Barletta si fa in quattro: il polo logistico
Sviluppo di una piattaforma logistica della città. Ruggiero Mennea da il via al dibattito
lunedì 14 febbraio 2011
"Una scelta logica: il polo logistico", questo il titolo del secondo dei quattro incontri previsti nell'ambito dell'iniziativa politica Barletta si fa in quattro, tenutosi sabato 12, non a caso proprio presso il polo logistico di via Andria. "La gestione ottimizzata della logistica costituisce un vero e proprio fattore chiave di crescita delle aziende", questo quanto affermato dal presidente dell'associazione Carmen Craca e sottolineato dall'intervento tecnico di Emanuele Daloiso.
Messi in risalto i problemi legati alla carenza di infrastrutture marittime, stradali e ferroviari che non permettono all'industria locale di crescere e poter competere a livello internazionale, così come mostrano i dati relativi all'incremento delle attività portuali dell'est e il calo del traffico in quelli europei, e in particolare di quelli italiani.
Problema affrontato pochi giorni fa anche dal ministro delle infrastrutture Matteoli, che in qualche modo non fa spegnere i riflettori su una situazione ormai in fase di stallo, non solo a livello locale, ma che vede persino l'unione Europea in seria difficoltà, al punto da non riuscire a dare un termine certo a progetti già avviati da tempo e per i quali mancano risorse finanziarie.
L'importante è che se ne parli certo, apprezzabile quanto Ruggiero Mennea, stia facendo per mettere in luce problematiche che stanno a cuore a tutti, ma ancora più importante è che non lo si faccia solo in campagna elettorale. Non serve parlarne in maniera ridondante per due o al massimo tre mesi, e poi mettere tutto in cantina.
L'economia territoriale ha bisogno di un vero e proprio rilancio e da sempre infrastrutture inadeguate hanno contribuito al suo rallentamento. L'incontro tra politica e privati, così some avviene in questi incontri, è sempre auspicabile, soprattutto se i benefici riguardano la collettività. Ironia della sorte ci si trova a dibattere su questi argomenti in una struttura non ancora terminata, a dimostrazione di una politica in cui le parole non riescono a trovare realizzazione concreta.
Stefania Lamacchia
Messi in risalto i problemi legati alla carenza di infrastrutture marittime, stradali e ferroviari che non permettono all'industria locale di crescere e poter competere a livello internazionale, così come mostrano i dati relativi all'incremento delle attività portuali dell'est e il calo del traffico in quelli europei, e in particolare di quelli italiani.
Problema affrontato pochi giorni fa anche dal ministro delle infrastrutture Matteoli, che in qualche modo non fa spegnere i riflettori su una situazione ormai in fase di stallo, non solo a livello locale, ma che vede persino l'unione Europea in seria difficoltà, al punto da non riuscire a dare un termine certo a progetti già avviati da tempo e per i quali mancano risorse finanziarie.
L'importante è che se ne parli certo, apprezzabile quanto Ruggiero Mennea, stia facendo per mettere in luce problematiche che stanno a cuore a tutti, ma ancora più importante è che non lo si faccia solo in campagna elettorale. Non serve parlarne in maniera ridondante per due o al massimo tre mesi, e poi mettere tutto in cantina.
L'economia territoriale ha bisogno di un vero e proprio rilancio e da sempre infrastrutture inadeguate hanno contribuito al suo rallentamento. L'incontro tra politica e privati, così some avviene in questi incontri, è sempre auspicabile, soprattutto se i benefici riguardano la collettività. Ironia della sorte ci si trova a dibattere su questi argomenti in una struttura non ancora terminata, a dimostrazione di una politica in cui le parole non riescono a trovare realizzazione concreta.
Stefania Lamacchia