aria di questa città non è preoccupante. Sappiamo che ci sono degli studi allarmanti, ma stiamo ancora aspettando la scientificità e l'ufficialità di questi numeri, prima di seminare panico inutile. Nel momento in cui viene sforato qualche limite, scattano automaticamente gli allarmi degli enti preposti al monitoraggio. E' chiaro che Pasquale Cascella, in quanto autorità sanitaria della città, è disposto ad accogliere le osservazioni di esperti e tecnici, ma tutto va dimostrato e non amplificato. Noi per primi, in seguito alle piogge copiose dell'estate 2014, abbiamo effettuato controlli che ci hanno obbligato a vietare la balneazione; questo per dire che l'attenzione amministrativa è sempre alta e non si adagia sui controlli mensili dell'Arpa. Siamo pronti a ogni contingenza e attenti a ogni segnalazione, ma mi spiace che si cada nella psicosi senza prove sostanziali».
Tari-Ecotassa-RD: in che rapporto sono? Facciamo un po' di chiarezza
«L'ecotassa è di 25,82 euro per ogni tonnellata di rifiuti solidi urbani. Quest'anno la discussione tra il nostro Comune e la Regione è ancora aperta, perché sembra esserci la minaccia di un'ecotassa uguale, nonostante il 74,4%. Sarebbe un paradosso farci pagare la stessa ecotassa che pagavamo quando eravamo al 20% di RD e ci stiamo battendo per la riduzione e l'ottenimento di una premialità. La Tari (ex Tares parimenti pagata da Comune e cittadini) è una tassa a totale carico dei cittadini e che, ahimè, non dipende da noi, bensì dagli organi centrali. Vien da sé che meno inquini e meno paghi, ma sono risultati visibili a lungo termine e non dopo pochi mesi. I cittadini di Barletta devono avere un po' di pazienza, affinché le buone pratiche siano le apripista per diventare Comune Riciclone, aver diritto a detrazioni fiscali e risparmiare sull'Ecotassa».
Come procede con il Centro Comunale di raccolta (CCR) tra Via dei Salici e Via degli Ulivi?
«Procede benissimo, sarà aperto a giugno ed è un grande esempio di dialogo tra cittadinanza e amministrazione. Ci saranno tre aree giochi, vista la massiccia presenza di bambini nella zona di Barberini, gli orti urbani dati in cura a un operatore , l'area di sgambettamento cani e l'area dei contenitori interrati. Tuttavia, non ci saranno i cassonetti per gli indumenti usati, per i farmaci scaduti e-ovviamente-per l'organico. Sarà aperto dal lunedì al sabato, dalle ore 8-14 e 16-19. A proposito di tempi, i nostri ispettori ambientali hanno una tolleranza massima di mezz'ora sugli orari attuali, proprio per venire incontro alle esigenze di tutti, ma il menefreghismo del sacchetto selvaggio che abbiamo notato in questi mesi ci ha spinto a ricorrere a mezzi coercitivi. Il rispetto è condivisione e non siamo soli in questo mondo; cambiamenti radicali come questi ci aiutano a capire l'importanza dell'altro e che non siamo liberi di gettare la spazzatura dove e quando ci piace, perché così lediamo le libertà e i diritti degli altri».
Barletta ha ricevuto la menzione speciale start up in Puglia. Possiamo dire che il barlettano ha familiarizzato con il processo di raccolta differenziata?
«I risultati che i cittadini barlettani hanno ottenuto da quando il servizio Porta a porta è stato esteso a tutta la città (dal 13 ottobre 2014) sono eccellenti. Il premio menzione start up ci è stato conferito da Legambiente, perché negli ultimi quattro mesi del 2014 abbiamo implementato il servizio PaP e ottenuto una percentuale superiore al 65% di raccolta differenziata (RD). Barletta è diventata un caso di scuola e la stessa Comieco ha voluto portare qui uno spettacolo teatrale presso il "Curci" il 28 aprile, dedicato alle scuole superiori (mentre Capitan Eco era dedicato ai bambini delle scuole elementari). Questo per educare bambini, giovani e adulti al rispetto dell'ambiente e all'importanza che la sua tutela ha per il futuro. Ed è proprio su questa linea che il Ministero dell'istruzione e dell'ambiente hanno reso obbligatoria l'educazione ambientale nell'anno scolastico 2015-16. La rivoluzione cittadina del PaP è stata rapida ed efficiente e i cittadini meritano questo premio, garanzia per il prossimo anno di diventare Comune riciclone della Puglia».
