Barletta su Lineablu: la nostra città piace a Mamma Rai, e ai barlettani?
I luoghi di Barletta protagonisti sul piccolo schermo. La città del “c’era una volta”?
sabato 19 ottobre 2013
15.55
Barletta torna sul piccolo schermo: dopo la puntata di Sereno Variabile, andata in onda su Rai 2 sabato 5 ottobre, questo pomeriggio la nostra città è tornata in onda sull'ammiraglia nazionale, all'interno della puntata di Lineablu snodata attraverso i luoghi più suggestivi della Puglia settentrionale, lungo la costa adriatica, da Barletta a Trani: immagini registrate a settembre e diffuse ora agli occhi e al giudizio degli spettatori italiani. Una tramissione che ha avuto come protagonista la Puglia vista da un pedalò: 790 km di costa in 15 giorni che hanno avuto come filo conduttore la preparazione del ciambotto, il tipico ragù di pesce della zona costiera adriatica del barese e del brindisino. Spazio anche per la natura: al largo del porto di Barletta, in compagnia di uno staff di biologi, abbiamo assistito alla liberazione di tre splendidi esemplari di Caretta caretta provenienti dal centro di recupero delle tartarughe di Molfetta.
Dalla Cantina della Disfida al mercato ittico in Piazza Marina, passando per il Castello Svevo, la Cattedrale, l'orgoglio della Lega Navale e il Porto di Barletta, tenendo sempre sullo sfondo il vivo e vivido ricordo di Pietro Mennea e coinvolgendo tanti volti: questo il percorso della troupe di Rai 1 nell'arco della puntata condotta da Donatella Bianchi, partita in verità da Trani e dal panorama del suo porto turistico, della sua Cattedrale e dagli "Ordinamenta Maris", il più antico codice marittimo del Mediterraneo, composto da 32 capitoli, scritti in lingua volgare, nei quali sono racchiuse le norme che regolavano la navigazione. Lo "start" nella città di Eraclio, gigante passato in secondo piano, ha avuto il via dalla cantina della Disfida di Barletta, per ritrovare una fedele ricostruzione in costume dell'epico scontro cavalleresco tenutosi il 13 febbraio del 1503 nella piana tra Andria e Corato, fra tredici cavalieri italiani e altrettanti cavalieri francesi, dipanandosi poi attraverso un percorso geografico e cronologico tra il centro storico e il mare, quell'Adriatico che per la nostra città ha sempre rappresentato una grande finestra, talvolta rimasta socchiusa.
Tanti i racconti dei protagonisti davanti ai microfoni di Lineablu, dai tesserati della Barletta Sportiva al giornalista Giuseppe Dimiccoli al presidente della locale Pro Loco, Luigi Vitrani, passando per Mario Sommaruva, segretario dell'Autorità Portuale del Levante, Ruggiero Lauroia, presidente della Sportinsieme Sud Barletta e Ruggiero Rizzi della Lega Navale Barletta, una è la principale realtà che traspare: Barletta sembra la città del "c'era una volta", dei rimpianti. Da quella Disfida la cui rievocazione storica (con annesso certame cavalleresco) è caduta nel dimenticatoio, ai progetti di ampliamento del porto commerciale spesso messi nel cassetto, alle richieste di soccorso della Sportinsieme Sud, che portano alla luce una realtà, quella della disabilità, spesso messa in secondo piano, la bilancia pende in favore del lontano passato e appare ingrigita sul lato del presente. Ignorata del tutto la litoranea dove è cresciuto Pietro Mennea, in nome di un'agenda-setting mediatica che impone talvolta dure e poco condivisibili scelte. Alla forza evocativa delle immagini viste su Rai 1 hanno fatto da contrasto gli acri giudizi che la realtà maturata negli ultimi anni ha formato: il risultato? Barletta sembra piacere più a "Mamma Rai" che a tanti barlettani.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Dalla Cantina della Disfida al mercato ittico in Piazza Marina, passando per il Castello Svevo, la Cattedrale, l'orgoglio della Lega Navale e il Porto di Barletta, tenendo sempre sullo sfondo il vivo e vivido ricordo di Pietro Mennea e coinvolgendo tanti volti: questo il percorso della troupe di Rai 1 nell'arco della puntata condotta da Donatella Bianchi, partita in verità da Trani e dal panorama del suo porto turistico, della sua Cattedrale e dagli "Ordinamenta Maris", il più antico codice marittimo del Mediterraneo, composto da 32 capitoli, scritti in lingua volgare, nei quali sono racchiuse le norme che regolavano la navigazione. Lo "start" nella città di Eraclio, gigante passato in secondo piano, ha avuto il via dalla cantina della Disfida di Barletta, per ritrovare una fedele ricostruzione in costume dell'epico scontro cavalleresco tenutosi il 13 febbraio del 1503 nella piana tra Andria e Corato, fra tredici cavalieri italiani e altrettanti cavalieri francesi, dipanandosi poi attraverso un percorso geografico e cronologico tra il centro storico e il mare, quell'Adriatico che per la nostra città ha sempre rappresentato una grande finestra, talvolta rimasta socchiusa.
Tanti i racconti dei protagonisti davanti ai microfoni di Lineablu, dai tesserati della Barletta Sportiva al giornalista Giuseppe Dimiccoli al presidente della locale Pro Loco, Luigi Vitrani, passando per Mario Sommaruva, segretario dell'Autorità Portuale del Levante, Ruggiero Lauroia, presidente della Sportinsieme Sud Barletta e Ruggiero Rizzi della Lega Navale Barletta, una è la principale realtà che traspare: Barletta sembra la città del "c'era una volta", dei rimpianti. Da quella Disfida la cui rievocazione storica (con annesso certame cavalleresco) è caduta nel dimenticatoio, ai progetti di ampliamento del porto commerciale spesso messi nel cassetto, alle richieste di soccorso della Sportinsieme Sud, che portano alla luce una realtà, quella della disabilità, spesso messa in secondo piano, la bilancia pende in favore del lontano passato e appare ingrigita sul lato del presente. Ignorata del tutto la litoranea dove è cresciuto Pietro Mennea, in nome di un'agenda-setting mediatica che impone talvolta dure e poco condivisibili scelte. Alla forza evocativa delle immagini viste su Rai 1 hanno fatto da contrasto gli acri giudizi che la realtà maturata negli ultimi anni ha formato: il risultato? Barletta sembra piacere più a "Mamma Rai" che a tanti barlettani.
(Twitter: @GuerraLuca88)