Barletta, sequestrati a Piazza Castello ricci di mare già aperti
Operazione della Guardia Costiera contro la vendita abusiva. Sequestrati oltre 100 ricci anche a Trani
lunedì 21 giugno 2010
18.45
Personale della Motovedetta della Guardia Costiera di Trani CP539 ha sequestrato oltre 100 ricci di mare ad un pescatore sportivo tranese di 50 anni che aveva deciso di vendere il prodotto del suo pescato su via Bisceglie a Trani, presso una stazione di servizio.
Ha però sbagliato momento perché nel periodo di giugno sono vietati la pesca professionale e sportiva dei ricci di mare, ma anche la loro detenzione e vendita.
Altro personale della Guardia Costiera ma questa volta a Barletta ha sequestrato per la stessa violazione di legge, in piazza Castello a Barletta, oltre 50 ricci questa volta però venduti già aperti a metà da un quarantenne tranese.
I due pescatori, segnalati alla competente Autorità, sono stati multati per complessivi 4000 euro mentre tutti i ricci sono stati rigettati in mare.
La Guardia Costiera invita soprattutto i consumatori a non ricercare sul mercato questi echinodermi nel periodo nel quale è previsto il fermo per la loro riproduzione, per evitare così i danni all'ambiente marino ed all'ecosistema derivanti dalla loro pesca indiscriminata. I recenti sequestri di datteri a Trani dimostrano che solo con una nuova sensibilità che guardi all'ecologia ed al rispetto della natura possono essere contrastati i sistemi di pesca più invasivi.
Ha però sbagliato momento perché nel periodo di giugno sono vietati la pesca professionale e sportiva dei ricci di mare, ma anche la loro detenzione e vendita.
Altro personale della Guardia Costiera ma questa volta a Barletta ha sequestrato per la stessa violazione di legge, in piazza Castello a Barletta, oltre 50 ricci questa volta però venduti già aperti a metà da un quarantenne tranese.
I due pescatori, segnalati alla competente Autorità, sono stati multati per complessivi 4000 euro mentre tutti i ricci sono stati rigettati in mare.
La Guardia Costiera invita soprattutto i consumatori a non ricercare sul mercato questi echinodermi nel periodo nel quale è previsto il fermo per la loro riproduzione, per evitare così i danni all'ambiente marino ed all'ecosistema derivanti dalla loro pesca indiscriminata. I recenti sequestri di datteri a Trani dimostrano che solo con una nuova sensibilità che guardi all'ecologia ed al rispetto della natura possono essere contrastati i sistemi di pesca più invasivi.