Siamo ancora in fase di sperimentazione? Quali sono le migliorie che apporterete? Cosa avete notato che non va?
«La RD è stata una delle linee di mandato di questa amministrazione e continua ad essere uno dei focus principali per discussioni in commissione e in giunta. Sicuramente avremo bisogno dell'estate per testare l'efficienza di una città da 100000 abitanti che pratica la differenziata. Abbiamo notato che la produzione di rifiuti di plastica è alta, si usano troppi imballaggi di plastica e si ricicla poco...una frazione a settimana è poca. Inoltre, abbiamo reso più pratiche le buste per l'organico, che erano troppo sottili, e le abbiamo rinforzate e dotate di manici. Sappiamo di dover installare i contenitori per rifiuti di arredo urbano dotati di posacenere (ora solo nel centro urbano) nelle zone periferiche, anticipando una legge che obbligherà i comuni- che nel frattempo si saranno muniti di contenitori porta rifiuti con posacenere- di comminare sanzioni per chi getta chewingum e mozziconi di sigarette».
Impianti di compostaggio e smaltimento degli olii vegetali. A che punto siete?
«Abbiamo già fatto una delibera per il corretto conferimento di olii vegetali, che sono un danno immane per le tubazioni domestiche e le falde. Il bando è stato vinto e tra circa 30 giorni partiremo con l'informazione e l'installazione dei contenitori appositi. Dobbiamo capire dove localizzarli e stiamo aspettando la disponibilità di chiese, scuole, supermercati per poterli mettere nei loro pressi, in quanto zone di stallo di mamme e famiglie. Per gli impianti di compostaggi, il Comune di Barletta, essendo parte dell'OGA e dell'ARO1, non ha l'autonomia decisionale. Ci sono dieci comuni e tra questi un ente sovracomunale dovrà deliberare dove inserirlo. L'impianto di compostaggio più vicino è quello di Modugno e, chiaramente, questo comporta costi di trasporto onerosi per noi di Barletta. Tuttavia, il servizio PaP permette di saltare il passaggio della biostabilizzazione, proprio perché i rifiuti vengono separati a monte. La produzione di frazione umida, che prima andava in discarica, è fortunatamente enorme, ma vi sono ancora casi in cui secco e organico si ritrovano insieme e questo significa che ci rimandano i camion indietro, che i costi di trasporto aumentano e che le discariche si riempiono. Questo è molto dannoso per l'ambiente e sarebbe un passo indietro che non possiamo permetterci. Prego i cittadini di differenziare quanto più possibile e di segnalarci se ci sono elementi non menzionati nel glossario, che abbiamo più volte aggiornato nelle ristampe. La frazione residua va diminuita sempre più, per non intasare le discariche».
Le ultime foto del nostro mare, mandateci da un lettore, immortalano una schiuma molto consistente sul bagnasciuga. Come sta lavorando l'Amministrazione in un periodo di bassa stagione come questo?
«Si sta cercando di far avanzare una Barletta che era molto indietro, attraverso il Green Pubblic Procurement (GPP) che permette all'amministrazione comunale di acquistare beni a basso impatto ambientale, il sistema Porta a porta (dimostrato il più efficace per l'ecosistema). Stiamo lavorando duramente per trattare le delicate tematiche ambientali in modo etico, ma non si può pretendere di avere un depuratore ampliato e un mare cristallino dopo dieci anni di blocco e incuria amministrativa. Mi rendo conto che il mare a Barletta non è solo una questione turistica, ma di appartenenza identitaria e culturale, ma non deve essere usato ai fini delle campagne elettorali. E' stata collocata la boa di segnalazione sulla condotta marina, dopo 30 anni dalla sua costruzione; condotta che dovrà presto essere presa in gestione dall'acquedotto pugliese, dopo le nostre video-ispezioni. L'urgenza è il depuratore, per il cui ampliamento sono stati aggiudicati i lavori e il 31 marzo 2015 terminerà la progettazione esecutiva l'azienda appaltatrice. Questo non significa che i lavori partiranno subito, ma solo una volta ottenute tutte le autorizzazioni sufficienti all'avvio dei lavori, che si stimano di una durata di 365 giorni. Quindi, l'iter è stato chiuso, ma c'è bisogno di monitorare le tempistiche dell'acquedotto pugliese e non far cadere la soglia d'attenzione. Purtroppo, la parte burocratica-seppur invisibile agli occhi cittadini-è già mezzo lavoro in Italia. C'è, oltretutto, uno studio di fattibilità dei collettori pluviali dei canali a mare che richiede 10.210.000 euro e non è semplice reperire queste somme ingenti. In questo studio di fattibilità rientra il canale H e si sta cercando di capire quale sia il sistema più idoneo e meno faticoso per far convogliare tutte le acque pluviali della città di Barletta, in modo da risolvere questi atavici problemi».
