Barletta, sindaco Maffei processato a novembre
“Spiaggia della salute”: a giudizio i Mennea e il sindaco. Seppellivano rifiuti inquinanti nel lido
giovedì 20 maggio 2010
Cinque imputati siederanno il 24 novembre presso il Tribunale di Trani per presunti illeciti nell'esecuzione dei lavori presso lo stabilimento balneare "Spiaggia della Salute". Tra gli inquisiti il sindaco Nicola Maffei, all'epoca progettista e direttore dei lavori di ristrutturazione del noto lido sulla litoranea di ponente. Sul banco degli imputati siederanno anche Angelo Mennea, Mario Mennea e Ruggiero Mennea, soci del lido in questione, e Raffaele Seccia, amministratore di una delle imprese che hanno eseguito la ristrutturazione del lido. Il pm Cardinali accusa i cinque di aver sotterrato sotto le aree cementizie del lido il materiale derivante dalla demolizione delle vecchie cabine.
Tale seppellimento di materiale era fortemente inquinante e ha configurato tutta una serie di reati, di cui i cinque saranno chiamati a rispondere. Il complesso "Spiaggia della Salute", meglio conosciuto come Lido Mennea, si estende per 20 mila metri quadrati con circa 200 cabine in cemento, un'area di impianti sportivi, un atrio di ingresso con bar annesso e il parcheggio. Tra le accuse rivolte ai cinque dal pm figura anche la mancanza di autorizzazioni paesaggistiche. Inizialmente erano indagati per la vicenda, oltre ai già citati Maffei, Seccia e Mennea, figuravano il tranese Anacondia e i barlettani Crescente e Mennea, che però ora vedono stralciate le loro posizioni.
Tale seppellimento di materiale era fortemente inquinante e ha configurato tutta una serie di reati, di cui i cinque saranno chiamati a rispondere. Il complesso "Spiaggia della Salute", meglio conosciuto come Lido Mennea, si estende per 20 mila metri quadrati con circa 200 cabine in cemento, un'area di impianti sportivi, un atrio di ingresso con bar annesso e il parcheggio. Tra le accuse rivolte ai cinque dal pm figura anche la mancanza di autorizzazioni paesaggistiche. Inizialmente erano indagati per la vicenda, oltre ai già citati Maffei, Seccia e Mennea, figuravano il tranese Anacondia e i barlettani Crescente e Mennea, che però ora vedono stralciate le loro posizioni.