Dal mare all'aria: si dice che Barletta sia la seconda città più inquinata di Puglia dopo Taranto.
«Si è creato molto allarmismo nella cittadinanza barlettana circa le emissioni inquinanti della Buzzi Unicem, ma il Comune-sempre in diretta interlocuzione con Arpa e Asl-può confermare che l'aria di questa città non è preoccupante. Sappiamo che ci sono degli studi allarmanti, ma stiamo ancora aspettando la scientificità e l'ufficialità di questi numeri, prima di seminare panico inutile. Nel momento in cui viene sforato qualche limite, scattano automaticamente gli allarmi degli enti preposti al monitoraggio. E' chiaro che Pasquale Cascella, in quanto autorità sanitaria della città, è disposto ad accogliere le osservazioni di esperti e tecnici, ma tutto va dimostrato e non amplificato. Noi per primi, in seguito alle piogge copiose dell'estate 2014, abbiamo effettuato controlli che ci hanno obbligato a vietare la balneazione; questo per dire che l'attenzione amministrativa è sempre alta e non si adagia sui controlli mensili dell'Arpa. Siamo pronti a ogni contingenza e attenti a ogni segnalazione, ma mi spiace che si cada nella psicosi senza prove sostanziali».
Tari-Ecotassa-RD: in che rapporto sono? Facciamo un po' di chiarezza
«L'ecotassa è di 25,82 euro per ogni tonnellata di rifiuti solidi urbani. Quest'anno la discussione tra il nostro Comune e la Regione è ancora aperta, perché sembra esserci la minaccia di un'ecotassa uguale, nonostante il 74,4%. Sarebbe un paradosso farci pagare la stessa ecotassa che pagavamo quando eravamo al 20% di RD e ci stiamo battendo per la riduzione e l'ottenimento di una premialità. La Tari (ex Tares parimenti pagata da Comune e cittadini) è una tassa a totale carico dei cittadini e che, ahimè, non dipende da noi, bensì dagli organi centrali. Vien da sé che meno inquini e meno paghi, ma sono risultati visibili a lungo termine e non dopo pochi mesi. I cittadini di Barletta devono avere un po' di pazienza, affinché le buone pratiche siano le apripista per diventare Comune Riciclone, aver diritto a detrazioni fiscali e risparmiare sull'Ecotassa».
Come procede con il Centro Comunale di raccolta (CCR) tra Via dei Salici e Via degli Ulivi?
«Procede benissimo, sarà aperto a giugno ed è un grande esempio di dialogo tra cittadinanza e amministrazione. Ci saranno tre aree giochi, vista la massiccia presenza di bambini nella zona di Barberini, gli orti urbani dati in cura a un operatore , l'area di sgambettamento cani e l'area dei contenitori interrati. Tuttavia, non ci saranno i cassonetti per gli indumenti usati, per i farmaci scaduti e-ovviamente-per l'organico. Sarà aperto dal lunedì al sabato, dalle ore 8-14 e 16-19. A proposito di tempi, i nostri ispettori ambientali hanno una tolleranza massima di mezz'ora sugli orari attuali, proprio per venire incontro alle esigenze di tutti, ma il menefreghismo del sacchetto selvaggio che abbiamo notato in questi mesi ci ha spinto a ricorrere a mezzi coercitivi. Il rispetto è condivisione e non siamo soli in questo mondo; cambiamenti radicali come questi ci aiutano a capire l'importanza dell'altro e che non siamo liberi di gettare la spazzatura dove e quando ci piace, perché così lediamo le libertà e i diritti degli altri».